Passa ai contenuti principali

FILM COMMISSION: NON UCCIDERE I SOGNI DI GLORIA

Sospesa. Miriam Leone nella fiction "Non uccidere"
La notizia non è nuova, ma è passata un po' in sordina. Un po' come la fiction. "Non uccidere", la serie tv con Miriam Leone girata in Piemonte con l'appoggio di Film Commission è stata sospesa alla sesta puntata (su dodici), andata in onda il 16 ottobre su Raitre con ascolti a dir poco deludenti: partita con un modestissimo 4% di share, al quinto episodio era scesa al 3,6%, pari a circa 800 mila telespettatori.
Pare che le restanti sei puntate verranno trasmesse all'inizio del 2016, forse ancora su Raitre, o forse su Rai4.

Il colpaccio sfumato di Film Commission

Me ne occupo adesso perché, francamente, manco me n'ero accorto (ma io non faccio testo, non guardo le fiction); però non è una bella cosa per Film Commission. Come ben ricorderete, si era parlato di "Non uccidere" come di un colpaccio magistrale per l'industria cinematografica in Piemonte: in caso di successo, si poteva contare su altre stagioni che avrebbero garantito per parecchi anni importanti occasioni occupazionali per l'intero settore.

Lumiq Studios: assessori dall'euforia alla depressione

Oltretutto, l'uso per le registrazioni dei rantolanti Lumiq Studios aveva dato una boccata d'ossigeno al pericolante salvataggio di quella struttura. Ho trovato in rete un paio di autorevoli dichiarazioni rilasciate nei giorni dell'euforia, che adesso suonano quasi sinistre. L’assessore alle Partecipate, Giuliana Tedesco, che aveva seguito la trattativa per conto di Filura, diceva: "Si tratta di una grande occasione. Virtual e Multimedia Park da zavorra e peso per il Comune si trasforma in un’opportunità di sviluppo non solo per il quartiere, ma per Torino. Obiettivo che abbiamo perseguito da quando si è deciso di mettere in liquidazione la società. Un cambio di passo che ci porta a rafforzare la presenza Rai in città”. E sentite l’assessore al Patrimonio Gianguido Passoni: "L’interesse per la città è doppio, non solo il riutilizzo di un complesso immobiliare a rischio di progressivo degrado, ma la possibilità di rilanciare la città come centro di produzione cinematografica e televisiva”.
Quindi, se quei due all'epoca non parlavano per dare aria ai denti, ne deriva che adesso siamo rovinati, e che comunque i Lumiq Studios tornano ad essere "una zavorra e un peso per il Comune".

Non avremo un posto al sole

Insomma, la serie "Non uccidere" era considerata una specie di "Un posto al sole" piemontese, in grado di rimediare al danno causato dalla fine di "Centovetrine". Il flop della prima serie (diretta da Giuseppe Gagliardi) rende molto improbabile che la Rai decida di proseguire. Per i lavoratori del cinema piemontesi è un pessimo e imprevisto segnale di crisi.

Commenti

  1. Forse se ci fosse meno presunzione e più obiettività, se si guardasse alle serie straniere, non solo Americane ma anche Europee che sono trasmesse sia sulle nostre reti televisive che negli altri paesi ... si smetterebbe con i proclami.. con il far lavorare i soliti noti.. con il chiedere sovvenzioni e si comincerebbe a produrre qualcosa di apprezzabile non solo da noi ma vendibile anche all' estero.

    RispondiElimina
  2. "E’ sicuramente vero che c’è un problema di libertà di stampa e di eccessiva prudenza editoriale, però c’è anche un problema di sensibilità e di maturità del pubblico. Non vale solo per le serie a fumetti, anche per quelle televisive. Se metti un macellaio assassino in un giallo per la TV, l’associazione italiana macellai protesta. Se metti un carabiniere corrotto, vai nelle rogne. In una serie Tv che scrissi negli anni 80/90 c’era un broker ai limiti della legalità. La Borsa ci negò l’autorizzazione a girare nei locali. Ho scritto un film sulla storia di un parlamentare “trasformista”. Casini, al tempo presidente della Camera, ci negò l’autorizzazione a girare a Montecitorio.

    In Italia manca il senso dello spettacolo che c’è in America. Si offendono tutte le categorie. E anche i singoli. Se parli di un personaggio storico, i discendenti, anche lontani, possono accusarti di averlo messo in cattiva luce. Non si può lavorare serenamente stando sempre in mezzo alle cause. Può parere strano, ma è molto più facile ottenere autorizzazioni dalla Chiesa. L’autocensura è davvero l’ultimo dei problemi. Se si ambienta una storia fuori dall’Italia ci si può permettere di tutto e di più. Appena si affronta una storia italiana, è un calvario. Non è autocensura evitare di finire martirizzati per delle stupidaggini, per colpa di una mentalità stupida, socialmente diffusa e organizzata per corporazioni. Questa è la vera palude del paese, non solo la burocrazia.
    [...]"

    Gianfranco Manfredi dixit. In sintesi: ragazzi fuggite, scappate a Londra, a Barcellona, a NYC. Dove vi pare, ma non restate qui ad aspettare il vostro turno. Il vostro turno non arriverà mai.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da