Passa ai contenuti principali

IL PROGRAMMA DI CINEMAMBIENTE

"The Age of Consequences" è il film d'apertura
Com'era facile prevedere, la piazzata di ieri fra la Pesenti e le due dame assessorili ha rubato la scena a quello che doveva essere il protagonista dell'incontro, ovvero CinemAmbiente: le proteste della direttrice del Museo del Cinema e le puntute repliche delle damigelle Parigi e Leon hanno fatto aggio, nei titoli dei quotidiani, sul bel programma e le tante attrattive delle ventesima edizione del festival, che così ha patito doppiamente i tagli inflitti al Museo dal bilancio comunale: intanto come tutti i festival che dal Museo dipendono s'è visto ridurre il budget del 20 per cento; e per di più ieri ha organizzato una conferenza stampa che le signore hanno trasformato, una per scelta e le altre malgré soi, in un boudoir dove accapigliarsi. 
Non che l'argomento del contendere fosse di poco conto: tutt'altro. E sia reso onore a Donata Pesenti per aver sollevato il problema, mentre tanti suoi pari grado della cultura torinese tacciono rassegnati e ingoiano il rospo per non dispiacere ai padroni del vapore.
Tuttavia la buona creanza avrebbe suggerito che le tre dame si spiegassero fra di loro e poi, se avevano qualcosa da dire ai giornalisti, lo dicessero convocandosene una apposta, di conferenze stampa. 
Vabbé, così è stato. Io, un po' dispiaciuto, ieri m'ero impegnato a riparare, per quel che mi compete, il vulnus informativo dedicando un apposito post a CinemAmbiente, che comincia mercoledì prossimo. Nel frattempo è arrivata la cartella stampa, e ci ho trovato un'eccellente presentazione, ben scritta e dettagliata, come meglio io non potrei fare. A questo punto non ha senso che mi sobbarchi un lavoro superfluo: riporto il testo che ho ricevuto, e che non esito a sottoscrivere come cosa mia. Il pdf con il programma completo del Festival lo trovate a questo link
E auguri a CinemAmbiente per i suoi splendidi primi vent'anni.

CinemAmbiente: al Massimo dal 31 maggio al 5 giugno

Il Festival CinemAmbiente, la più importante manifestazione cinematografica a tema ambientale in Italia, compie 20 anni e da Torino si espande anche in altre città: a Bologna, in occasione del G7 dell’Ambiente, e a Milano, Firenze, Genova e Brindisi.
I titoli in cartellone sono 105, in arrivo da tutto il mondo e suddivisi nelle tre sezioni competitive del Festival – Concorso internazionale documentari, Concorso internazionale One Hour, Concorso documentari italiani – e nelle sezioni Panorama e Panorama corti riservate ai film fuori concorso.
Non solo denuncia: il Festival accoglie la nuova tendenza della cinematografia green internazionale a soffermarsi sui modelli positivi realizzabili, le buone pratiche, le modificazioni degli stili di vita e dei comportamenti individuali e collettivi in grado di fare la differenza in un futuro prossimo.
L’inaugurazione sarà la sera di mercoledì 31 al cinema Massimo con "Il punto di Luca Mercalli", l’annuale “rapporto” sullo stato di salute del pianeta stilato dal noto meteorologo per il pubblico del Festival, e con il film "The Age of Consequences" di Jared P. Scott, sui cambiamenti climatici come cause delle grandi emergenze internazionali: guerre, migrazioni, terrorismo. Al termine, incontro con il regista, Luca Mercalli e l'inviato de La Stampa Domenico Quirico.
Ecco alcuni tra i tanti temi dei film in concorso: la Terra ormai al punto di rottura ("Frágil Equilibrio" ispirato da José Mujica, "Footprint", "Thank You for the Rain", "Nahui Ollin-Sol de Movimiento"), il land grabbing ("Silent Land", "Rise - Red Power"), i cambiamenti del mondo del lavoro nell’epoca dell’iper-consumo ("Machines"), l’inquinamento del suolo e delle acque ("Holy (un)Holy River"), il flagello inarrestabile della plastica ("Plastic China", "Océans, le mystère plastique").
Le soluzioni possibili per un futuro sostenibile saranno presentate e discusse negli Ecotalk del Festival, ospitati, oltre che al Massimo, in verie sedi, dal Centro Sereno Regis al Circolo dei Lettori: si parlerà di Transition Towns e di just transition in un convegno organizzato con il Centro internazionale di formazione dell’Oil-Organizzazione internazionale del lavoro, di green society nell’ambito della presentazione del rapporto annuale di Legambiente, di paradossi, business e prospettive dell’agricoltura (soprattutto contadina) nel dibattito "Terra nostra".
Gli animali minacciati saranno i grandi protagonisti del Festival: nel film "Lion Ark", presentato in anteprima a sostegno della campagna Lav-Lega antivivisezione #unbelpassoavanti per la dismissione degli animali dei circhi; o in "Naledi", storia di un’elefantina rimasta orfana, occasione per parlare delle campagne internazionali contro il bracconaggio finalizzato al commercio di avorio.
Anche la Mole Antonelliana spettacolarmente mobilitata in difesa della biodiversità e dell’ambiente: durante il Festival, per l’evento "Visioni della sesta estinzione" (in collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali), le immagini dei vertebrati a massimo rischio inclusi nella Lista Rossa dell’IUCN appariranno sulle pareti dell’edificio-simbolo di Torino, che il 5 giugno si “vestirà” anche di verde in occasione del Wed Green Lighting indetto dall’Environment Programme dell’Onu per la Giornata mondiale dell’ambiente 2017 #Connecting with Nature.
"La Vallée des loups" è il film di chiusura del Festival: la storia del sogno realizzato di vivere in mezzo ai lupi firmata dal regista e documentarista francese Jean-Michel Bertrand, vincitore del Premio Movies Save the Planet,il riconoscimento che il Festival assegna ogni anno a un autore la cui filmografia si è distinta continuativamente nell’ambito della cinematografia ambientale.
Il premio letterario Le Ghiande – riconoscimento dedicato dal Festival a un autore che abbia radicato il tema ambientale nel complesso della sua opera — è assegnato in quest’edizione allo scrittore Matteo Righetto.
Per gli spettatori più giovani è previsto come sempre un ampio programma di  laboratori e progetti didattici.
Le proiezioni si tengono tengono al Massimo, ma alcune saraano replicate anche in tre sale della provincia: l'Elios di Carmagnola, il Jolly di Villastellone e il Teatro Pertini di Orbassano.
L'ingresso è sempre gratuito.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz