"Stasi Frenetica" chiude il 12 febbraio |
Ieri mi sono sentito davvero un privilegiato senza merito: mi sono capitate due cose straordinarie, una dopo l'altra, in un lunedì qualsiasi del tempo della pandemia. Ho visitato una mostra bellissima e ho visto un'opera al Regio.
In realtà oggi visitare una mostra non è un privilegio: per fortuna può di nuovo farlo chiunque. Visitare una mostra bellissima è già più complicato, le mostre bellissime non sono merce corrente mai; figurarsi oggi che i musei non sempre osano osare,che poi arriva un lockdown e va tutto a pallino. Ma visitare una mostra bellissima con una persona competente che ti spiega come e perché è bellissima, beh, allora è davvero super. Non dico "privilegio" perché, se visitate "Stasi Frenetica" alla Gam, magari non trovate - com'è capitato ieri a me - la direttrice di Artissima Ilaria Boancossa a spiegarvela; però di sicuro ci trovate (pure lì!) i Qr-code che ve la spiegano lo stesso, opera per opera, e così capite comunque l'arte contemporanea, come la capisco io quando me la spiegano con parole semplici e chiare e non nel "criticese" che non capisce nessuno, sospetto neppure i critici d'arte che parlano in "criticese".
Ad ogni modo: "Stasi Frenetica" è la "mostra scomparsa" di Artissima 2020: si doveva inaugurare il 5 novembre nei tre musei (Gam, Mao e Palazzo Madama). Ma il 4 scattò il secondo lockdown, e anche per "Stasi Frenetica" cominciarono i lunghi mesi dei tour virtuali. Merita di essere vista dal vivo adesso che si può: è varia, interessante, esposta magnificamente. Com'è noto, in realtà le mostre sono tre: una sezione alla Gam, una a Palazzo Madama e la terza al Mao. Io ho visitato quelle della Gam e di Palazzo Madama: quella della Gam è la più ampia, e l'ho preferita; la sezione di Palazzo Madama è più limitata, pochi mezzi esposti nella Corte Medievale, però non è male, merita di farci un salto. E vi consiglio di approfittarne, finché si può. Purtroppo ancora per poco. C'è tempo soltanto fino a venerdì prossimo: il 12 febbraio finisce, e chi l'ha vista l'ha vista.
E questa è la prima cosa bellissima che mi è capitata ieri. La seconda la racconto nel prossimo post.
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