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TFF, IL CENSIMENTO DEI CRETINI

Il Torino Film Festival 2016 ci sta regalando - a sua insaputa - la straordinaria esperienza di un esauriente censimento dei cretini.
Stamattina uno sconosciuto genio posta su Facebook il link a un vecchio articolo dell'Unità del 21 novembre 2012, in cui si riferisce della celebre diatriba fra il regista Ken Loach e il Museo del Cinema, che a suo tempo suscitò grande clamore ed ebbe strascichi anche l'anno seguente. Nel giro di poche ore quel post viene condiviso da decine di sprovveduti che lo credono attuale. Finché accade l'inevitabile: la non-notizia viene rilanciata come notizione di giornata da alcuni siti di "informazione".

Come ciò sia potuto accadere è già oggetto di dibattito: chi attribuisce il misunderstanging alla cieca volontà di denigrare qualsiasi cosa presenti connotazioni positive; chi si appella alla prevalenza della bufala; io personalmente considero l'episodio un magistrale saggio sul "giornalismo" contemporaneo, nonché la conferma definitiva del noto principio per cui non tutti i piciu stanno nelle mutande.

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CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

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