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CAPITALE DE CHE?

Piovono capitali. Fassino ha appena annunciato che Torino è (anzi: "si conferma"!) la capitale del rock, in virtù del fatto che fra un anno una band di una certa notorietà suonerà a Torino anziché - come accade di solito - a Milano, Bologna o Roma. Ammetto che è una discreta soddisfazione per una città che si è privata del suo unico festival rock di rilevanza europea. Ma ricordo sommessamente a lorsignori che una capitale è capitale sempre, non soltanto due giorni all'anno.
Però oggi le gioie di Fassino sono infinite: ecco che arriva da Parigi la comunicazione che dal 1° dicembre Torino è stata dichiarata dall'Unesco "Creative City" per la categoria "design". Ovviamente Filura si entusiasma e dichiara: “Un riconoscimento di cui siamo fieri e che rende merito alla capacità creativa e all’energia rigeneratrice di Torino. Un riconoscimento che ci sollecita a fare sempre di più di Torino una città di innovazione e di avanguardia in ogni campo”. Leggo le motivazioni e apprendo che il riconoscimento è dovuto ai progetti di Luci d'Artista, To-design in the world, Contemporary Art, nonché per la presenza di Politecnico, Iaad-Istituto d'arte applicata e design e Ied-Istituto europeo di design. Considerato che le iniziative di competenza pubblica sono in gravissime difficoltà - come al solito per penuria di fondi - non resta che affidarci alla voglia di innovazione e avanguardia della città, così ben espressa nella spasmodica attenzione degli enti pubblici verso idee innovative e d'avanguardia quali - per fare un esempio - il View Festival, Movement e Club to Club. Per non dire di tutto ciò che riguarda il nostro futuro.

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CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

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