Passa ai contenuti principali

JAZZ FESTIVAL SENZA FRINGE: IL PROGRAMMA DEL 26 APRILE

Il pianista Riccardo Zegna con il suo trio è in concerto alle 18 al Polo del 900
Chiuso il ponte del 25 aprile, senza dubbio scintillante, la quinta edizione del Torino Jazz Festival prosegue sottotono, giusto per arrivare al gran finale del 1° maggio. Un prolungamento accanito di cui stento a capire la necessità. La sezione Fringe si riduce ai minimi termini fino al 30 aprile, e anche il resto della programmazione si contrae vistosamente.
Comunque, eccovi gli appuntamenti di martedì 26, come comunicati dall'ufficio stampa.


PROGRAMMA 26 APRILE:
´ MAIN      
´ FRINGE
´ CIRCOLO DEI LETTORI
´ CINEMA MASSIMO
´ SPECIAL EVENTS
´ ARTI

Ore 16.30 CINEMA MASSIMO - SALA TRE, VIA VERDI 18
GIOVANE E INNOCENTE / YOUNG AND INNOCENT
di Alfred Hitchcock - (Gran Bretagna 1937, 80’, Hd, b/n, v.o. sott. it.)
L’ultimo film inglese di Alfred Hitchcock tocca due dei motivi preferiti dal regista, che diventeranno ricorrenti in futuro. Accusato ingiustamente dell'omicidio di un'amica, uno sceneggiatore inglese si dà alla latitanza e si mette alla ricerca del vero colpevole.
Ingresso euro 6 (intero), euro 4 - 3 (ridotti)

Ore 18.00 POLO DEL ‘900 PALAZZO SAN DANIELE, CORSO VALDOCCO ANGOLO VIA DEL CARMINE
NOVECENTO: IL PRIMO SECOLO DEL JAZZ - RICCARDO ZEGNA TRIO
Riccardo Zegna, pianoforte - Gabriele Evangelista, contrabbasso - Andrea Melani, batteria
Storico pianista della scena europea dal 1976 Riccardo Zegna collabora con i più grandi musicisti italiani e come free-lance si è esibito con solisti americani quali Buddy Tate, Lee Konitz, Pepper Adams, Bob Berg, Bob WilberJoe Chambers, Kenny Wheeler e DaveLiebman. Recentemente ha registrato con il grande batterista Billy Hart. Il concerto vedrà arrangiamenti dal grande songbook del jazz (Ellington, per esempio) e composizioni originali dello stesso Riccardo Zegna. Un concerto all’insegna dell’incontro tra tradizione e modernità, jazz americano e jazz europeo.

Ore 18.00 CINEMA MASSIMO - SALA TRE, VIA VERDI 18
ALL NIGHT LONG
di Basil Dearden - (Gran Bretagna 1962, 81’, 35mm, b/n, v.o. sott. It.)
Liberamente ispirato a Otello di William Shakespeare, trasposto nel contemporaneo quartiere londinese di Mayfair e immerso in un ambiente jazz. Il musicista nero Aurelius (Paul Harris) e la cantante Delia (Marti Stevens) festeggiano il primo anniversario di matrimonio. Compaiono anche Dave Brubeck e Charlie MingusIngresso euro 6 (intero), euro 4 - 3 (ridotti)

Ore 20.30 CAFÈ DES ARTS, VIA PRINCIPE AMEDEO 33/F
L.I.M.A.
Toti Canzoneri alla direzione della ormai storica world jam session di libera improvvisazione. Sul palco musicisti dalle più diverse provenienze musicali.
Denominatore comune la musica come linguaggio universale.

Ore 21.00 - TEATRO PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI, PIAZZA CASTELLO 215
ANGELO DEBARRE & MIRALDO VIDAL QUARTET
Angelo Debarre, Miraldo VidalRaangy Debarre, chitarra - Paride Furzi, contrabbasso
Apre il concerto l'Hot Club Torino, ensemble manouche torinese, che coinvolge diversi musicisti gipsy jazz attivi in città.
In collaborazione con Associazione Jazz Manouche Django Reinhardt
Posto unico numerato euro 5.
Considerato da tutti l’erede musicale di Django Reinhardt, Angelo Debarre presenterà al Torino Jazz Festival il suo quartetto, con un concerto influenzato da una interpretazione di brani del tipico repertorio manouche e ad alcune sue composizioni originali. Sarà accompagnato sul palco dal figlio Raangy, dal chitarrista Miraldo Vidal e dal contrabbassista Paride Furzi, questi ultimi due italiani. La collaborazione tra Angelo Debarre e Miraldo Vidal trova la sua naturale evoluzione nell’uscita dell’album Valse pour mio câvo agli inizi del 2015, un chiaro omaggio al leggendario chitarrista francese. Nato in Francia da una famiglia di origine gitana, Angelo Debarre è dotato di una straordinaria versatilità e ben presto si è imposto tra i chitarristi gipsy jazz più brillanti in circolazione. Calca le scene dai primi anni ‘80 e ha all’attivo decine di dischi e altrettante collaborazioni illustri, tra cui quelle con Biréli Lagrène e il Trio Rosenberg

Ore 22.30 JAZZ CLUB TORINO, PIAZZALE VALDO FUSI
BERND REITER NEW YORK ALLSTARS - FEAT. HAROLD MABERN, ERIC ALEXANDER & DARRYL HALL
Eric Alexander, sassofono tenore - Harold Mabern, pianoforte - Darryl Hall, contrabbasso .- Bernd Reiter, batteria
Bernd Reiter, tra i migliori batteristi della giovane generazione, dopo aver collaborato con Steve Grossman e Claudio Roditi ha recentemente costituito questa formazione nella quale spiccano tre star della scena newyorkese. Oggi ottantenne, Harold Mabern è una leggenda del pianoforte. Ha iniziato sulle orme di Phineas Newborn e Ahmad Jamal, e a partire dagli anni Cinquanta ha lavorato con i grandi come Harry Edison o Lionel Hampton, proseguendo poi con Wes Montgomery, Miles Davis, Benny Golson, Sonny Rollins. Completano il gruppo Eric Alexander, tra i più importanti solisti dell’ultimo decennio, e Daryl Hall, un ricercato sideman del panorama jazz internazionale. Info: tel. 011.882.939

Ore 23.00 - MAD DOG TANQUERAY TEN SOCIAL CLUB, VIA MARIA VITTORIA 35 A
OPEN SESSION
Fabio Giachino, pianoforte Mauro Battisti, contrabbasso Tony Arco, batteria & guests
Nella cornice elegante e soffusa del Mad Dog si tengono le jam session del Fringe durante tutto il TJF.
Ingresso su prenotazione: tel. 011.812.08.74

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la