Passa ai contenuti principali

IL CIRCOLO VA, PER IL SALONE SI STANNO ATTREZZANDO

La direttrice Loewenthal  e l'assessore Poggio
Prima gli "Spiriti" di MiTo, e adesso il "Respiro" di Torino Spiritualità. 
Bon, la situazione è quella che è, ma non si può dire che Torino ci manca il fiato. 
Ieri  al Circolo dei Lettori c'era la conferenza stampa di riapertura e io ero combattuto fra il piacere di tornare in via Bogino, e la mia persistente diffidenza per le riunioni pubbliche. Alla fine ho deciso di andare al Circolo di buon mattino, salutare la direttrice e squagliarmela all'inglese prima della conferenza, che tanto potevo seguirmi con il benedettissimo streaming (che potete rivedere qui).
Ho trovato una Loewenthal pimpante e soddisfatta, compatibilmente con le circostanze: il programma c'è, gli incontri si faranno («Tanti eventi per riflettere sulle nuove geografie, fisiche e umane, sulle distanze inedite, vicinanze proibite e altre necessarie. E ritrovarsi intorno alla cultura», Loewenthal dixit). Va da sé con posti limitati e su prenotazione, il che è una seccatura ma basta abituarsi. Non ci saranno gli ospiti stranieri, se non in videoconferenza: ma quelli italiani sono di qualità, niente da dire. Confermati pure i festival del Circolo, quello di Novara ("Scarabocchio") e i due torinesi, Torino Spiritualità, dal 24 al 27 settembre, e il Festival del Classico a fine novembre. Torino Spiritualità avrà quattro sedi: oltre alle sale di via Bogino, alcuni eventi si terranno al Combo (opportunamente dotato di telone di copertura), in una tensostruttura in piazza Carlo Alberto, e al Museo del Risorgimento.
Non starò comunque a raccontarvi per filo e per segno: i programmi li trovate sul sito del Circolo
Poi ci sono i progetti a lungo termine, o se preferite le visioni d'insieme: il Circolo, mi dice Elena, allargherà sempre più i suoi orizzonti nazionali, con collaborazioni come quella con "Letti di Sera" di Potenza: un incontro fra due regioni - legate dalla memoria di Carlo Levi - che ha ispirato pure una lettera di plauso del ministro per il Sud (tale Provenzano: confesso che fino a ieri ne ignoravo l'esistenza). 
Ok, questo è quanto, più o meno. Come tutti, anch'io mi aspettavo novità sul Salone del Libro, ma su quell'argomento la direttrice e pure il presidente Biino glissano elegantemente, rinviando tutto a future comunicazioni. Ad ogni modo mi pare di capire che le acque si siano calmate, gli scazzi d'inizio estate siano superati, e si stia lavorando alacremente per un Salone possibile, virus o non virus. Entro settembre, mi dicono, sapremo tutto. Resto in fiduciosa attesa.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la