Lo so che dovrei occuparmi di questa faccenda che c'era sulla Stampa stamattina, con la tipa del MiBACT che dice che loro nel Salone del Libro forse non vogliono più entrarci (qui l'articolo).
Sì, dovrei occuparmene. Però oggi è una di quelle giornate pigre. E poi non l'ho ancora ben capita, la faccenda. E per non scrivere cazzate preferisco aspettare e cercare di capire. Tanto stanno cercando di capire anche quelli del Salone e quelli del Comune e quelli della Regione, tutti presi in contropiede, tutti che giurano che non ne sapevano niente.
Di per sé la cosa non mi emoziona: se Francis si caga sotto, e prima di entrare come socio nel Salone vuole essere sicuro di non rimetterci, e magari vedere come va la prossima edizione del trentennale, beh, padronissimo. Nessuno lo ha mai considerato un cuordileone, dunque è comprensibile che tiri per le lunghe, e vedi mai che di qui a maggio cade il governo e lui può lavarsene le mani beato. Non piangerei la sua scomparsa dall'orizzonte: tanto i soldi, i 300 mila euro, per quest'anno li ha già cacciati. Poi si vedrà: manco è sicuro che ci sia un Salone numero 31, chissà quante cose possono cambiare in un anno. E intanto, se Francis non entra come socio ci risolviamo anche il problema di Bray, 'sto presidente in pectore tanto caro a Francis e tanto inutile adesso che abbiamo trovato in Montalcini un presidente che funziona. Niente firma del ministero, niente nuovo Statuto; niente nuovo Statuto, niente Bray presidente. E aggiungo: niente ministeri fra i coglioni, tanta salute in più.
Sì, dovrei occuparmene. Però oggi è una di quelle giornate pigre. E poi non l'ho ancora ben capita, la faccenda. E per non scrivere cazzate preferisco aspettare e cercare di capire. Tanto stanno cercando di capire anche quelli del Salone e quelli del Comune e quelli della Regione, tutti presi in contropiede, tutti che giurano che non ne sapevano niente.
Francis cuordileone e i vantaggi della sua scomparsa
Di sicuro, non è una minchiata buttata lì per far ridere gli amici: e se la tipa del MiBACT parla, dietro c'è per forza lo zampino di Francis il ministro parlante.Di per sé la cosa non mi emoziona: se Francis si caga sotto, e prima di entrare come socio nel Salone vuole essere sicuro di non rimetterci, e magari vedere come va la prossima edizione del trentennale, beh, padronissimo. Nessuno lo ha mai considerato un cuordileone, dunque è comprensibile che tiri per le lunghe, e vedi mai che di qui a maggio cade il governo e lui può lavarsene le mani beato. Non piangerei la sua scomparsa dall'orizzonte: tanto i soldi, i 300 mila euro, per quest'anno li ha già cacciati. Poi si vedrà: manco è sicuro che ci sia un Salone numero 31, chissà quante cose possono cambiare in un anno. E intanto, se Francis non entra come socio ci risolviamo anche il problema di Bray, 'sto presidente in pectore tanto caro a Francis e tanto inutile adesso che abbiamo trovato in Montalcini un presidente che funziona. Niente firma del ministero, niente nuovo Statuto; niente nuovo Statuto, niente Bray presidente. E aggiungo: niente ministeri fra i coglioni, tanta salute in più.
E tanto per cambiare c'è qualcuno che dice le bugie
Ma la tipa del MiBACT nell'intervista alla Stampa dice una cosa che mi fa montare la carogna. "In ogni caso di questo scoglio abbiamo informato con una lettera formale il Comune nel gennaio", dice la tipa.
Oggi ho sentito un po' di gente, qui a Torino, e 'sta lettera non risulta pervenuta. Insomma: o le Poste non funzionano, oppure c'è qualcuno che dice le bugie. Dato che quelli sinceri stanno altrove, non saprei decidere chi le dice, fra Torino e Roma; però qualcuno le dice. Appena una settimana fa, in Commissione, né la Leon, né Montalcini e Ferrari avevano accennato ai tentennamenti del ministero. Avevano confermato che mancavano ancora le firme di MiBACT e Miur per approvare lo Statuto, ok: ma lo spiegavano con i tempi delle burocrazia. Se alcuni di loro, o magari tutti, sapevano, e l'hanno taciuto a chi domandava informazioni sulla posizione dei ministeri, non c'è santi: hanno detto una bugia, perché si mente anche per omissione. Se invece non lo sapevano, perché la lettera non è mai esistita, la bugia l'ha detta quella del MiBACT.
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