Sarah Cosulich |
Dopo aver rievocato con Cattelan la loro ardita esperienza comune della controversa mostra "Shit or Die", la pimpante Sarah si toglie pure qualche vecchio sassolino che le era rimasto nelle scarpe dopo la sua uscita da Artissima: uscita che fu molto stilosa ma non del tutto indolore.
Trovo particolarmente figo il seguente scambio di battute fra Cattelan e la Saretta: ne adoro l'intuizione della "insicurezza di base" torinese e soprattutto la formidabile metafora delle "sedute di gossip da parte della socialità cittadina, una sorta di definizione di sé attraverso la critica agli altri e il pettegolezzo". Enjoy:
Maurizio Cattelan: Torino è cambiata...? Cosa ci siamo persi?
Sarah Cosulich: Torino negli ultimi anni ha perso un po’ di carattere, energia e imprevedibilità. È una città piena di persone fantastiche, di creatività e cervelli esplosivi che però rimangono nascosti o sottovalutati. Come se ci fosse un’insicurezza di base che porta coloro che a Torino potrebbero fare la differenza a imitare modelli già esistenti invece di investire nelle idee o nella sperimentazione che per tanti anni ha caratterizzato questa città. L’effetto è purtroppo molto provinciale. Però rispetto a prima, ora che vivo Torino privatamente e non più professionalmente, ho la possibilità di godere solo dei suoi lati migliori.
MC: Non ho mai visto organizzare con la stessa efficienza e rapidità una seduta spiritica come quando ero a Torino. Ti è mai successo?
SC: Non è un’esperienza torinese a cui purtroppo ho mai preso parte. Efficienza e rapidità le collego invece all’organizzazione di sedute di gossip da parte della socialità cittadina, una sorta di definizione di sé attraverso la critica agli altri e il pettegolezzo. Ai tempi del sensitivo Gustavo Rol molti personaggi dell’alta società cercavano se stessi nei suoi poteri soprannaturali, attraverso il magico, l’inafferrabile. Magari anche oggi le sedute spiritiche potrebbero rappresentare un’attività più costruttiva.
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