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TUTTO IN UNA NOTTE A CINEMAMBIENTE: MASSIMO ESAURITO, CAPIZZI CONFERMATO, TOFFETTI APPROVATO

Eh sì, c'è un po' di gente... L'ingresso al Massimo per la serata inaugurale
Seratona per CinemAmbiente: è partito con un sold out in Sala grande del Massimo, gente seduta a terra, e alla fine hanno aperto la Sala 3 per accontentare tutti. Il film meritava, "Anote's Ark" racconta il dramma di Kiribati, la piccola nazione insulare del Pacifico che sta finendo sott'acqua, e la lotta del suo presidente Anote Tong per rallentare il disastro o dare una nuova patria alla sua gente. Il film è molto interessante e commovente. Alla fine, comunque, ci informa che dopo la presidenza di Tong a Kiribati è andata al potere l'opposizione e come primo atto ha demolito le opere idrauliche volute da Tong; e sempre sia fatta la volontà del popolo. 
L'ho detto mille volte, CinemAmbiente è un festival indispensabile, e io non lo definirei neppure un festival cinematografico, perché a CinemAmbiente i film non sono il fine, bensì un mezzo. Un mezzo per capire. E in vent'anni CinemAmbiente ha costruito una comunità che non è soltanto una comunità cinefila; è una comunità che vuole capire, e se possibile scongiurare, o rallentare, il disastro che ci aspetta.

L'assessore: "Capizzi sarà confermato"

Alla luce dei risultati, mi domando per quale motivo si dovrebbe "valutare" se rinnovare o meno il contratto al direttore di CinemAmbiente Gaetano Capizzi, visto che il festival è un gioiello e il pubblico è soddisfatto e aumenta ancora. Eppure l'altro giorno la questione della conferma di Capizzi è stata posta da uno dei consiglieri del Museo del Cinema: Gaetano Renda, che rappresenta il Comune, ha detto che le qualità di Capizzi non si discutono, per carità, ma il Museo del Cinema dovrà comunque decidere, e dopo tanti anni un ricambio può essere "utile e fisiologico", e insomma, quel tipo di discorsi che dicono e non dicono, ma fanno pensare male. Specie se uno si ricorda di com'è andata con il Tglff/Lovers.
Ambient Trio: da sinistra Unia, Capizzi e Pecoraro Scanio
Sapete come son fatto: quando non capisco io chiedo. Oggi pomeriggio all'Amantes c'era il "cocktail inaugurale" di CinemAmbiente; io arrivo lì e ci trovo l'assessore comunale all'Ambiente Alberto Unia che sta amabilmente conversando con Pecoraro Scanio e Capizzi; e decido di cogliere l'attimo. Arpiono Unia e - in termini forse un po' spicci, ma sono un tipo diretto - gli domando: "Perché volete far fuori Capizzi?". 
Unia trasecola: "Chi vuole far fuori Capizzi? Chi l'ha detto?".
"Lo chieda al suo rappresentante al Museo del Cinema", replico io premuroso.
Capizzi smorza: "Ma no, non lo ha mica detto...".
"Non ha detto 'faremo fuori Capizzi' - convengo io. - Ha detto che il contratto è scaduto, e la conferma non è scontata".
"Se il contratto è scaduto, basta rinnovarlo" osserva il pratico Unia.
"Certo, se c'è la volontà non esiste il problema - assentisco. - Quindi lei mi sta dicendo che non pensate di sostituire Capizzi?".
"Certo che no - conferma Unia. - Io vorrei anzi trovare qualche soldo per nuove iniziative con CinemAmbiente".
"Ciò sarebbe bellissimo - riconosco. - Ma lei mi sta dicendo che Capizzi sarà confermato alla direzione di CinemAmbiente? E me lo dice ufficialmente, come assessore all'Ambiente?".
Unia mi guarda serio. "Sì", risponde con fermezza.
Posso quindi annunciare con tutti i crismi dell'ufficialità che Gaetano Capizzi verrà confermato alla direzione di CinemAmbiente. Parola dell'assessore Alberto Unia, che ringrazio per l'amabile disponibilità.
Mi resta da capire a che titolo parlasse Renda l'altro ieri. A nome suo? Può essere, lui è un tipo indipendente. O dal Comune arrivano segnali contraddittori? Non mi stupirebbe: CinemAmbiente interessa almeno due assessorati, Ambiente e Cultura, e si sa, alle volte nel via vai di assessori, in carica e supplenti, si può creare qualche piccolo ingorgo. Ma direi che con la dichiarazione di Unia la questione è chiusa. E lo stesso Renda, parlando all'inaugurazione del festival in rappresentanza del Museo del Cinema, ha avuto per Capizzi soltanto parole di stima. 

Gradimento di Toffetti: instant-poll con i consiglieri

Pago del risultato conseguito raggiungo il Massimo e lì, per un'altra fortunata circostanza, incrocio un trio di consiglieri del Museo del Cinema: Gaetano Renda, che già conoscete, Annapaola Venezia, che rappresenta la Fondazione Crt, e Giorgia Valle, rappresentante della Compagnia di San Paolo. La troika forte che si è vittoriosamente scontrata con l'ex presidente Laura Milani
Da poche ore Sergio Toffetti è il nuovo presidente (in pectore) del Museo: vuoi che non approfitti del fortunato incontro per sentire se è di loro gradimento? Ne approfitto, e li interpello: "Questo vi piace?". (Sì, lo so, a volte sono diretto fino alla maleducazione: ma almeno si va subito al dunque).
Non si esibiscono in sfrenati balli di gioia: esprimono una pur controllata soddisfazione. "L'esperienza e la competenza di Toffetti non si discutono - assentisce Renda. - Ci conosciamo da sempre, abbiamo un buon rapporto. In gioventù siamo anche stati soci in un cineclub". Direi che è un sì.
Anche la Venezia dice sì, sulla fiducia: "Io Toffetti non lo conoscevo, ma il suo curriculum mi sembra indiscutibile". Io, che non so stare al mondo, mi lascio sfuggire un "Ma chiunque si occupi di cinema conosce Toffetti!". Non vorrei averla offesa. Mi dicono che è donna di carattere. 
La Valle sorride e assentisce. Lo considero un sì.
Al Museo del Cinema è tornata l'armonia.
Spero.

Il programma di venerdì 1

Il pomeriggio di venerd1 al Festival si apre con il Concorso Cortometraggi, che propone la sottosezione tematica Il mondo deve sapere (ore 16, Cinema Massimo 3): brevi film di denuncia, che fanno il punto su casi di emergenze ambientali più o meno noti. Tra i titoli in cartellone: Illegal Activists - The Battle for Norway's Fjords, di Julia Dahr e Julie Lunde Lillesæter, reportage sulla clamorosa azione di disobbedienza civile con cui un gruppo di giovani attivisti in Norvegia ha deciso di infrangere la legge per impedire a una società mineraria di scaricare rifiuti in un fiordo, e Turtle on a Fence Post, di Gabriel Diamond, in cui Al Gore ci porta dietro le quinte del negazionismo climatico. Seguirà Naturalia (ore 16.45, Cinema Massimo 3), la sottosezione di film brevi che porta sullo schermo la bellezza e la poesia del nostro Pianeta, dei suoi paesaggi e abitanti, spesso minacciata dalla rapacità dell’uomo, come in Patagónia - The Tip of the World di Paulo Ferreira, oppure vista da una prospettiva stupefacente, come in A Year Along the Geostationary Orbit di Felix Dierich, che mostra la Terra attraverso le riprese effettuate dal satellite meteorologico più avanzato del Giappone, distante da noi 35786 chilometri.
Sempre nel pomeriggio sarà presentato Empatía (ore 17.30, Cinema Massimo 3), mediometraggio in gara nel Concorso One Hour. Il film vede protagonista lo stesso regista, lo spagnolo Ed Antoja, che, invitato a realizzare un documentario per promuovere comportamenti rispettosi dei diritti degli animali, durante la preparazione del film, si rende conto con sorpresa di essere il primo a dover essere sensibilizzato: una scoperta che lo porterà a cambiare alimentazione, modo di vestire, stile di vita. La proiezione sarà seguita da un incontro con Adonella Marena e Enrico Moriconi, attivisti per i diritti degli animali.
Nel tardo pomeriggio, la sezione Panorama, dedicata ai titoli fuori concorso, propone Sarimihetsika (ore 18, Centro Studi Sereno Regis), di Enrico Iannaccone. Il film rende omaggio alla meravigliosa terra del Madagascar con un susseguirsi di immagini della sua natura placida e maestosa, spettatrice impassibili di vite umane difficili. La proiezione sarà seguita dall’incontro con il regista e lo zoologo Franco Andreone e dal concerto di Olga del Madagascar, accompagnata dai musicisti Tatè Nsongan e Badara Dieng.
Sempre nel tardo pomeriggio, il cartellone presenta due mediometraggi in concorso nella sezione One Hour. Filma un’impresa quasi impossibile lo statunitense Ben Knight, regista di The Last Honey Hunter (ore 18.15, Cinema Massimo 1), ambientato in un remoto angolo del Nepal, dove, presso la comunità dei Kulung, sopravvive un’antica forma di animismo che prevede un pericoloso rito della raccolta di un miele dai poteri allucinogeni. Mauli Dhan Rai è il prescelto che da più di 40 anni, senza nessuna misura di sicurezza, si arrampica su esili scalette di corda lungo pareti di roccia a strapiombo, fino a un’altezza vertiginosa, per raggiungere il prezioso nettare. Zhalanash – Empty Shore (ore 18.15, Cinema Massimo 1), del polacco Marcin Sauter, è un viaggio verso il Mar d’Aral, vittima di uno dei maggiori disastri provocati dall’uomo, una volta annoverato tra i quattro maggiori laghi salati al mondo e oggi quasi scomparso, con conseguenze sociali e ambientali tuttora persistenti e drammatiche. Ne è ulteriore testimonianza la notizia, di pochi giorni fa, della tempesta di vento che ha sollevato dal bacino ormai desertico del Lago sale misto a residui di fertilizzanti e pesticidi, ricoprendo la regione di polvere bianca, danneggiando le coltivazioni e causando gravi problemi respiratori alle popolazioni locali.
In orario preserale, per il Concorso Documentari Italiani viene proposto il film Una certa idea di parco (ore 19, Cinema Massimo 3), di Giulio Ciarambino, di cui è protagonista la Cascina Campazzo, ancora in attività alla periferia di Milano, a soli otto chilometri da Piazza del Duomo, benché ormai assediata dai palazzoni della cintura. La proiezione sarà seguita dall’incontro con l’autore.

Molti i titoli di spicco del Festival in cartellone in serata. Presentato nel Concorso Internazionale Documentari, The Last Animals (ore 20, Cinema Massimo 1) è il primo lungometraggio della fotografa di guerra statunitense Kate Brooks, che ha deciso di puntare il suo obiettivo contro il bracconaggio e il commercio illegale di avorio, lungo una linea che dall’Africa arriva agli Stati Uniti. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista, con Isabella Pratesi, direttrice del programma di conservazione del WWF, e con lo zoologo Spartaco Gippoliti. In competizione nella sezione One Hour, L’Empire de l’or rouge (ore 20.30, Cinema Massimo 3), dei francesi Xavier Deleu e Jean-Baptiste Malet, è un’inchiesta che ripercorre la storia del pomodoro e della sua industrializzazione, modello produttivo capace già alla fine dell’800 di anticipare l’idea di un’economia globalizzata. Il film è tratto dal libro dello stesso Malet che ha fatto molto discutere in Francia, uscito in Italia per i tipi di Piemme con il titolo Rosso marcio: una sconvolgente inchiesta internazionale sul pomodoro che finisce nel tuo piatto. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Jean-Baptiste Malet e il giornalista Massimiliano Borgia.
In seconda serata, si torna alla sezione competitiva riservata ai documentari italiani con Voci dal silenzio (ore 22, Cinema Massimo 3), di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, un viaggio dal Nord al Sud Italia negli eremi di chi ha scelto di vivere in solitudine: storie di uomini e donne che cercano di recuperare il senso profondo di sé e della vita attraverso un percorso intimo e lontano dal mondo. La proiezione sarà seguita da un incontro con i registi e con il teologo Oreste Aime.
Ancora in seconda serata, il Festival presenta Ground War (ore 22.30, Cinema Massimo 1), girato dal canadese Andrew Nisker che, dopo la morte per cancro del padre, appassionato giocatore di golf, indaga sui letali pesticidi usati per ottenere i perfetti tappeti erbosi riservati alla pratica dello sport, all’apparenza, più green. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’autore e con l’agronomo e consulente tecnico della Federazione Italiana Golf Massimo Mocioni.

Da segnalare, infine, l’avvio del progetto 3R+una: Ridurre, Riciclare, Riutilizzare + Ritrarre, ideato e realizzato per CinemAmbiente da Claudio Cravero e Gianpiero Trivisano di HANGAR studio di Torino. Fino al 5 giugno, al primo piano del Cinema Massimo sarà allestita una postazione fotografica in cui gli spettatori del Festival potranno farsi ritrarre in qualità di eco-testimonial, con un foglio in mano su cui avranno scritto un proprio personale messaggio sul tema dell’ambiente.


Tutte le proiezioni e gli eventi del Festival sono a ingresso gratuito.

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