Max Casacci (secondo da sinistra) parla ai manifestanti, invitando sul palco la madre di uno dei giovani sottoposti a misure cautelari |
Intanto nel backstage: Enrico Rava e Ensi, due dei protagonisti del concerto |
Problema risolto.
Sennonché fra fischi, discorsi interrotti, canto di "Bella ciao", schieramenti di polizia, cori "vergogna vergogna", intervento di Max, lettura dell'appello, applausi di consenso, varie ed eventuali, il concerto è partito con mezz'ora di ritardo; di conseguenza ha sforato di almeno una quindicina di minuti l'orario delle 23,30 previsto dalla deroga sui rumori notturni. D'altra parte, era impossibile tagliare a metà l'ultimo brano. Gli organizzatori del Festival, ovvero il Comune e la Fondazione per la Cultura, hanno dovuto accettare, seppure a malincuore, la prospettiva di pagare la sanzione prevista in questi casi: 500 euro.
On vit une époque formidable.
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