Il Cortile d'Onore del Palazzo dell'Arsenale e il palco del Regio che ospita le serate d'opera |
Beh, è uno spettacolo in ogni senso. Anche se non vi piace l'opera lirica, quest'estate non dovreste perdere l'occasione: andate almeno a una delle serate che il Regio organizza nel cortile del Palazzo dell'Arsenale. I titoli in cartellone sono popolarissimi, giusti per una stagione estiva, chiunque li conosce e potrà apprezzarli; e potete andarci senza abbigliarvi da Regio, anche in bermuda, sebbene dal mio punto di vista ciò sia altamente disdicevole. Ad ogni modo, vale il prezzo del biglietto se non altro per scoprire uno spazio che moltissimi torinesi non hanno mai visto, perché il palazzo - un capolavoro del Barocco - ospita la Scuola dell'Esercito, e finora non ci si poteva entrare, a meno di arruolarsi. Adesso il Cortile d'Onore, completamente restaurato, è visitabile il mercoledì, il sabato e la domenica dalle 18 alle 20: ma vi assicuro che vederlo all'imbrunire, con in alto nel cielo i voli dei rondoni, e con la musica di Donizetti, e tutte le suggestioni di un allestimento operistico, beh... è davvero tanta roba.
Io poi sono uscito a metà spettacolo, un po' a malincuore, ma volevo buttare anche un occhio a Hiroshima, dove inauguravano il Soundgarden che quest'estate ospiterà concerti e spettacoli; e anche lì, esperienza niente male, perché Hiroshima sta in mezzo a uno spazio verde molto bello, e inatteso da quelle parti, e oltre all'area spettacoli hanno un garden bar ben arredato e tranquillo e vivibile con musica che non spacca i timpani e insomma, mi pare un buon posto per tirar tardi. Ma quello che volevo raccontarvi è che, uscito dall'Arsenale per tornare alla macchina ho visto in piazza Cln un gruppetto di tizi con l'aria da turisti vestiti come turisti che si comportavano da turisti e fotografano le fontane dei due fiumi e persino la negletta baracchetta rimasta lì a testimoniare il fallimento dello sfortunato progetto dell'Anno del Cinema. Con l'aria di niente mi sono avvicinato e mi sono accorto che parlavano una lingua straniera, forse olandese o non so cos'altro, e comunque avevano i bermuda bianchi e le gambe bianche e indiscutibilmente si trattava di turisti. Per cui posso finalmente testimoniare de visu che a Torino sono tornati i turisti. Alleluja.
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