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GENTE OLTRE: IL ROBOT BARISTA AI MURI

Onore al merito: l'amministrazione non dorme. 
La mobilitazione di Sos Torino, gli appelli per la riapertura dei locali, le preoccupazioni per lo "spegnimento" della città, l'allarme per i posti di lavoro perduti, hanno trovato immediata e rimarchevole udienza e risposta da Palazzo Civico. Ieri pomeriggio sulla pagina Fb di Chiara Appendino (ho controllato, è quella autentica, non "Chiara Appendino che fa cose" o "Chiara Appendino proibisce cose" o similari siti satirici) è apparso il seguente post che annuncia una mossa ardita e risolutiva per il rilancio dei Murazzi e dell'intera movida torinese.


La foto illustra il post di Chiarabella. By the way, il baretto mi pare tristanzuolo
UN ANGOLO DI FUTURO NELLA MOVIDA DI TORINO
Voi immaginate di organizzare un vostro normale venerdì sera. Scrivete nel gruppo, vi date appuntamento, vi trovate con gli amici e vi dirigete verso un locale per godervi il vostro cocktail in compagnia.
Fin qui tutto normale.
Meno normale sarà il seguito se dal 20 giugno il locale scelto sarà il Makr Shakr Robotica Bar, alle arcate 23/25 dei Murazzi del Po. Già, infatti lì l’ordinazione non sarà fatta al barista cercando ad alta voce di rendere comprensibili le parole che si confondono con la musica ma sarà sufficiente sceglierla dal vostro smartphone.
Quello in cui vi troverete sarà un locale dove il percorso che va dall’ordinazione all’arrivo del drink nelle vostre mani sarà completamente digitalizzato. Un vero e proprio robot in “bulloni e circuiti” preparerà materialmente il vostro cocktail, le cui caratteristiche saranno state acquisite dall’ordinazione che avrete fatto tramite l’app.
I dati dell’esperienza verranno raccolti e serviranno ad ottimizzarla ulteriormente in un processo di apprendimento e miglioramento continuo.
Se questa sperimentazione può essere intesa come mero intrattenimento in realtà è potenzialmente molto di più. Come ha sottolineato l’Assessora all’innovazione, Paola Pisano, si tratta di un ulteriore passo in avanti per applicare la tecnologia alla quotidianità, migliorando la qualità della vita dei cittadini.
Come già per altri casi che vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane (penso ad esempio alla guida autonoma), Torino è ancora una volta protagonista di una sperimentazione che è destinata ad essere riprodotta su vasta scala.
Sarà anche l’occasione per portare in Città un nuovo punto di intrattenimento durante il periodo estivo e, a un tempo, vedere da vicino come funziona un servizio di “smart bar”.
Vi ho ribadito più volte che innovazione e tecnologia sono assi su cui la Città si sta muovendo velocemente concentrando diversi sforzi. Se usate bene, tutte queste novità possono contribuire realmente a migliorare la qualità della vita di tutte e tutti noi.
Ringrazio quanti ci stanno credendo e si stanno impegnando per rendere Torino una Città sempre più all’avanguardia.

Giuro, è tutto vero. Compreso il minaccioso claim "Il futuro nella movida di Torino". Nessun fake. Genuina farina del sacco chiarabellesco.
La dicitura inventatevela voi: io non ho più parole
Potrei scapricciarmi sulla sublime immagine del robot "in bulloni e circuiti" (ah ah, l'hai capita? In bulloni e circuiti, come in carne e ossa, però il robot è in bulloni e circuiti, ah ah, dai ridi, non l'hai capita?, ah ah).
Potrei domandarmi come possa "migliorare la qualità" della mia vita ordinare un gin tonic a un'App. Semmai a un'Appendino (ah ah, l'hai capita? Appendino, come App, però è l'Appendino che fa la barista, ah ah, dai ridi, non l'hai capita?, ah ah).
Potrei obiettare che ciò non risolve i problemi dei dipendenti dei locali chiusi, rimasti senza lavoro: baristi compresi.
Potrei chiedere a Chiarabella che cosa le hanno fatto di male i baristi.
Potrei ricordare i mille baristi (e bariste) che ho incontrato, tutti (e tutte) più gradevoli di C-3PO; e dire che hanno saputo, loro sì, migliorare la qualità della mia vita, più con parole ed opere che con i gin tonic. 
Potrei assicurare che "l’ordinazione fatta al barista cercando ad alta voce di rendere comprensibili le parole che si confondono con la musica" non è mai stata un problema delle mie notti, e sono sempre riuscito a procacciarmi il mio gin tonic, pur rassegnandomi a rivolgere la parola a un essere umano.
Potrei definire stravagante la suggestione di considerare "un nuovo punto di intrattenimento durante il periodo estivo" un distributore automatico di bibite; e non riesco a ritenere attrattivo "vedere da vicino come funziona un servizio di smart bar". Ma magari neanche da lontano.
Potrei. Ma mi taccio di fronte all'impareggiabile testo originale. Achille Campanile in versione smart.
Applausi. Sipario. 

P.S. Per completezza di cronaca, devo riferire che da più parti si sostiene che i robot baristi sono prodotti da una società tedesca che potrebbe avere rapporti d'affari (a quanto si evince dal video qui linkato) con Prima Industrie.

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