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FINISCE UN'EPOCA: NAVELLO LASCIA IL TPE

Beppe Navello dopo dieci anni lascerà la direzione del Tpe
Stamattina la compagnia di giro dei pomodorini ha presentato Torino Estate Reale, ovvero gli spettacoli estivi organizzati dal Comune in Piazzetta Reale: sono dodici appuntamenti d'arte varia di media levatura dall'1 al 16 luglio, con biglietti a 8 e 10 euro, alcuni ve li avevo già anticipati.
Poi la compagnia di giro s'è trasferita alla Reggia di Venaria per la versione extended della conferenza stampa, in cui s'è parlato dell'intero cartellone di Palchi Reali.
Ieri, invece, sono andato alla presentazione della rassegna di concerti organizzata come ogni estate dal centro commerciale Le Gru: 14 show fra il 19 giugno e il 29 luglio, con biglietti in genere a 15-20 euro, con qualche punta sui 25-30 per i nomi di maggior richiamo, fino ai 35 di Chick Corea.
Infine, mi sono arrivati anche gli ultimi dettagli su Flowers Festival, il festival che anche quest'anno Hiroshima mon Amour organizza al Parco della Certosa di Collegno: al programma si aggiunge la prima assoluta del nuovo spettacolo di Wu Ming "La terapia del fulimine" il 7 e 8 luglio, ci sarà un'anteprima con Diamanda Galas il 9 giugno e poi dodici concerti fra l'11 e il 22 luglio.
Però di queste rassegne (per alcune non ritengo sia serio usare il termine "festival") non vi parlerò adesso. Non in questo post. Adesso ho fretta, ho cose da fare. E invece parlare di queste rassegne significa ragionare con molta calma sul tema degli spettacoli estivi, del Comune che fa l'impresario, della concorrenza sbilanciata fra pubblico e privato, dei budget e come vengono spesi, e pure degli sponsor veri (quelli che mettono i soldi perché credono nella manifestazione e ritengono di avere un ritorno d'imagine dall'investimento) e di quelli che sono sempre i soliti perché non possono non esserci in base a logiche "politiche".

Gattopardi dentro

Si tratta, insomma, di riprendere quel post scritto il 14 marzo che si intitolava "Il festival del Gattopardo"; e di dimostrare, fatti e cifre alla mano, che è andata come previsto, tutto è cambiato perché tutto restasse come prima; e che il malo andazzo degli assessori Burnum, giustamente stigmatizzata da Chiarabella quando Chiarabella faceva la Giovanna d'Arco, non si è estinto con Fassino.
Tanta roba, come ben potete capire. Ci vuole tempo, per scriverne bene, chiaro e diretto. E quindi me lo prendo, il tempo. Scriverò stanotte, quando spero che l'incazzo mi sarà calato per far luogo alle amare ma pacate riflessioni che questa storia infinita impone.

Teatro a Corte, fine della corsa?

Però le notizie non possono aspettare: quindi approfitto di questo post per riferirvi ciò che è stato detto oggi in conferenza stampa a proposito di Teatro a Corte e di Beppe Navello, direttore del Tpe-Teatro Piemonte Europa e pertanto pure direttore artistico di Teatro a Corte.
L'avventura di Teatro a Corte, dopo dieci anni, volge al termine: l'idea di portare spettacoli di prosa, danza, circo nelle regge sabaude confluisce nel più ampio cartellone di Palchi Reali, che include anche le Sere d'Estate alla Reggia (di Venaria), Torino Estate Reale (per l'appunto i sullodati concerti torinesi in piazzetta Reale), C'era una Volta nel Giardino del Re curato dal Teatro Ragazzi al Castello di Racconigi, e Nozze Combinate, nuovo progetto della Fondazione Piemonte dal Vivo con quattro spettacoli a Venaria, Stupinigi, Racconigi e Agliè.
I Palchi Reali sono il "braccio spettacolare" del percorso che condurrà alla nascita del Circuito delle Residenze Reali, il Grande Sogno dell'assessore Parigi che proprio ieri ha avuto il suo atto fondativo con l'approvazione del nuovo Statuto del Consorzio della Venaria, che prevede l'allargamento alle altre regge sabaude. Quando ciò avverrà non saprei: so per esempio che per la Palazzina di Stupinigi il processo d'inclusione non sarà facile, e insomma la strada è tutt'altro che spianata. Ma presto o tardi Mario Turetta è destinato a regnare sulle residenze unite, e oggi la Parigi glielo ha detto: "Mario, smetti di sentirti il direttore di Venaria, dovrai essere l'equanime direttore di tutti". 

L'addio di Beppe Navello

Ma poiché anche un viaggio di mille chilometri comincia con un passo, l'Antonellina ha deciso di cominciare con l'unificazione dei cartelloni estivi, che dovranno essere coordinati e, prima o poi, affidati a un unico direttore artistico. Anche Teatro a Corte, quindi, sembra destinato a confluire in quel futuro "cartellone unificato", e a diventare qualcos'altro rispetto a ciò che è stato in questi dieci anni: cosa, non è ancor chiaro. La Parigi ha ringraziato Navello per il suo lavoro, riconoscendo che è stato "antesignano di una strada che ci vedrà ancora lavorare insieme", e Navello ha ringraziato. "Le cose finiscono, o cambiano, vedremo cosa succederà", mi dice: ma è probabile che il futuro sarà senza di lui. Oggi Beppe Navello ha annunciato che a settembre scade il suo terzo mandato come direttore di Tpe, e ha deciso di farsi da parte. Navello non è uomo che ami i giri di parole. Lo dice in conferenza stampa, a sorpresa, e si becca un lunghissimo applauso. Il suo ultimo progetto sarà portare uno spettacolo del Tpe nelle nuove Ogr. Non dice quale spettacolo, quelli delle Ogr lo hanno pregato di non anticipare nulla. Io gli domando se sarà la ripresa dei miei amatissimi "Moschettieri": si era ipotizzato, a suo tempo, di riproporre quel mitico spettacolo alle Ogr, una volta riaperte. Navello mi risponde che no, sarà uno spettacolo nuovo, "una grande festa". La festa d'addio di Beppe Navello, il padre-padrone di una creatura teatrale nata a sua immagine e somiglianza, e per volontà di Mercedes Bresso. Accadeva dieci anni fa, e sembra passato un secolo. Che ne sarà del Tpe senza Navello, oggi è ignoto a tutti, tranne che a dio.

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