Mai più senza: come ho potuto vivere finora senza vedere una quintalata di questi irrinunciabili capolavori dell'Antico Egitto? |
Scatola di montaggio: fatevi il vostro piccolo egiziano |
Sottratti alla vista dei torinesi. Salvo poi pretendere di trasferirne una parte in un nuovo museo. A Catania, figurarsi...
Una tenebrosa vicenda
Riassunto delle puntate precedenti. Alcuni consiglieri comunali - e più di tutti Ricca, sempre avido di conoscenza - s'erano assai sdegnati quando avevano appreso che l'Egizio (come qualsiasi altro museo al mondo) non mette in mostra che una piccola e scelta parte delle sue collezioni, e conserva il resto per l'appunto in capaci depositi, inaccessibili al popolo sovrano. La sconcertante scoperta era avvenuta a seguito della proposta del sindaco di Catania di spostare parte di quel materiale nella sua città, aprendo così una "filiale" dell'Egizio in Sicilia.Una non basta: un po' di statuette, ricco assortimento |
In subordine - poiché ampliare l'Egizio non è semplice come aggiungere una stanza abusiva alla casetta di campagna - il prode Ricca pretende che si trovino a Torino (non a Catania, per carità!) nuovi spazi espositivi. Secondo Ricca il posto ideale sarebbe la Reggia di Venaria.
Inutile fargli notare che i reperti che i musei conservano in magazzino in massima parte sono ripetitivi e interessano soltanto gli studiosi, mentre non avrebbero nessuna attrattiva per il pubblico. Non si fa mica fregare da certe argomentazioni da salotto della collina, il prode Ricca. "Se il direttore Greco non è in grado di esporre tutto, cambi mestiere", ha dichiarato con piglio accademico.
Una casuale scoperta
Questi poggiatesta erano i cuscini degli egizi. Tutti più o meno uguali (come i nostri...) |
E' stata un'illuminazione. Mi si è parata innanzi una lunga fila di vetrine, scaffali traboccanti di materiali di scavo, diligentemente separati per generi: una vetrina è ricolma di frammenti d'iscrizioni, una di poggiatesta, una di statuette turchesi, una di statuette di legno, una di braccia di statuette, una di gambe di statuette...
E certo, queste statuette votive farebbero la loro porca figura nella Galleria di Diana |
Tutti i musei del mondo, soprattutto quelli con una lunga storia, espongono meno del 10% del materiale che possiedono, e non per chissà quale motivo perverso, ma perché i musei hanno diverse finalità: per esempio, quella della conservazione (per cui si tiene tutto) e quella didattico-espositiva (per cui necessariamente si espone solo una parte).
RispondiEliminaPer quanto riguarda musei con una storia di parecchi secoli, come l'Egizio di Torino, il cui primo nucleo risale alla metà del XVIII secolo, questo è particolarmente importante. In questi musei, esiste una specifica disciplina detta "archeologia museale", che consiste proprio nel considerare i depositi dei musei come un vero "scavo" archeologico, dove si studiano reperti (decine, centinaia di migliaia...) normalmente accumulati con criteri di classificazione obsoleti, etichettatura incerta, provenienza a volte sconosciuta.
Questo, ripeto, in tutti i musei del mondo; e da sempre; e tutti l'hanno sempre saputo.
Tranne quelli che questa mattina hanno scoperto che dal rubinetto rosso esce l'acqua calda.