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VIVALDI SUPERSTAR

Arriva un comunicato stampa del Comune pieno di autocompiacimento per il successo del Festival Vivaldi.
A prescindere dal fatto che chi si loda s'imbroda; e a prescindere pure dal fatto che il Festival Vivaldi non è un vero festival, bensì l'assemblaggio di iniziative e concerti vivaldiani programmati autonomamente da associazioni diverse; a prescindere, devo riconoscere con piacere che il Festival Vivaldi sta funzionando.
In realtà non mi commuove l'entusiasmo dell'assessore alle Fontane, che dichiara: “Una fra le caratteristiche più rilevanti di questo Festival è il coinvolgimento di tante realtà culturali, e non soltanto musicali, che hanno permesso di creare un programma così vasto. Sono ben 21 le Istituzioni e associazioni che sono state coinvolte. Un vero e proprio sistema che credo sia davvero un esempio di grande coesione di intenti che sarà da modello anche per altri eventi culturali”. 
Sì. Soprattutto perché non vi costringe a scucire un centesimo in più.
Mi ha commosso invece l'anziana, bella signora che ieri sera al Regio, seduta accanto a me alla prima dell'opera di Vivaldi "L'incoronazione di Dario", si lamentava s'era persa un altro concerto a cui teneva e mi diceva "ma lei sì'immagina? Eravamo cinque volte tanto i posti...".
Ecco, per persone così vale la pena. E anche per le bestie come me, che con buona volontà vanno a vedere "L'incoronazione di Dario" di Vivaldi e si rompono una cifra; però ci provano, e magari prova e riprova incontreranno qualcosa che gli cambierà la vita.
Quindi mi sento di condividere le parole del señor Fournier Facio, oltreché direttore artistico del Regio anche coordinatore del Festival Vivaldi: “Il fatto entusiasmante è che sono andati esauriti anche tutti i precedenti concerti: le Suonate a due violini di Leclair e Vivaldi, eseguite magnificamente al Conservatorio da Giuliano Carmignola e Mario Brunello, a cura dell’Unione Musicale, quelli dell’Archicembalo, dell’Associazione Concertante-Progetto Arte&Musica, dell’Ensemble d’Archi dell’Orchestra Sinfonia Nazionale della Rai e dell’Astrée dell’Accademia Montis Regalis presso l’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria con una coda fino a piazza Carignano (E' quella di cui si lamentava la mia deliziosa anziana signora, NdG); nonché il concerto dell’Associazione Culturale Organalia presso il Tempio Valdese, il concerto dell’Astrée presso il Castello di Miradolo..." eccetera eccetera eccetera.
Riferiscono le agenzie che c'è molto pubblico anche per "L’approdo inaspettato", mostra dei manoscritti torinesi di Vivaldi presso la Biblioteca Nazionale.
Sorvolo sulle dirette Facebook dei concerti. Trovo agghiacciante equipararle alla normale fruizione di un concerto: che non può essere che dal vivo.

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