In mostra alla Gam: "Donna e frutta" di Carlo Levi |
Domani, 5 maggio, alla Gam apre al pubblico "Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945. Opere dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della Gam e dei Musei Reali", in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.
Sono 25 anni di storia raccontati con circa 130 opere attinte dal patrimonio de museo, alcune opere scelte dalla Galleria Sabauda, e una significativa selezione di 73 capolavori dalla ricca collezione privata dell’avvocato milanese Giuseppe Iannaccone.
La mostra, curata da Annamaria Bava, responsabile Area Patrimonio dei Musei Reali, dal direttore della Gam Riccardo Passoni e dalla curatrice della collezione Iannaccone Rischa Paterlini, è stata voluta e ideata per evidenziare il ruolo curativo dell’Arte, quale veicolo di guarigione che attraverso la bellezza sollecita la salute del corpo come dell’anima. L’evento sostiene una raccolta fondi a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus in occasione dei suoi 35 anni di attività. L’esposizione è realizzata in collaborazione con Fondazione Crt e Intesa Sanpaolo.
La collezione di arte italiana tra le due guerre di Giuseppe Iannaccone rappresenta oggi un unicum nel panorama italiano e internazionale, e nasce nei primi anni Novanta riuscendo a rintracciare le opere di un significativo gruppo di artisti che credettero in un’arte dalle molte possibilità espressive, in un arco temporale che va dal 1920 al 1945: dalla poesia del quotidiano di Ottone Rosai e Filippo De Pisis all'espressionismo della Scuola di via Cavour (Mario Mafai, Scipione, Antonietta Raphaël), dal lavoro di scavo nel reale di Fausto Pirandello, Renato Guttuso e Alberto Ziveri, alle correnti dei Sei di Torino (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci) e del Chiarismo lombardo (Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni), fino alle forze innovatrici dei pittori e scultori di Corrente (Ernesto Treccani, Renato Birolli, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Arnaldo Badodi, Luigi Broggini, Giuseppe Migneco, Italo Valenti, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Emilio Vedova), la collezione rappresenta un'originale e importante testimonianza di una stagione creativa, complessa e vitale, dell’arte italiana del Novecento.
La mostra prevede un confronto incrociato con circa 60 opere provenienti dalle collezioni della Gam e dei Musei Reali: un accostamento che è stato possibile perché la maggior parte degli artisti della collezione Iannaccone sono presenti nelle raccolte della Gam grazie all’incremento del patrimonio, avvenuto proprio negli anni specifici del progetto, poi proseguito fino ad oggi con la recente acquisizione del "Nudo rosso" di Francesco Menzio da parte della Fondazione De Fornaris. Pochi sanno che la Galleria Sabauda, oltre a capolavori dal Trecento al primo Ottocento, possiede una cospicua raccolta di primo Novecento, confluita nelle sue collezioni in seguito al riaccorpamento delle opere acquisite dal 1935 al 1942 dalla Soprintendenza all’Arte Medievale e Moderna per il Piemonte e la Liguria, investendo importanti risorse finanziarie per rappresentare gli esiti dell’attività degli artisti piemontesi contemporanei.
La mostra, curata da Annamaria Bava, responsabile Area Patrimonio dei Musei Reali, dal direttore della Gam Riccardo Passoni e dalla curatrice della collezione Iannaccone Rischa Paterlini, è stata voluta e ideata per evidenziare il ruolo curativo dell’Arte, quale veicolo di guarigione che attraverso la bellezza sollecita la salute del corpo come dell’anima. L’evento sostiene una raccolta fondi a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus in occasione dei suoi 35 anni di attività. L’esposizione è realizzata in collaborazione con Fondazione Crt e Intesa Sanpaolo.
La collezione di arte italiana tra le due guerre di Giuseppe Iannaccone rappresenta oggi un unicum nel panorama italiano e internazionale, e nasce nei primi anni Novanta riuscendo a rintracciare le opere di un significativo gruppo di artisti che credettero in un’arte dalle molte possibilità espressive, in un arco temporale che va dal 1920 al 1945: dalla poesia del quotidiano di Ottone Rosai e Filippo De Pisis all'espressionismo della Scuola di via Cavour (Mario Mafai, Scipione, Antonietta Raphaël), dal lavoro di scavo nel reale di Fausto Pirandello, Renato Guttuso e Alberto Ziveri, alle correnti dei Sei di Torino (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci) e del Chiarismo lombardo (Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni), fino alle forze innovatrici dei pittori e scultori di Corrente (Ernesto Treccani, Renato Birolli, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Arnaldo Badodi, Luigi Broggini, Giuseppe Migneco, Italo Valenti, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Emilio Vedova), la collezione rappresenta un'originale e importante testimonianza di una stagione creativa, complessa e vitale, dell’arte italiana del Novecento.
La mostra prevede un confronto incrociato con circa 60 opere provenienti dalle collezioni della Gam e dei Musei Reali: un accostamento che è stato possibile perché la maggior parte degli artisti della collezione Iannaccone sono presenti nelle raccolte della Gam grazie all’incremento del patrimonio, avvenuto proprio negli anni specifici del progetto, poi proseguito fino ad oggi con la recente acquisizione del "Nudo rosso" di Francesco Menzio da parte della Fondazione De Fornaris. Pochi sanno che la Galleria Sabauda, oltre a capolavori dal Trecento al primo Ottocento, possiede una cospicua raccolta di primo Novecento, confluita nelle sue collezioni in seguito al riaccorpamento delle opere acquisite dal 1935 al 1942 dalla Soprintendenza all’Arte Medievale e Moderna per il Piemonte e la Liguria, investendo importanti risorse finanziarie per rappresentare gli esiti dell’attività degli artisti piemontesi contemporanei.
Commenti
Posta un commento