Passa ai contenuti principali

MA VOI NON AVETE FIGLI? UN POST SULLA LUNGIMIRANZA DEI TAGLI A SOTTODICIOTTO


David Trueba sabato 6 presenta il suo film "Vivir es facil con lo ojos cerrados"
Non mi stancherò mai di ripeterlo: se un festival cinematografico, e uno soltanto, dovesse sopravvivere all'Apocalisse che travolgerà il nostro tessuto culturale, be', quel festival non potrebbe non essere Sottodiciotto, la cui quindicesima edizione si tiene dal 5 al 12 dicembre.

Un taglio drammatico

Non se l'abbiano a male gli altri. Tff, Tglff e Ambiente sono tutti belli e degni e necessari. Però Sottodiciotto è unico e preziosissimo proprio in virtù della sua ragion d'essere: è un festival che si rivolge al nostro futuro, ai cittadini e agli spettatori di domani. Ai ragazzi cui spetterà l'ingrato, faticoso compito di ricostruire sulle macerie, quando questo lungo e triste inverno della nostra vita finirà - e prima o poi dovrà pur finire - e avremo di nuovo (anzi: avranno, loro) un domani in cui cui credere, e un oggi per ricominciare.
Per questo motivo mi offende sapere che Sottodiciotto si è visto ridurre drammaticamente i già scarsi contributi pubblici e privati che ne garantiscono la vita. Perché quel (poco) denaro ha un'alta redditività.
Alta redditività culturale: con quei soldi l'Aiace - organizzatrice del Festival - fa miracoli, proponendo una rassegna ricca di anteprime, film interessanti e insoliti, eventi di richiamo. Il programma e la struttura stessa di Sottodiciotto riportano in vita lo spirito che fu del primo Cinema Giovani.
Ma ancora pià alta ed importante è la redditività sociale: quei soldi sono investiti sull'unico tesoro che ci resta, i nostri figli.
Sono concetti semplici, che dovrebbero apparire chiaro a chiunque si occupi del governo della società. E dunque è avvilente che - pur in epoca di ristrettezze - il budget di Sottodiciotto sia stato, nel giro di un anno, addirittura dimezzato. Ripeto: DIMEZZATO.

 Spendiamo di più per "comunicare" il Festival Jazz

Lia Furxhì dirige Sottodiciotto
Nel 2013 quelli dell'Aiace avevano messo in piedi un'eccellente edizione del Festival con appena 280 mila euro (per fare un confronto, mutatis mutandis, il Tff quest'anno disponeva di due milioni e duecentomila euro, al netto di un taglio proditorio di duecentomila euro comunicato all'ultimo minuto). Ma per Sottodiciotto 2014 siamo al miracolo puro: leggo il programma, lo trovo di grande intelligenza e di ottimo livello, e intanto apprendo che l'intero budget di quest'anno dovrebbe a stento arrivare a 144 mila euro. Ripeto: 144.000 EURO. Scrivo "dovrebbe" perché in realtà sono definitivi i 125 mila euro che provengono da Compagnia di San Paolo, Ministero dei Beni culturali, Regione e Comune (in  quattro sono riusciti a tirare fuori di tasca molto meno di quanto la sola Città di Torino spende nella "comunicazione" del Jazz Festival!), mentre si aspetta la firma sullo stanziamento di 19 mila euro promesso dalla Fondazione Crt.

Miracoli all'Aiace

All'Aiace nessuno fa il pianto greco. La direttrice Lia Furxhì e la sua squadra spericolata hanno stretto la cinghia, tagliato il tagliabile e l'intagliabile, lavorato gratis, pur di garantire la qualità e offrire al loro pubblico un'edizione degna delle quattordici che l'hanno preceduta. Hanno investito moltissimo nel programma per le scuole, senza però impoverire il cartellone del Festival vero e proprio, quello che dal 5 al 12 dicembre riempirà di cinema le tre sale del Massimo, e altri luoghi della città a cominciare dal Circolo dei Lettori.
Il risultato del loro impegno è sintetizzato nella presentazione generale della rassegna, che riporto qui a seguire come modello di uso virtuoso dei finanziamenti pubblici:


Dedicato al cinema fatto da e per i più giovani e ai film che raccontano le nuove generazioni di ieri e di oggi, Sottodiciotto Film Festival, organizzato da Aiace Torino e da Città di Torino - Direzione Cultura Educazione e Gioventù - ITER, giunge alla XV edizione, che si svolgerà dal 5 al 12 dicembre e, in ideale anticipazione degli eventi che l’anno prossimo animeranno il nostro Paese, l’Expo di Milano e Torino 2015 Capitale Europea dello sport, avrà come tema e motto “Mens sana in corpore sano”. Spunto di riflessione per i giovanissimi all’interno dello specifico programma per le Scuole, il verso di Giovenale è assunto come un richiamo esemplare a un binomio di valori inscindibili, strumenti per promuovere individualmente e collettivamente uno stile di vita sano e una sana convivenza sociale, favorendo tanto il rispetto di sé quanto degli altri e delle regole su cui si basano l’esistenza e il progresso di ogni comunità.
Ed ecco alcune delle proposte del Festival:
- Tra musica e musical: sulle tracce di John Lennon in Vivir es fácil con los ojos cerrados di David Trueba, ospite di Sottodiciotto, le canzoni dei Proclaimer in Sunshine on Leith di Dexter Fletcher, i Daft Punk in Eden di Mia Hansen-Løve, lo Sziget Festival in Free Entry di Yvonne Kerékgyártó.
- Adolescenti dark: giovanissime protagoniste a tinte forti in Respire di Mélanie Laurent, Girlhood di Céline Sciamma, The Face of an Angel di Michael Winterbottom, White Bird in a Blizzard di Gregg Araki.
- Storie di famiglia: Wish I Was Here di e con Zach Braff (il protagonista della sit-com di culto “Scrubs”) e Still Alice di Richard Glatzer e Wash Westmoreland con Julianne Moore e la giovane Kristen Stewart.
- Il più raffinato cinema d’animazione: da Yellowbird, del giovane storyboard artist romano prediletto da Tim Burton, Christian De Vita, ospite del Festival, a Song of the Sea, entrato nell’Oscar Race, al sofisticato noir Un gatto a Parigi, al vincitore di Annecy 2014 O menino e o mundo.
- Tra i titoli “sportivi”, due film d’autore, Muhammad Ali's Greatest Fight di Stephen Frears e Mike Tyson: tutta la verità di Spike Lee, e in anteprima Squadre corse, il doc sulla Formula 1 interuniversitaria mondiale realizzato al seguito del team del Politecnico di Torino.
Roditore da red carpet: Topo Tip, guest star di Sottodiciotto
- Per i più piccoli, appuntamento con i personaggi più amati di ieri e di oggi: con Charlot per festeggiare il centenario del vagabondo più famoso della storia del cinema, con la Pantera Rosa, che compie 50 anni, e con Topo Tip, “live” al Festival.
Confesso la mia ignoranza, fino ad oggi non sospettavo l'esistenza di Topo Tip: sono fuori target, mio figlio è ormai grande e preferisce Kubrick. Su tutto il resto, però, non servono commenti: è questo il ritratto di un grande Festival, capace di interessare gli adulti e affascinare gli spettatori più giovani.

La domande delle cento pistole

Ora, domanda delle cento pistole: c'è vita nello spazio siderale che riempie la scatola cranica di chi ci amministra? A un Festival così voi avete tolto il cinquanta per cento dei finanziamenti? Il cinquanta per cento? Voglio dire: al Tff avete tagliato duecentomila euro, e vabbé. Quasi un decimo del budget totale. Già dura, ma ce la si fa ancora. Hanno eliminato due sale, un po' di gente è rimasta fuori, e si è parlato di "festival povero"che rinuncia al red carpet. Eh sì, so' probbblemi... A che cosa avrebbe rinunciato la Martini se invece di duecentomila euro gliene avessero tolti un milione e duecentomila? Perché queste sono le proporzioni. Sottodiciotto ha perso metà del budget. E voi che (peraltro meritoriamente) lo finanziate avete risparmiato 136 mila euro. Certo, fanno comodo di questi tempi. Ma vi pare davvero un risparmio? Risparmiare sul nostro futuro è una strategia brillante? Minchia, siamo nelle mani dei genii.

 E pensarci due volte, no?

No, scusate. Io capisco tutto, so in che situazione siamo, e sono pronto al peggio, a veder morire festival e chiudere teatri e musei E in fondo me ne frega relativamente, ho sessant'anni, mi sono goduto tante cose bellissime, e non dovrò comunque patire a lungo le conseguenze di questo disastro. Ma i ragazzi no. Già gli abbiamo imposto questo presente di merda, vorremo almeno concedergli un domani decente? Loro meritano qualcosa di più di centoquarantaquattromila euro dati di malavoglia. Magari non ci avete pensato, vero? Magari il taglio a Sottodiciotto lo avete deciso con la logica del ragioniere e non con quella del genitore. E magari adesso, se ci riflettete su, un pochetto vi vergognate. Siete ancora in tempo per rinsavire. L'ultimo euro che vi resta in cassa, usatelo per far vivere Sottodiciotto. Perché domani è sempre un altro giorno. E non può piovere per sempre.

Commenti

  1. @CSP_live: @gaboferraris, @Sottodiciotto è ottimo progetto. Quest'anno abbiamo aumentato sostegno Cc @AnnParigi @Cassiani69 @FondazioneCRT Bravi. Ma ne deduco che altri hanno stratagliato. E sospetto chi può essere stato.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da