Ci siamo. Come aveva promesso (o minacciato) Lo Russo, in qualità di presidente della Fondazione Teatro Regio, ha diramato la fatidica convocazione del Consiglio d'indirizzo: riunione mercoledì 16 febbraio alle ore 15, all'ordine del giorno "Individuazone del sovrintendente".
E' ragionevole sperare che entro quella data la Regione abbia indicato il suo rappresentante in Consiglio: la call per le candidature, come sapete, era già chiusa, e ufficiosamente c'era già un nome, quello di un avvocato, pare vicino alla Lega. Ma poi la call è stata riaperta, alla ricerca di nuovi candidati, e si chiuderà solo venerdì prossimo, 4 febbraio. A quanto è trapelato, Fratelli d'Italia adesso preme per mandare in Consiglio d'indirizzo un suo uomo (o donna) d'area. E' logico: fra i due maggiori partiti della giunta Cirio i rapporti sono sempre più competitivi, e risentono del peggioramento romano in seguito al sostanziale fallimento del centrodestra nella corsa alla presidenza della Repubblica. In altre parole, Lega e FdI anche in Regione sono ormai come cane e gatto, e baruffano per ogni minimo boccone. Si spera che entro il 16 si mettano d'accordo almeno sulla questione del Regio.
Ad ogni modo, con o senza il rappresentante della Regione, il Consiglio d'indirizzo andrà avanti e cercherà di trovare subito un sovrintendente. Non sarà facile. L'assessore Purchia resta ferma sull'attuale direttore generale del teatro, Guido Mulè, che considera indispensabile per un Regio ancora convalescente sul piano finanziario e amministrativo. Altri – in primis la Regione – vorrebbero un profilo più “prestigioso” per la sovrintendenza, mantenendo l'apprezzato Mulè alla direzione generale. Purchia teme però che questa soluzione non piaccia a Mulè, che – ferito nelle sue aspirazioni – potrebbe indispettirsi e fare le valigie. Tale eventualità imbarazza Lo Russo, che nei colloqui di questi giorni sembra aprire all'ipotesi di esaminare altri profili, ma non vorrebbe urtarsi con la sua assessora dal forte carattere. Nel clima d'incertezza torna a circolare il nome dell'attuale direttore dello Stabile Filippo Fonsatti – poco gradito dal Ministero - mentre qualcuno butta in campo anche l'idea di uno Schwarz-bis, prospettiva che però non credo entusiasmi la Purchia.
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