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SUPERGIOVANI E SUPERINCASSI: I BUONI PROPOSITI DEL REGIO

Il tridente del Regio: da sx. il direttore artistico Galoppini, il sovrintendente Graziosi e la presidente Appendino interpretata da Francesca Leon
Potevo anche rimanere a casa. Partecipare stamattina alla conferenza del Regio, a una settimana dalla prima di "Trovatore", l'ho considerato più che altro un omaggio alla tradizione e al piacere di ritrovare qualche faccia amica e di scoprire le new entries, a cominciare da quel Marco Ricagno fresco di nomina comunale nel Consiglio d'indirizzo della Fondazione. Ma - dopo il gradevole desinare con il sovrintendente di cui ho riferito oggi sul Corriere (potete leggervi l'articolo a questo link) - nulla di quanto s'è detto in conferenza sui futuri destini del Regio poteva sorprendermi, men che meno stupirmi. 
Stupito, semmai, è il direttore d'orchestra Pinchas Steinberg: ingaggiato al volo ("avevo un paio di settimane libere"), il Maestro non si capacita, e lo dice, di come quelli del Regio siano riusciti a mettere in piedi 'sto "Trovatore" in quattro e quattr'otto, tra maggio e ottobre, dopo la cancellazione di "Siberia", l'opera scelta dalla precedente troika per inaugurare la stagione e cassata dalla nuova junta capitanata da Graziosi perché "troppo difficile" e quindi foriera di scarsi incassi.

Il pensiero dominante: gli incassi

Gli incassi sono il pensiero dominante che aleggia tra i rossi velluti: ma il sovrintendente Graziosi (che comunque si dice "sicuro che ci sarà una lunga vita del Regio", e meno male...) esagera quando, tra il serio e il faceto, si appella ad alcune giornaliste cercando complicità: "Aiutateci a far venire tanto pubblico", dice. Non mi pare il caso: ok, Graziosi immagina il Regio come una squadra di calcio di cui lui è l'allenatore, ma i giornalisti non sono i mediani di spinta. Non giocano: guardano soltanto e riferiscono.
E poi non capisco il problema: se mi togli l'ardua "Siberia" (per non dir del "Wozzek") e me la sostituisci col popolare "Trovatore", vuoi vincere facile, e difatti il cartellone quest'anno trabocca di opere di gran richiamo, quindi immagino ci sarà la fila ai botteghini.
Per ora, ammettono quelli del Regio, la vendita degli abbonamenti procede "in linea con lo scorso anno". Ne hanno venduti 8760, centoventi in meno dello stesso lasso di tempo del 2017. Insomma: bene ma non benissimo, se si pensa che gli incassi della scorsa stagione sono stati in forte calo rispetto alla precedente, e proprio quel calo ha indotto la nuova dirigenza a puntare su un repertorio di facile presa. Ma non allarmiamoci: quei 120 abbonamenti in meno, spiega la portavoce del Regio, sono un calo fisiologico, a una certa età alcuni fra gli spettatori più anziani possono anche non aver più voglia di uscire per andare all'opera... A quel punto alcuni fra i presenti più anziani, compreso il vostro cronista, si toccano freneticamente.

Largo ai giovani, se i giovani vogliono entrare

Ma il Regio non dorme: se noi anziani togliamo man mano il disturbo, punta su nuovi spettatori, su quei giovani che tutti vogliono assolutamente portare all'opera anche se i dannati mascalzoncelli non se ne danno per inteso e insistono ad andare ai concerti di Sfera Ebbasta.
Il già apprezzato ministro Bonisola, tra le sue prime mosse, ha lanciato l'idea del biglietto a 2 euro per gli Under 25 alla Scala, e il Regio di Graziosi s'è lietamente adeguato: da oggi sono disponibili ben mille biglietti "regalati" a due soli eurini per altrettanti giovani futuri melomani.
Strappare la gioventù alla Trap per convertirla alla Traviata è - insieme con il pareggio di bilancio - la principale mission affidata a Graziosi dalla presidente del Regio (in quanto sindaco di Torino) Chiara Appendino. La quale presidente Appendino oggi, caso strano e insolito, è assente alla conferenza della Fondazione lirica da lei presieduta: però ha mandato la Leon a rappresentarla. Direi che stavolta è ancora andata di lusso: l'anno scorso, nell'identica circostanza, Chiarabella si era fatta rappresentare da Giordana...
Ad ogni modo: vi dicevo della spasmodica spinta verso i giovani. In conferenza vengono elencate le infinite offerte speciali che il Regio riserva a chi ha meno di 16, ma anche meno di 25 e persino meno di 30 anni: si è giovani a lungo, si sa, e non è mai troppo tardi per mollare Ermal Meta e scegliere Sparafucile.
Afflitto da memoria lunga, domando se per caso le offerte elencate non siano quelle attive già da anni: è vero, mi rispondono, sono le stesse, però è aumentato il numero dei biglietti a disposizione. Al che mi si aprono due prospettive: o in passato i biglietti a prezzi stracciati per i giovani andava esauriti, e quindi non si può dire che i giovani non vanno all'opera, ci andavano tutti quelli che riuscivano ad aggiudicarsi i biglietti a prezzi stracciati e immagino che non fossero pochissimi, e se invece i biglietti a prezzi straccitati erano pochissimi e tanti giovani ansiosi di andare all'opera non ci andavano perché non trovavano più biglietti a prezzi stracciati, e allora ci potevate anche arrivare prima, ad aumentare i biglietti a prezzi stracciati; oppure, seconda e denegata ipotesi, i biglietti a prezzi stracciati per i giovani non andavano esauriti e in tal caso si dovrebbe dedurre che i giovani non vanno all'opera neanche se gli fai dei prezzi stracciati, per cui temo che serva poco aumentare il numero dei biglietti a prezzi stracciati se i giovani non vanno all'opera nemmeno con i biglietti a prezzi stracciati, e pertanto si dovrà escogitare qualche altro astuto stratagemma per convincere i giovani ad andare all'opera. 

Due discorsi e un articolo: tre bonus track per i lettori

E adesso direi anche basta. Prima di chiudere questo lirico post vi regalo ben tre bonus track. La prima è il video del pregnante intervento, stamane in conferenza, dell'assessore Leon, spedita a rappresentare l'assente presidentessa Chiarabella. Potete apprezzarlo cliccando qui.
La seconda bonus track è il discorso (anzi, lo "speech", si dice "lo speech") pronunciato sempre stamattina dal sovrintendente Graziosi: eccovi il link, vale la pena.
Il terzo bonus è un estratto della mia conversazione con Graziosi uscita oggi sul Corriere. E' la parte in cui il sovrintendente mi annuncia l'intenzione di chiamare a collaborare con il Regio il noto regista Franco Dragone e l'inventore delle Winx Iginio Straffi. Qui posso fornirvi anche il link all'articolo del quotidiano belga "L'Echo"  che descrive le attuali difficoltà di Dragone:

... Altri importanti rinforzi si profilano all’orizzonte del Regio. Graziosi mi fa due nomi: Iginio Straffi e il regista Franco Dragone. Di quest’ultimo si definisce «consulente e amico, oggi più amico che consulente»: e vuole assolutamente portarlo al Regio. «Franco è stato per vent’anni il direttore artistico del Cirque du Soleil, oggi ha una sua compagnia, e ha contatti internazionali ad alto livello. Lo farò debuttare nel mondo della lirica ... Straffi e Dragone sono le persone necessarie per dare dei progetti di business al Teatro-Azienda».
Per mia ignoranza non sapevo nulla di Straffi e Dragone, quindi mi sono informato in rete. Ho appreso che Iginio Straffi è un ex fumettista passato al cinema d’animazione, titolare della casa di produzione Rainbow e celebre per aver inventato le Winx, personaggi cult per le ragazzine di tutto il mondo. Graziosi non mi ha precisato se porterà al Regio anche le Winx. Più complesso il curriculum di Dragone. Tra gli anni Ottanta e Novanta ha scritto e diretto una decina di spettacoli del Cirque du Soleil. Dal 2000 ha una sua società in Belgio, Les Productions du Dragon, e ha lavorato con istituzioni tipo il Caesar’s Palace di Las Vegas e il Lido di Parigi. Pare purtroppo che ultimamente le cose non vadano benissimo: l’azienda verserebbe in pesanti difficoltà finanziarie, e giusto lo scorso 13 settembre il quotidiano vallone «L’Echo»
(qui potete leggere l'articolo, NdG) riferiva che la magistratura belga da tempo indaga su Dragone nell’ambito di un’istruttoria per frode fiscale e riciclaggio e ha posto sotto sequestro cautelativo i suoi beni immobili nel paese. Se pur così fosse, un’indagine non è una sentenza e fino a prova contraria Dragone è innocente. Ma forse il Teatro-Azienda potrà sopravvivere anche senza di lui, nell’attesa che la situazione si chiarisca.

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