Ieri sera non c'è stato il minacciato sciopero del Regio alla prima di "Cavalleria rusticana" e "La giara". I lavoratori hanno desistito dall'agitazione, rinviando tutte le grane, le proteste e i malumori all'incontro con Chiarabella che si dovrebbe finalmente tenere il 21 giugno. Ma mentre noi ci balocchiamo in vaghe ipotesi sulla sovrintendenza, al Regio si lavora sodo. Anche sul sito internet, dove di recente sono apparse alcune interessanti modifiche alla pagina che descrive la struttura organizzativa dell'ente.
Galoppini via dalla direzione artistica
La prima novità on line riguarda Alessandro Galoppini. Egli, com'è noto, da "direttore artistico" è stato di recente retrocesso a "direttore dell'area artistica": e la variazione viene scrupolosamente registrata e certificata sul sito.
Lui, Galoppini, la retrocessione l'ha scoperta leggendo il cartoncino d'invito alla presentazione della stagione 2019/20.
L'unica memoria on line della carica scomparsa resta - alla voce "amministrazione trasparente" - la "tabella dei compensi 2018" a un "direttore artistico": che però è ancora Fournier Facio, il direttore artistico della gestione-Vergnano, messo alla porta un anno fa.
Lui, Galoppini, la retrocessione l'ha scoperta leggendo il cartoncino d'invito alla presentazione della stagione 2019/20.
L'unica memoria on line della carica scomparsa resta - alla voce "amministrazione trasparente" - la "tabella dei compensi 2018" a un "direttore artistico": che però è ancora Fournier Facio, il direttore artistico della gestione-Vergnano, messo alla porta un anno fa.
Adesso il Regio è senza direttore artistico: ma poco male, ci pensa Graziosi, ecchessarà? A quanto mi risulta, gli ultimi contratti per gli artisti della prossima stagione li ha chiusi lui, di pirsona pirsonalmente, rivolgendosi a primari agenti di comprovata fiducia. Alla conferenza stampa ne sapremo certo di più.
Per vostra comodità, ecco un agile riassunto delle puntate precedenti:
- Alessandro Galoppini è stato per nove anni, fino al maggio 2018, "direttore dell'area artistica" del Regio. Appena installatosi sullo scranno di sovrintendente, William Graziosi lo ha chiamato (con apposita seduta del Comitato d'indirizzo) alla carica di "direttore artistico".
- Dopo un anno di volonteroso servizio, Galoppini perde le staffe e le speranze, e lo scorso maggio annuncia, prima alla sindaca e poi ai giornali, che così non si può continuare: con Graziosi non ci vuole più lavorare, e se Graziosi lo riconfermano lui se ne andrà.
- Ora, il seguito lo sapete: Graziosi è decaduto e prorogato fino a data da destinarsi e per nulla intenzionato ad andarsene, e intanto si aspetta - campacavallo - la "procedura comparativa" (comparativa de che, prima o poi me lo spiegheranno) per decidere alla sovrintendenza se resta Graziosi o arriva un altro. Nel frattempo Galoppini viene retrocesso: in attesa di sfratto.
E Guenno non va più in Europa
Ma non è questa l'unica novità che si nota nell'organigramma del Regio. Il corista Roberto Guenno, che Graziosi, non appena insediatosi, promosse ad alto dirigente per evidenti meriti, da pochi giorni risulta nei ruoli della sovrintendenza (al primo posto, subito dopo Graziosi) come responsabile di "innovazione e sviluppo". E' scomparsa l'altra sua competenza, quella sui fondi europei, alla quale Graziosi teneva tanto tanto. Al punto da raddoppiarci la marcatura: oltre a Guenno, mi spiegò l'intraprendente Willie in un'intervista dell'ottobre scorso, se ne sarebbe occupato anche un consulente esterno, tale Michele Galli, del quale francamente non ho più avuto notizie. E adesso qualsiasi cenno ai fondi europei è scomparso dalla struttura organizzativa del Regio.
Aggiungo, per dovere di cronaca, che secondo fonti giornalistiche la promozione di Guenno rientrerebbe fra gli elementi che hanno indotto la procura della Repubblica ad aprire un'indagine conoscitiva sulla gestione del Regio (indagine, preciso, per ora senza ipotesi di reato o indagati).
Per vostra comodità vi riporto il passaggio della mia intervista, pubblicata sul Corriere del 3 ottobre scorso, nel quale Graziosi descrive gli incarichi e le competenze di Roberto Guenno:
Insaziabile, chiedo a Graziosi di raccontarmi un’altra storia: quella di Roberto Guenno, il corista del Regio (e candidato del M5S alle Regionali e alle Comunali, mai eletto) che il nuovo sovrintendente ha promosso a un ruolo amministrativo con il compito, dicono, di occuparsi dei finanziamenti europei. Materia complessa, che presuppone una competenza specifica. Graziosi mette i puntini sulle i: ai fondi europei penserà un’altra new entry, il signor Michele Galli, «che ha una grande esperienza in quell’ambito, abbiamo collaborato quand’ero sovrintendente a Jesi, ha ottenuto importanti finanziamenti per progetti di alta formazione musicale», e presterà la sua opera come consulente part time dietro modesto compenso, «in pratica mi sta facendo un piacere». Guenno sarà il referente interno di Galli al Regio. In proprio l’ex corista seguirà un altro progetto di Graziosi, «l’agenzia formativa»: finanziata, si spera, con i fondi europei recuperati da Galli.
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