Guido Mulè con l'attuale assessore Rosanna Purchia durante il commissariamento del Regio |
Il nuovo sovrintendente del Regio sarà scelto tramite una manifestazione d'interesse: la saggia decisione dovrebbe essere ratificata il 16 febbraio in occasione della prima seduta del Consiglio d'indirizzo.
Alla fine ha prevalso il buonsenso, senza tacere della moral suasion delle fondazioni bancarie che hanno amabilmente indotto Comune e Regione all’accordo che scongiura un possibile scontro istituzionale.
Decade infatti la prospettiva di una nomina preconfezionata, quella dell'attuale direttore generale dell'ente lirico, Guido Mulè, già braccio destro dell'assessore Purchia al tempo del commissariamento.
Per come s'erano messe le cose, Mulè sarebbe passata soltanto a maggioranza, con i voti certi di tre soci della Fondazione (Comune, Iren e ministero della Cultura) più il sindaco-presidente Lo Russo; e forse - ma forse forse - con quelli di accondiscendenza di Fondazione Crt e Compagnia di San Paolo; ma non con quello della Regione, dato che fin dall'inizio della storia Cirio e Poggio avevano puntato su una selezione basata su una rosa ampia di candidati.
Lo Russo, dopo un'iniziale incertezza, ha optato per la concordia istituzionale, nonostante l'assessore Purchia caldeggiasse la continuità rappresentata da Mulè.
Meglio così. L'ultima volta che al Regio un sovrintendente è stato imposto a maggioranza, con la tattica barbarica del braccio di ferro, abbiamo visto com'è finita: a schifìo.
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