Joan Mirò ce l'ha fatta. O quasi. La mostra "Sogno e colore" a Palazzo Chiablese, inaugurata il 3 ottobre, si è chiusa domenica scorsa, 4 febbraio, con un totale di 119.076 visitatori. L'aveva organizzata Arthemisia, una società privata, in collaborazione con i Musei Reali e il MiBACT, con capitali propri, sponsorizzazioni e a un contributo (minimo: 50 mila euro in due...) di Comune e Regione. Con un costo di un milione e 200 mila euro, il break even point per non rimetterci era fissato a 120 mila visitatori: così mi aveva detto Iole Siena, la presidente di Arthemisia. L'obiettivo è stato sfiorato. Spero che basti. A Torino, aveva aggiunto Iole Siena, per un organizzatore privato è più difficile rientrare delle spese: tantissimi visitatori usano l'Abbonamento Musei e di conseguenza il guadagno medio sul biglietto precipita, un ingresso rende molto molto meno che in altre città. Il problema è noto e preoccupa anche i responsabili dei musei torinesi. Insomma, se gli abbonati continueranno a diminuire non tutti si dispereranno.
Quelli di Arthemisia prima di Mirò hanno portato altre mostre a Palazzo Chiablese: Matisse, Tamara de Lempicka e Toulouse-Lautrec, con risultati che vanno da un minimo di 90 mila a un massimo di 120 mila presenze. Purché non gli passi la voglia... A questo punto è chiaro che 120 mila è un "tetto" difficile da superare. Almeno a Palazzo Chiablese. Dove già il 28 febbraio comincia un'altra grande mostra, quella del fotografo Frank Horvat.
Enrica Pagella, che dirige i Musei Reali, sulle mostre ci punta, eccome: e ne propone a raffica, rimediando con il gusto e la fantasia alle consuete ristrettezze finanziarie. Spesso sono mostre fatte al risparmio ma con gusto e serietà scientifica, valorizzando il patrimonio della maison; e in genere piacciono. Nel loro piccolo, beninteso. Quella dedicata a Piranesi, per esempio, sta andando molto bene. Oggi hanno inaugurato in Sabauda una mini esposizione fotografica di Marilaide Ghigliano, "Frammenti di un bestiario amoroso", due sale, immagini che meritano; e dal 21 per "Confronti" c'è "Carol Rama e Carlo Mollino. Due acquisizioni per la Sabauda". Poi arriveranno pure i carichi da otto: dopo Horvat, l'8 marzo comincia "Anche le statue muoiono", il grande progetto compartecipato con l'Egizio e la Fondazione Sandretto.
Quelli di Arthemisia prima di Mirò hanno portato altre mostre a Palazzo Chiablese: Matisse, Tamara de Lempicka e Toulouse-Lautrec, con risultati che vanno da un minimo di 90 mila a un massimo di 120 mila presenze. Purché non gli passi la voglia... A questo punto è chiaro che 120 mila è un "tetto" difficile da superare. Almeno a Palazzo Chiablese. Dove già il 28 febbraio comincia un'altra grande mostra, quella del fotografo Frank Horvat.
Le piccole mostre di Enrica
Alla Sabauda le foto di Marilaide Ghigliano dialogano con i quadri del Cignani |
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