Come previsto, l'associazione Torino la Città del Libro si è aggiudicata il marchio del Salone del Libro, con un'offerta di 600 mila euro. La base d'asta per acquisire il marchio e i relativi asset (compreso l'archivio e le sale per i convegni) era di 500 mila euro, di cui 385 mila per il solo marchio. È stato venduto solo il marchio. Nessuna offerta per le sale: dove faranno i convegni lo sanno solo loro.
Quella di Torino la Città del Libro è stata l'unica offerta all'asta di stamattina nello studio del notaio Caterina Bima. A mano a mano si erano sfilati gli altri possibili acquirenti: gli enti pubblici, le fondazioni bancarie, l'Aie e in ultimo Pazzi per Torino.
Siamo soddisfatti dell'esito dell'asta del marchio del Salone del libro, che ha visto la procedura concludersi con l'assegnazione provvisoria all'associazione 'Torino città del libro' costituita da un gruppo di storici fornitori dell'evento: una soluzione che credo sia di rispetto, e che permette di valorizzare operatori economici del territorio che hanno lavorato per anni per la manifestazione, contribuendo al suo successo. Come Regione Piemonte, insieme al Comune di Torino e alle fondazioni bancarie, abbiamo fortemente auspicato la costituzione di tale associazione affinché il Salone del libro rimanesse legato a questa città e alla sua storia. In attesa dell'aggiudicazione definitiva, ci auguriamo che il risultato odierno venga confermato, e che il lavoro per la 32° edizione possa essere avviato il prima possibile. Vorrei infine ribadire il nostro impegno a fianco di quella che è una delle manifestazioni culturali più importanti non solo per Torino e per il Piemonte, ma per il Paese: lo abbiamo fatto seguendo passo passo gli eventi di questi mesi, e anche tramite un protocollo d'intesa con il Comune di Torino e il Circolo dei lettori per dare continuità all'evento.
Torino la Città del Libro è l'associazione no profit creata dai principali fornitori dell'ex Fondazione per il Libro. In totale, i fornitori reclamano crediti per almeno 7 milioni.
Il Salone del libro resterà a Torino e a garantirlo saranno le aziende che lo hanno organizzato e allestito in passato, che lo conoscono e che hanno un primario interesse per una gestione sana e un futuro solido. E’questa la buona notizia che, in rappresentanza dell'associazione Torino la Città del Libro, ci sentiamo di annunciare se verrà confermato il risultato provvisorio della prima fase dell’asta di questa mattina. Per noi è certamente motivo di grande soddisfazione e la dimostrazione più evidente che il tessuto economico e produttivo di questa città tiene al Salone del libro, la più importante tra le manifestazioni fieristiche che si svolgono sul suo territorio.
I tempi ristretti, all’interno dei quali abbiamo lavorato, non hanno consentito finora il pieno coinvolgimento dei fornitori che hanno subito la liquidazione della Fondazione per il libro. Ora questa è certamente la prima delle nostre priorità, affinché chi si è trovato come noi a pagare il prezzo di quanto accaduto abbia la possibilità di essere parte del nuovo corso che inizia oggi.
Ma parallelamente ci impegniamo fin da subito a pianificare la prossima edizione del Salone del libro. Molte sono le incombenze per organizzare un Salone all'altezza delle edizioni precedenti, e il tempo è poco: la convenzione da siglare con il Circolo dei Lettori per la parte culturale, e poi l'ufficio commerciale, la logistica, l'ufficio tecnico, gli allestimenti, che sono parte portante del disegno generale della manifestazione.
Tutto questo avverrà, nel rispetto del ruolo fondamentale delle istituzioni locali e nazionali ma anche con una determinazione e una efficienza che solo il comparto privato può assicurare, quando i tempi e le scadenze sono parte integrante del lavoro da svolgere.
I soldi per partecipare all'asta glieli hanno dati la Fondazione Crt (200 mila euro) e la Compagnia di San Paolo (400 mila euro). Con l'acquisizione del marchio, e degli asset collegati, saranno i fornitori stessi a gestire la parte organizzativa e commerciale del Salone, affidando la programmazione culturale a "pubblico" (salvo colpi di scena, toccherà al Circolo dei Lettori).
In teoria non è ancora finita, perché entro dieci giorni sarebbe ancora possibile presentare offerte migliorative; ma è altamente improbabile che in giro ci sia qualche dissennato con 601.000 euro in tasca e disposto a fumarseli così. Altrettanto remota l'eventualità che il MiBAC eserciti il proprio "diritto di prelazione" sul marchio.La dichiarazione dei compratori
Ecco la dichiarazione diffusa nel pomeriggio dai rappresentanti dell'associazione Torino la Città del Libro:Il Salone del libro resterà a Torino e a garantirlo saranno le aziende che lo hanno organizzato e allestito in passato, che lo conoscono e che hanno un primario interesse per una gestione sana e un futuro solido. E’questa la buona notizia che, in rappresentanza dell'associazione Torino la Città del Libro, ci sentiamo di annunciare se verrà confermato il risultato provvisorio della prima fase dell’asta di questa mattina. Per noi è certamente motivo di grande soddisfazione e la dimostrazione più evidente che il tessuto economico e produttivo di questa città tiene al Salone del libro, la più importante tra le manifestazioni fieristiche che si svolgono sul suo territorio.
I tempi ristretti, all’interno dei quali abbiamo lavorato, non hanno consentito finora il pieno coinvolgimento dei fornitori che hanno subito la liquidazione della Fondazione per il libro. Ora questa è certamente la prima delle nostre priorità, affinché chi si è trovato come noi a pagare il prezzo di quanto accaduto abbia la possibilità di essere parte del nuovo corso che inizia oggi.
Ma parallelamente ci impegniamo fin da subito a pianificare la prossima edizione del Salone del libro. Molte sono le incombenze per organizzare un Salone all'altezza delle edizioni precedenti, e il tempo è poco: la convenzione da siglare con il Circolo dei Lettori per la parte culturale, e poi l'ufficio commerciale, la logistica, l'ufficio tecnico, gli allestimenti, che sono parte portante del disegno generale della manifestazione.
Tutto questo avverrà, nel rispetto del ruolo fondamentale delle istituzioni locali e nazionali ma anche con una determinazione e una efficienza che solo il comparto privato può assicurare, quando i tempi e le scadenze sono parte integrante del lavoro da svolgere.
La dichiarazione dell'assessore
Ed ecco la dichiarazione dell'assessore regionale Antonella Parigi:Siamo soddisfatti dell'esito dell'asta del marchio del Salone del libro, che ha visto la procedura concludersi con l'assegnazione provvisoria all'associazione 'Torino città del libro' costituita da un gruppo di storici fornitori dell'evento: una soluzione che credo sia di rispetto, e che permette di valorizzare operatori economici del territorio che hanno lavorato per anni per la manifestazione, contribuendo al suo successo. Come Regione Piemonte, insieme al Comune di Torino e alle fondazioni bancarie, abbiamo fortemente auspicato la costituzione di tale associazione affinché il Salone del libro rimanesse legato a questa città e alla sua storia. In attesa dell'aggiudicazione definitiva, ci auguriamo che il risultato odierno venga confermato, e che il lavoro per la 32° edizione possa essere avviato il prima possibile. Vorrei infine ribadire il nostro impegno a fianco di quella che è una delle manifestazioni culturali più importanti non solo per Torino e per il Piemonte, ma per il Paese: lo abbiamo fatto seguendo passo passo gli eventi di questi mesi, e anche tramite un protocollo d'intesa con il Comune di Torino e il Circolo dei lettori per dare continuità all'evento.
Spero solo che si mettano presto d'accordo se l'associazione si chiama "Torino Città del Libro" o "Torino la Città del Libro".
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