Passa ai contenuti principali

TOFFETTI PRESIDENTE DEL MUSEO DEL CINEMA

Sergio Toffetti è il nuovo presidente del Museo del Cinema
Sergio Toffetti è il nuovo presidente del Museo del Cinema. Già direttore della sede piemontese del Centro Sperimentale di Cinematografia e dell'Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa, Toffetti torna al Museo, dove dal 1991 al 1998 è stato responsabile della programmazione. Toffetti è un nome storico del cinema torinese: tra l'altro, nel 1982 fu uno dei quattro selezionatori nella prima edizione di Cinema Giovani. E' stato poi consulente per il cinema italiano della Cinémathéque Française, vicedirettore e conservatore della Cineteca Nazionale e, dal 2006 al 2010, presidente del Virtual Reality & Multimedia Park: esperienza quest'ultima che ne certifica una certa vocazione per imprese disperate. E impresa disperata è senza alcun dubbio presiedere oggi il Museo del Cinema. Ignoro quante chance abbia, Toffetti. Non è esattamente il nuovo che avanza; in compenso ha esperienza, contatti forti nell'ambiente cinematografico, e addirittura sa di cinema: doti, queste, che ai vertici del Museo vanno rarefacendosi.
La rapidità della scelta conferma che le dimissioni di Laura Milani era ampiamente previste, e le consultazioni avevano già dato esito ancor prima che la presidente uscente annunciasse la sua decisione. Scrivo "consultazioni" perché ritengo che la nomina, benché di competenza regionale, sia stata ampiamente concordata con il Comune.
Ora la procedura deve seguire il suo corso: la Regione ha nominato Toffetti nel Comitato di gestione, che a sua volta provvederà a indicarlo come presidente. La carica dura tre anni. Giulivissimi il Chiampa e la Parigi, che dichiarano: "Questa nomina potrà rafforzare il Museo e contribuire alla definizione della governance, nonché allo sviluppo di questa importante istituzione culturale torinese”. Vorrei poter condividere il loro entusiasmo. Ma ormai, secondo me, neppure la nomina di Batman potrebbe salvare il Museo dal caos in cui si dibatte da quasi due anni.
Benché pensionato Toffetti può diventare presidente del Museo, anche per un periodo superiore a un anno: mi hanno spiegato che le limitazioni dettate dalla legge Madia non sono più in vigore, sempre a condizione che l'incarico sia a titolo gratuito.

Commenti

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...