Passa ai contenuti principali

DOPO TAMARA VIENE L'ART DECO'

Una premessa che non c'entra niente con il contenuto del post, ma che oggi mi appare più che mai doverosa  per segnare una netta separazione tra la civiltà e la barbarie:
Gabo non beve Gancia.
E giuro che non è una conseguenza dei deliri della sventurata sciuretta. Non bevo Gancia da sempre perché ritengo che chi beve male pensa male (oltre a soffrire di acidità di stomaco), e la sventurata sciuretta ne è la prova vivente. Certo considero una fortuna che l'orrenda e miserabile minchiata arrivi da un produttore di bevande che sono da sempre all'altezza delle sue pubbliche sparate: di scarsissimo pregio. Posso quindi serenamente continuare a non consumare
 i suoi prodotti, guadagnandone pure in dignità, oltre che in qualità della vita.
Pensa che sciagura se minchiate analoghe
 le avesse sparate il signor Contratto. O, peggio che mai, il signor Krug.

Le "Torri Rivella" in corso Regina: un capolavoro dell'Art Decò a Torino che abbiamo tutti i giorni sotto il naso
Vabbé. Parliamo di gente seria. Apprendo ora che nonostante i pittoreschi tentativi di farli scappare a gambe levate, quelli di 24 Ore Cultura sono decisi a proseguire la loro partnership con il Comune di Torino, e già pensano alla prossima mostra da portare in autunno a Palazzo Chiablese, dopo quella di Tamara de Lempicka che è aperta dal 19 e sta spaccando alla grandissima.
A dire il vero ci sono due ipotesi sul piatto: Mirò o l'Art Decò (o "Déco", come sarebbe più corretto scrivere, ma io me ne frego). L'Art Decò, a quanto sento dire, piace di più: sarebbe una naturale continuazione del discorso aperto con Tamara, senza contare che Torino è già di suo un museo all'aperto dell'Art Decò. Comunque nulla è ancora deciso. Io voto per il Decò, naturalmente.


Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la