Emanuela Martini ieri sera con Patrizia Sandretto e Yuri Ancarani |
E' soddisfatto Nanni Moretti, che come al solito è riuscito a goderselo in privato, dopo aver assolto mercoledì al dovere pubblico di presentare "Palombella Rossa". Con astuta mossa il taciturno Nanni ha dribblato i giornalisti, che si ammassano al Massimo, andandosene al Reposi, e ieri mattina era in coda, spettatore fra gli spettatori, per vedere "If..."; talmente umano da prestarsi addirittura a un selfie con un ardimentoso giovanotto che gliel'ha urbanamente chiesto.
E' soddisfatta Emanuela Martini, che come al solito rimbalza da una proiezione all'altra, da una presentazione a una conferenza stampa, peggio di una pallina da flipper. Però ieri sera è riuscita a concedersi la sua oretta di mondanità: è arrivata, festeggiatissima, alla cenetta informale che Patrizia Sandretto ha organizzato in Fondazione a tarda ora, dopo le proiezioni della sezione "ArtRum" che Patrizietta sponsorizza al Tff. Emanuela ha mangiato pochissimo ma ha ciangottato a lungo con Patrizietta e con Yuri Ancarani, autore di uno dei tre corti d'artista presentati da "ArtRum".
Ed è soddisfatto pure Giaime Alonge, che ha precettato i suoi studenti di cinema per assistere alla proiezione del fluviale "Intolerance" di Griffith. Gli studenti di cinema hanno retto abbastanza bene la prova: unico sbandamente verso la seconda ora, quando nel buio complice della sala 3 del Massimo s'è udita una vocina femminile esalare un disperato "ma che palle...". Trattandosi presumibilmente di una studentessa di cinema e non del ragionier Ugo Fantozzi, è uno sbandamento grave. Ma la vita non è perfetta. "Intolerance", invece, lo è ancora, dopo cento anni. Per me, i 198 minuti meglio spesi di questo Festival.
Ti alzi, si accendono le luci e l'attore che è appena morto nel (pessimo) film horror sorride e ti dice: "Surprise! It's ok, I'm alive!".
RispondiEliminaVai a vedere un film di una regista di Hong Kong e sei circondato da amici plaudenti della suddetta regista, che evidentemente il film lo sanno a memoria e passano due ore a sbirciare il cellulare. Però alla fine applaudono come parenti orgogliosi, e tu sei felice di applaudire con loro.
TFF!!!
Martini Santa Subito! Però devono cacciare il webmaster, si può fare l'app di un festival da 150 film senza uno straccio di motore di ricerca interno all'app stessa?
Spettatore 1: "Oh, vai a vedere XYZ è un capolavoro!"
Spettatore 2: "Corro, dove lo fanno? La trama?"
Spettatore 1: "Guarda sull'app, no?"
Spettatore 2: "Se non mi dici sezione e/o giorno come lo trovo su st'app del piffero?"
Spettatore 1: "Va bene, tieni il programma su carta che facciamo prima".
ps L'articolo di Gramellini è vergognoso: Moretti non ha detto due parole, ha detto cose interessanti per chi ama il "fare cinema" e non ha pruriti da fan adolescente in delirio.
Un fan di Moretti non si aspetta e non vuole niente di diverso di poche parole sensate.
Mo' so tutti trumpisti i giornalisti italiani... bastona le elite che disprezzano il popolo.