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BISCIONE VIA DAL MAO, IL COMUNE DENTRO AL CIRCOLO: APPUNTI A FUTURA MEMORIA

Due sono le notizie di ieri che meriterebbero di essere raccontate e sviscerate per filo e per segno, perché chiudono - almeno per ora - un paio di buffe vicende della Città delle Buffe Vicende.
Prima notizia: il direttore del Mao Marco Biscione ci lascia. Le vicissitudini della sua nomina furono oggetto di critiche e sospetti, cavalcati dapprima dall'Appendino di opposizione in funzione anti-Fassino; e poi dal leghista Ricca in funzione anti-Appendino; e sempre (poiché né Appendino né Ricca in realtà ne capivano un tubo, e ancor meno gliene fotteva, se non in termini di scontro politico) con l'unica ed inconfondibile regìa di Sherif al Sabaie, lo spin doctor dapprima al servizio di Chiarabella e poi passato armi e bagagli sotto le bandiere ricchesche. L'addio di Biscione era nell'aria, tanto più adesso che i visitatori, dopo un periodo di crescita, sono di nuovo in calo. Lui, fiutando la mal'aria, già in passato aveva tentato, senza fortuna, di trovarsi un nuovo incarico.
Secondo notizia: il Comune entra nella Fondazione del Circolo dei Lettori. Si chiude così (forse, ma aspetto ancora di vedere le firme nero su bianco) una lunghissima marcia di avvicinamento cominciata già da Fassino, che a suo tempo offrì, come "fee d'ingresso" il Borgo Medievale, struttura che piaceva assai all'allora direttrice del Circolo Antonella Parigi. Però, dopo una sola e difficile stagione  sperimentale, il Circolo respinse al mittente quel "dono" che si era rivelato ingestibile; sicché quella volta l'affare non andò in porto. Stavolta le motivazioni sono evidenti (il Comune ci ha ripensato ancora una volta e ha deciso che non vuole uscire dalla partita del Salone del Libro), gli esiti incerti (finché non acquista il marchio, il Circolo non può organizzare nessun Salone), le conseguenze a lungo termine indefinite; e non mi è chiaro dove il Comune troverà i soldi per l'operazione.
Tutto ciò meriterebbe due lunghi e succulenti post, con tanti bei burattini che si agitano per niente, con strepiti e roboanti sparate. Ma sono appena tornato nella casa sulla scogliera, e oggi in me la voglia di scrivere è pari soltanto all'importanza di quelle povere miserie umane al cospetto della vastità dell'Universo: preferisco il rumore del mare, e certi petronciani dell'orto che anelano a metamorfosare in una splendida pasta alla Norma.
Per tali significativi motivi mi astengo oggi da ogni commento e approfondimento, limitandomi a riportare - a futura memoria ed edificazione della cittadinanza - i comunicati stampa in materia ricevuti ieri pomeriggio. Con riserva di ritornarci su quando il vento dell'ovest mi riporterà l'uzzolo di scriverne.

Comunicato 1: Biscione lascia il Mao

Ecco il comunicato sull'uscita di scena di Biscione:
La Fondazione Torino Musei comunica che il direttore del Mao  Marco Biscione ha rassegnato in data odierna le proprie dimissioni, a valere da novembre 2018, per nuove opportunità professionali.
Marco Biscione è stato selezionato dalla Fondazione Venezia per dirigere il nuovo Museo M9, in virtù della comprovata esperienza e dell’alto profilo professionale maturati nelle passate esperienze, tra cui la direzione del Museo d’Arte Orientale.
Il Presidente, il Segretario generale e il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei, insieme allo staff, ringraziano Marco Biscione per il lavoro svolto in questi 3 anni.
Sotto la sua direzione il Museo ha incrementato le attività per i visitatori, consolidando il ruolo del Mao quale luogo di incontro, conoscenza, scambio e scoperta di una realtà composta dalle molte culture rappresentate nelle sue collezioni.
"Sono molto felice – afferma Marco Biscione – di aver diretto il Mao, che mi ha dato molte gratificazioni e molte opportunità professionali. Felice di aver lavorato con un gruppo entusiasta e preparato. Insieme siamo riusciti a fare del Mao una importante realtà riconosciuta a livello nazionale e internazionale"
(e su questo potremmo aprire un dibattito... NdG).
Il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei, che si riunirà il prossimo 30 luglio, designerà il nuovo direttore subentrante.

Comunicati 2 e 3: il Comune entra nel Circolo dei Lettori

Sull'ingresso del Comune nel Circolo abbiamo ben due comunicati distinti, quello del Comune e quello della Regione, a certificazione dell'armonia e dell'unità d'intenti che caratterizzeranno i rapporti fra le due istituzioni nel prosieguo della vicenda Circolo-Salone.
Ecco il giubilante comunicato del Comune:
La Città di Torino ha deciso di aderire, in qualità di socio fondatore, alla Fondazione Circolo dei Lettori.
“Una scelta – spiega l’assessora alla Cultura, Francesca Paola Leon – che ci consente di continuare a lavorare congiuntamente, in modo più efficace e coordinato, con la Regione Piemonte, fino ad oggi socio unico della Fondazione Circolo dei Lettori, all’organizzazione delle prossime edizioni dell’annuale appuntamento con l’editoria italiana e internazionale
(notate la finezza semantica: "annuale appuntamento con l'editoria italiana e internazionale" sta per "Salone del Libro", senza però identificarlo con il marchio depositato: e infatti, se lorsignori non riusciranno a ricomprarsi il marchio, l'unica soluzione sarà - come già avvenne in passato - inventarsi un nome nuovo per continuare a fare la stessa manifestazione. NdG).
L’obiettivo di mantenere il posizionamento acquisito dal Salone Internazionale del Libro nel corso della sua lunga storia e consolidato nelle due ultime edizioni, la fama che gli riconosce la comunità culturale internazionale, ha bisogno – aggiunge Leon - di una organizzazione stabile e condivisa dagli enti promotori, in grado di coinvolgere tutta la filiera che ruota intorno al libro e alla promozione della lettura”.
L’ingresso della Città nella Fondazione Circolo dei Lettori permetterà anche di integrare le attività di promozione della lettura condotte dall’Amministrazione comunale tramite il sistema bibliotecario e i partner con cui abitualmente lavora.
Il percorso individuato prevede la condivisione di un protocollo di intesa tra Regione e Comune di Torino e Circolo dei Lettori, che indica la decisione di organizzare la manifestazione in capo al Circolo del Lettori e le tappe per giungere all’adesione della Città in qualità di socio alla Fondazione Circolo. Lo stesso protocollo definirà le risorse che verranno stanziate nel prossimo triennio da Città di Torino e Regione Piemonte (quindi per il momento siamo soltanto all'annuncio, che è gratis: come andrà davvero a finire lo scopriremo soltanto vivendo. NdG).
Ed ecco invece il comunicato diffuso dal portavoce dell'assessore regionale Antonella Parigi:
"Da tempo la Regione Piemonte ha supportato il progetto di realizzazione di un ente che si occupasse della promozione della libro e della lettura in modo unitario e completo, anche sotto il profilo istituzionale, integrando in particolare le attività del Circolo dei lettori e del Salone del libro. Non possiamo quindi che esprimere soddisfazione per la decisione della Città di Torino di entrare nella Fondazione Circolo dei lettori quale socio fondatore, facendo suo tale progetto. Questo passaggio permetterà di aumentare l'efficacia e la forza delle nostre iniziative legate al libro e alla lettura, dando allo stesso tempo a tutta la filiera un unico interlocutore. Vale la pena inoltre di ricordare che il Circolo dei lettori è patrimonio innanzitutto dei cittadini torinesi, ed era dunque un obiettivo senza dubbio strategico, oltre che naturale, che il Comune di Torino partecipasse alla governance di questa istituzione".
Entusiasmo, saltami addosso.



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