Maurizio Cibrario |
Attorno a Maurizio Cibrario, presidente della Fondazione Torino Musei, s'è scatenata il canaio del potere offeso.
Molte sono le colpe, e quindi molti i nemici, di Maurizio Cibrario.
Maurizio Cibrario ha la colpa di avere - unico cacicco della cultura torinese - criticato apertamente i tagli di bilancio decisi dal sindaco e Appendino, illustrandone senza ipocrisia le disastrose conseguenze.
Maurizio Cibrario ha inoltre la colpa di aver detto, in maniera forbita, che penalizzare la cultura col pretesto di tutelare il welfare è un'immonda cazzata, e che nel bilancio di previsione del Comune il welfare ha enormi risorse, se confrontate ai tagli punitivi inflitti alla cultura.
Per questo secondo peccato, oggi in Conferenza capigruppi la pasionaria della sinistra dura e pura Eleonora Artesio (Torino in Comune) - che già s'è esibita in uno sdegnato appello contro la posizione di Cibrario a proposito di welfare e cultura - ha dichiarato che "è inopportuno che Cibrario rimanga alla presidenza dopo aver preso posizione contro la Sindaca", e ne ha chiesto l'audizione in Commissione capigruppo (che non è pubblica, quindi lorsignori se lo possono rosolare senza testimoni).
Per il primo peccato, ovvero le critiche all'operato di Santa Chiara da Moncalieri, il capogruppo Cinquestelle Alberto Unia ha avallato la richiesta dell'Artesio. Neanche loro hanno gradito.
Alla nobile gara di bacchettate bipartisan si aggiunge un'interpellanza presentata dal solito Fabrizio Ricca della Lega Nord. Ricca se la prende con i vecchi rimborsi spese dell'ex presidente Asproni. Una roba piuttosto ridicola; ma in realtà è una mossa politica per mettere pressione su Cibrario e indurlo a dimissioni che, nella visione strategica di Ricca, creerebbero non poco imbarazzo all'Appendino.
Viviamo un'epoca straordinaria. Mai nella storia dell'umanità tanti indifferenti e impermeabili alla cultura hanno tanto blaterato e ficcanasato e sproloquiato attorno alla cultura con fini che nulla hanno a che fare con la cultura.
Oggi più che mai, contro gli opposti ebetismi, #jesuiscibrariò.
Semplicemente pazzesco prendere atto di quali siano le intimidazioni, rivolte ad un personaggio di alta levatura e prestigio, pronunciate da coloro i quali dovrebbero essere i paladini garantisti verso i lavoratori. Inquietante attaccare il Presidente su dei punti verso i quali si sarebbe dovuto tacere. Un'audizione "riservata" in commissione capigruppo, suona tanto di squallida cospirazione operata da chi nutre ben altri interessi da tutelare.
RispondiEliminaUn'audizione in commissione capigruppo che non è pubblica? Un tocco di dittatura ci mancava! Al povero Cibrario non è nemmeno concesso esporre la sua personale analisi! Non avevamo mai toccato un punto così basso: #jesuiscibrariò
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