Gente da Pulse!: da sinistra Vaghe Stelle, Enrico Rava, Emanuele Cisi e Max Casacci (la foto viene dalla pagina Fb di Max) |
Come al solito, riporto integralmente il programma della giornata, così come viene comunicato dall'ufficio stampa.
TJF 2016 – 25 APRILE IL JAZZ DELLA LIBERAZIONE
Torna il Jazz della Liberazione, collegato alla novità del 2016, la nascita del nuovo centro culturale Polo del ‘900 e alla mostra: Lungo un secolo. Liberazioni e oppressioni nel Novecento. Il Jazz della Liberazione si articola in due momenti. Il primo riguarda la giornata del 25 aprile: si parte con il concerto pomeridiano sotto il porticato dei Quartieri Militari Juvarriani, accompagnato da alcune letture sul significato della giornata a cura della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino; si prosegue in piazza Castello sul main stage del festival per il denso spettacolo dellaMinAfrìc Orchestra con il quartetto vocale Faraualla.
La rassegna Novecento. Il primo secolo del jazz anima la mostra allestita nei nuovi spazi del Polo nei giorni successivi, con due concerti presso la nuova area eventi allestita presso Palazzo San Daniele. La rassegna accompagna la mostra dialogando con i suoi temi. L’idea è nata “rubando” il titolo a una fortunata intuizione dell’esperto d’arte e di jazz Daniel Soutif. Ognuno dei tre concerti si sdoppia, giocando sul tema della mostra Lungo un secolo e declinando in maniera originale le possibili connessioni.
Il viaggio del Novecento proposto dalla mostra è anche un percorso in musica, fatto di dicotomie: seguendo questa suggestione la Big Band Theory (25 aprile) propone lo swing classico degli anni Quaranta e le musiche da film che hanno avuto tanta fortuna negli anni Sessanta; Riccardo Zegna (26 aprile) conduce prima il pianoforte al cuore della estetica nera, da Ellington a Monk, per poi immergerlo nel post bop contemporaneo; Il Porta Palace Collective (27 aprile) racconta l’avanguardia jazz americana insieme a quella europea di matrice colta, spesso vissute in antitesi e qui riunite sotto l’egida di un maestro quale Giancarlo Schiaffini.
APPUNTAMENTI DEL MAIN – 25 APRILE
Ore 11.30 TEATRO VITTORIA, VIA ANTONIO GRAMSCI 4
SIMONE GRAZIANO FRONTAL
David Binney, sassofono alto, live electronics - Dan Kinzelman, sax tenore - Simone Graziano, pianoforte, composizioni - Gabriele Evangelista, contrabbasso - Stefano Tamborrino, batteria - In collaborazione con Auand records - Posto unico numerato euro 5.
In bilico tra groove contemporanei e influenze di scuola newyorkese, Simone Graziano, pianista e compositore toscano, è giunto alla seconda esperienza discografica da leader del gruppo Frontal, una realtà che ha raggiunto una propria cifra stilistica. La musica di Graziano si muove tra la ricercatezza delle parti obbligate - spesso costruite sul succedersi stratificato di cellule melodiche e ritmiche - e la libera interazione tra i musicisti. Nell’economia generale nessuna voce strumentale prevale sulle altre, neanche il pianoforte, proponendo una visione dialettica della musica. Molte delle composizioni posseggono una forma circolare: le parti si inseguono rincorrendosi a spirale. In questo gioco viene a perdersi l’idea standard di accompagnamento canonico del tema; ogni voce danza con le altre. Tutto questo universo espressivo dimostra l’assoluta volontà di democratizzare le parti strumentali. La musica di Graziano è specchio di tensione pulsante e sensibilità aperta. Si modella sulla fremente esplorazione di strutture circolari trovando un perfetto bilanciamento in momenti di libertà sonora. Il magistrale ruolo giocato da David Binney, uno degli improvvisatori più importanti emersi nell’ultimo ventennio, consente al progetto di brillare ulteriormente.
Piazza Castello durante un concerto del Torino Jazz Festival |
ORE 18 - PIAZZA CASTELLO
MINAFRÌC ORCHESTRA & FARAUALLA - Pino Minafra, tromba, flicorno, composizione - Livio Minafra, pianoforte, pianoforte elettrico, composizione - Vito Francesco Mitoli, Marco Sannini, trombe - Roberto Ottaviano, sax soprano - Gaetano Partipilo, sax contralto - Carlo Actis Dato, sax tenore - Nicola Pisani, sax baritono - Beppe Caruso, Marzella Michele, tromboni - Giorgio Albanese, fisarmonica - Giorgio Vendola, contrabbasso - Vincenzo Mazzone, Giuseppe Tria, batteria, percussioni - Faraualla: Gabriella Schiavone, voce e composizione - Maristella Schiavone, Terry Vallarella, Serana Fortebraccio, voci. MinAfrìc Orchestra, ensemble guidato da Pino Minafra, istrionico trombettista ruvese, incontra il quartetto Faraualla, quintessenza della vocalità femminile mediterranea. Sul palco Pino Minafra (composizione, direzione, tromba, flicorno, megafono) sarà affiancato dal gotha del jazz pugliese, in un ensemble aperto anche ad alcuni dei maggiori musicisti nazionali che con Minafra condividono da tempo passioni e progetti. La MinAfrìc Orchestra nasce con l’intenzione primaria di dare voce e suono alle musiche del nostro tempo, volgendo lo sguardo su tutto l’orizzonte geografico, musicale e culturale del Sud. Un progetto intenso e articolato, che unisce con la musica le complesse diversità che circondano la Puglia, naturale ponte verso l’Oriente, il Mediterraneo, l’Africa, i Balcani e la Nuova Europa di oggi. Accogliendo una richiesta del TJF, Pino Minafra propone un suo particolare e unico omaggio al 25 aprile che si apre con la poesia del Canto General di Pablo Neruda per proseguire poi con alcuni riferimenti alla tradizione musicale resistenziale.
Al termine della Fiaccolata per il 25 Aprile
PULSE! (JAZZ AND THE CITY)
UN PROGETTO DI MAX CASACCI - DANIELE MANA (VAGHE STELLE) - EMANUELE CISI
Max Casacci, chitarra, live electronics, composizione - Daniele Mana (Vaghe Stelle), live electronics, composizione - Emanuele Cisi, sassofoni, composizione - Gianluca Petrella, trombone, live electronics - Flavio Boltro, tromba - Sergio Di Gennaro, pianoforte - Furio Di Castri, contrabbasso - Enzo Zirilli, batteria - E con la partecipazione di: Enrico Rava, tromba - Ensi, voce - Musica Nuda: Petra Magoni, voce - Ferruccio Spinetti, contrabbasso. Prima assoluta. Produzione originale Torino Jazz Festival.
“Come dei saldatori che portano lenti protettive quando usano la fiamma ossidrica, così noi guarderemo ai suoni della città attraverso i filtri e le sfumature cromatiche dei linguaggi musicali più attuali, dai quali ormai il jazz non può rimanere estraneo. E’ nella sua stessa natura infatti l’inclusione di elementi esterni e diversi, per continuare ad autoalimentarsi e creare una combustione incessante” (Emanuele Cisi).
“Partiamo dalla fine. Immaginiamo un album, che nasca dai rumori di una città. Una città precisa: Torino. Immaginiamo che questi rumori (il traffico, le campane, gli ingranaggi delle fabbriche, i segnali acustici dei mezzi pubblici, le voci degli stadi, i fiumi, le fontane, i mercati…) vengano trasformati in musica mediante le tecnologie dei software musicali. Che questi rumori diventino una tavolozza capace di dipingere uno sfondo ritmico sonoro per altre voci musicali del medesimo luogo. Il ritmo dei rumori della città, le voci degli strumenti del jazz di quella città. Un incontro tra linguaggi e generazioni, che analogamente a quanto sta succedendo nella Los Angeles di Flyng Lotus e del rapper Kendrick Lamar possa ospitare voci di un’altra provenienza. Quella dell’hip hop. Insomma l’incrocio tra elettronica, jazz e hip hop è in questo momento una delle tendenze più all’avanguardia” (Max Casacci).
“Abbiamo pensato che i campionamenti della città potessero essere la base per un racconto più suonato e l’occasione del TJF ci è parsa unica dal punto di vista artistico e narrativo” (Daniele Mana).
Max Casacci ha già realizzato molte cose come produttore, compositore, autore. Oltre ad aver fondato i Subsonica nel 1996.
Daniele Mana, noto con lo pseudonimo Vaghe Stelle, è oggi l’unico italiano a pubblicare per la Other People di Nicolas Jaar, l’etichetta elettronica internazionale più cool del momento.
Emanuele Cisi, sassofonista e compositore, è da molti anni uno degli ambasciatori del jazz italiano nel mondo.
FRINGE
Ultima giornata ricca di musica ed energia tra Piazza Vittorio Veneto e dintorni per il TJF FRINGE: lunedì 25 aprile regalerà ancora 18 eventi e performance tra le location che tradizionalmente accolgono la manifestazione. Ma l’esperienza Fringe non finisce qui: dal 26 al 29 aprile si continua con ricercati live che tracciano un fil rouge di note per accompagnare il pubblico verso sabato 30 aprile, Giornata Internazionale Unesco del Jazz. In quella occasione, il TJF Fringe si spingerà fino al Quadrilatero Romano, invadendo di suoni, colori e musica il quartiere per chiudere il quinto Torino Jazz Festival con una festa in stile Fringe.
Gli appuntamenti IMPERDIBILI:
Alle 17.00 vedremo la visionaria ballerina di tap dance Marije Nie, resident del TJF Fringe 2016, confrontarsi con le percussioni di Michele Rabbia in Dancin’ with the Mao, uno spettacolo intriso di magia e spirito, in sinergia con il misticismo di una location unica come il MAO Museo d’Arte Orientale.
Al Cafè Des Artes, alle 20.00, il grande sassofonista francese Raphaël Imbert renderà il meritato tributo ad Albert Ayler, sassofonista statunitense d'avanguardia e al contempo primitivo, esponente del free jazz più cerebrale, pur conservando nella propria musica una dimensione intima e un'intensità viscerale quasi tangibile.
Contemporaneamente all’NH Collection Torino Piazza Carlina, un duetto tra Europa e Sud America, sonorità jazzistiche e tradizione brasiliana con il Varaldo Taufic Duo (cena con prenotazione obbligatoria: 0118601607) che replicherà alle 22.30 con un secondo set.
Con l’ultima luce del giorno si accenderanno le Night Towers, eccezionalmente alle 21.00, per accogliere il polistrumentista algerino Karim Ziad insieme a Vincent Mascart, sax e flauto, David Aubaille, piano, e Simone Bellavia, basso elettrico, diffondendo dall’alto delle torri temporanee di Piazza Vittorio Veneto il suo progetto Ifrikya, in cui le armonie del jazz dialogano con i ritmi della tradizione nordafricana e del funk.
Alle 22.30 il Circolo Canottieri Esperia sarà invaso dalla forza sprigionata dal progetto La Strada Invisibile, nato dall’incontro tra la pianista Rita Marcotulli e il fisarmonicista Luciano Biondini, accomunati dalla ricerca della magia del momento, facendo dell’estrema padronanza dei propri strumenti il veicolo per arrivare dritti all'anima della musica, con umorismo, melanconia, tenerezza e temperamento.
E subito dopo, alle 23.45, proprio davanti all’Esperia, Luciano Biondini porterà la sua fisarmonica tra il fluire scenografico del fiume Po, per regalarci la magia dell’ultimo Music on the River del TJF Fringe 2016.
Il gemellaggio con il Festival Jazz di Edimburgo porterà sul palco del Magazzino sul Po, alle 23.45, i Thunkfish, straordinario gruppo di giovani scozzesi che suonano PTHRONK – un’incredibile miscela di jazz, punk, trash, prog, funk e fantascienza: una proposta in anteprima assoluta in Italia che con i suoi ingredienti esplosivi non mancherà di stupire il pubblico.
E ancora…
Alle 17.30 Baratti & Milano ospita Simone e Nicolò Bottasso per il set Crescendo ricco di improvvisazione jazz;
l’ultimo live del Trio di Paolo Porta, resident al Caffè Elena, alle 18.30 tira le file dell’appassionato viaggio tra i classici americani;
a La Drogheria il Mudras Quartet, alle 18.45, presenta in esclusiva la sua ultima produzione discografica tra jazz-rock, soul, funk e atmosfere metropolitane;
chiude la sessione pomeridiana il sound tra jazz contemporaneo e pop-rock dei Travelers di Matteo Bortone - miglior nuovo talento 2015 al Top Jazz – per la prima volta a Torino grazie alla collaborazione con l’etichetta Auand Records, sul Palco Fringe alle 19.30.
I set delle 20.00 regalano esperienze per tutti i gusti: al Blah Blah il percussionista brasiliano Gilson Silveira racconterà la sua vena compositiva, tra musica latina, sonorità jazz e armonie sofisticate con Gilsonario;
sempre alle 20.00 Sergio Di Gennaro e Marco Piccirillo, rispettivamente pianoforte e contrabbasso, daranno vita a un concerto raffinato ed emozionante come si addice a una location suggestiva come il Circolo Canottieri Esperia (cena con prenotazione obbligatoria. Info 0118190679).
A mezzanotte il gruppo torinese The Bouncing Cats, accompagnato per l'occasione dalla tromba di Giampaolo Casati, scatenerà tutto il suo bounce per travolgere il pubblico del Lab;
infine, al Mad Dog, esclusivo speakeasy cittadino dall’atmosfera unica, prenderanno il via le jam session TJF Fringe che dalle 00.30 ci accompagneranno fino all’alba (Ingresso su prenotazione 011.8120874).
Area Dance e Cooking&Talking:
Anche lunedì 25 aprile nel cuore pulsante del TJF Fringe, Piazza Vittorio Veneto, ognuno potrà trovare il proprio modo di godere della musica jazz: scatenandosi all’Area Dance o lasciandosi deliziare al Cooking&Talking, con i Jazz Talk di Mauro “MAO” Gurlino e i migliori Street Fooders italiani selezionati da VNK Love Street Food.
Con i Jazz Talk, realizzati in collaborazione con Barolo Jazz Club, alle 14.00 l'azienda Tosti, una delle protagoniste dell’area Cooking & Talking, affronterà il tema della libertà della cultura gastronomica legata alla musica, attraverso una degustazione interattiva; mentre alle 15.00 si parla dell’attuale tema delle materie prime, con la loro importanza, le incredibili peculierità, il legame col territorio e la capacità di valorizzarle grazie all'intervento di Macbun e di Molecola.
L’ultimo pomeriggio all’Area Dance, regalerà al pubblico torinese un workshop del ballo più in voga degli ultimi anni: le scuole Dusty Jazz, Max e Serena e Turincats ci faranno scatenare al ritmo di Lindy Hop, ricreando l’atmosfera di una ballroom anni '30 animata dal quartetto The Bouncing Cats.
A proposito di Fringe...
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/2016/04/25/cronaca/arrivederci-al-fringe-peccato-fermarci-ma-colpa-del-budget-eHouGDqIAH5pCgQSIhBzHO/pagina.html
Complimenti al comune ancora una volta... Meglio moltiplicare i concerti clientelari...ma quindi i concerti di Fringe annunciati di qui al 30 sono tutti annullati?
Straordinario. Basta consultare gli innumerevoli programmi sparsi per la città ( http://www.torinojazzfestival.it/wp-content/uploads/2016_opuscolo.pdf ) per constatare che è previsto che Fringe si limiti - per l'appunto da programma - ai giorni dal 22 al 25, per poi riprendere il 30 al Qudrilatero. Dal 26 al 29 erano previsti, e sono confermati, per Fringe le jam sessions al Mad Dog e un concerto il 29 al Beach. Non è cambiato nulla. Detto ciò, che cavolo significa "concerti clientelari"? Semmai, si potrebbero sospettare di "clientelismo" (ma che termine orribile...) i concerti di Fringe, dato che coinvolgono i musicisti e le associazioni torinesi... Ad ogni modo, non sarò proprio io a fare il difensore d'ufficio del Jazz Festival, ci mancherebbe ancora questo.
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