Il secondo angelo suonò la tromba: una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare: un terzo del mare divenne sangue, un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto (Ap, 8,8)
Nell'assestamento del bilancio di previsione 2014 della Regione, approvato ieri sera in Consiglio, alla Cultura va un milione in più. Uno. Siamo a 55 milioni. Né si poteva sperare altro. I conti fanno paura, e peggioreranno.Ragionamento del bicchiere mezzo pieno. Almeno non hanno tagliato.
Ragionamento del bicchiere mezzo vuoto. Non hanno aumentato. Quindi, dato che i soldi non bastavano, continueranno a non bastare. Con un milione non salvi nessuno.
Ragionamento del realismo. Quelli scritti nei bilanci sono comunque soldi virtuali. La disponibilità di cassa è tutt'altra cosa, come ben sanno coloro che stanno ancora aspettando il saldo dei contributi del 2013, o addirittura del 2012, e intanto pagano alle banche fior di interessi.
Insomma, la cultura non è ancora morta. Le hanno prolungato l'agonia. Ma la sentenza è scritta. L'aveva anticipata il Chiampa già a settembre, quando all'Agorà del Sociale pronunciò lo storico "diktat manifetturiero": "Non voglio sminuire l’importanza della cultura, ma qui bisogna riprendere a crescere. Dobbiamo puntare sulla manifattura. Investiremo nella manifattura e solo in questo".
E adesso tocca al Comune. Lì, i destini sono appesi alle vendite di fine anno. Tutti ricordano come andò nel 2013.
Smettetela di illudervi. Il tempo sta per scadere.
Smettetela di illudervi. Il tempo sta per scadere.
inizierà
anche a salire vertiginosamente la quota di restituzione dei mutui con i
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