Stefano Francia di Celle (foto Rosalia Loia) |
Fuori da entusiasmi e depressioni eccessivi, direi comunque che Francia di Celle sulla carta ha tutti i requisiti necessari per il ruolo, con la non trascuribile eccezione di un'esperienza specifica nell'organizzazione di grandi festival. Ma non mi lamento: ultimamente si è visto di peggio. Il neodirettore lo giudicheremo nei fatti. Speriamo che funzioni.
Il nuovo direttore resterà in carica per due anni, con possibilità di rinnovo. Ecco la sua biografia diffusa dall'ufficio stampa del Museo del Cinema.
Stefano Francia di Celle (Torino, 1966) è manager culturale, storico del cinema e curatore.
Laureato in Storia e Critica del Cinema, inizia molto giovane a collaborare con importanti istituzioni cinematografiche torinesi e nazionali: Festival da Sodoma a Hollywood, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Festival Internazionale Cinema Giovani, Festival del Cinema di Taormina, Bellaria Film Festival, Rai Radiotelevisione Italiana.
Dal 2003 al 2010 ha curato retrospettive e volumi monografici per il Torino Film Festival.
Dal 1996 è in Rai dove si occupa di programmazione cinematografica, di cinema d’autore e di programmi culturali per Rai3.
Fra il 2004 e il 2010 è presidente e produttore de Il Vento del Cinema a Procida, manifestazione internazionale dedicata alle interazioni tra cinema e filosofia.
Inizia nel 2008 a collaborare con Fondazione Prada per progetti cinematografici realizzati con grandi autori del cinema contemporaneo e per la programmazione della sala di Milano.
Dal 2012 collabora con la Mostra del Cinema de La Biennale di Venezia per la sezione Venezia Classici.
Tanti auguri a Stefano, che farà (certamente!) un ottimo lavoro
RispondiEliminaCaro Gabo, sul valore (sulla carta) di SFDC non metto dubbio. Ma: la situazione non le sembra un po' ingestibile? SFDC é 1) un recentemente trombato dal ruolo di direttore del Museo, quindi come la prenderá De G.? 2) un esperto di retrospettive, dove é stato detto che al TFF resterá la uscente direttrice 3) vincitore contro un candidato interno (Oberto) e un giá selezionatore (Magrelli). S'insedia insomma con giá una discreta quantitá di fronti schierati...
RispondiEliminaGuardi. Il punto 1) non mi pare un problema, i due sembra vadano d'accordo; e comunque non vedo perché De G dovrebbe avercela con SFDC, in fondo hanno partecipato entrambi a un bando, non a una guerra di sterminio. Il punto 2) non è significativo: SFDC deve fare il direttore, non vedo perché dovrebbe dispiacersi se qualcun altro si occupa di una sezione. Il punto 3) è il più spinoso, e non resta che augurarsi che prevalga lo spirito di collaborazione. Lo scopriremo soltanto vivendo. Cordialità.
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