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FASSINO CAPISCE LA MINCHIATA: NON LO FAREMO PIU'

E nel tardo pomeriggio Fassino, raggiunto a Roma dal tamburellare delle notizie di una protesta popolare che cresce senza posa, e marcato stretto dagli assessori più sensati, si rende conto dell'immane minchiata commessa, e dirama un comunicato in cui, pur con molte cautele e toni felpati, in sostanza dice: "Ho fatto una minchiata, mi dispiace, non mi ero reso conto del baraccone che ci andavamo a mettere in piazza, prometto che non accadrà mai più, cambieremo ancora il regolamento e stavolta sarà a prova di cretino". In ultima analisi lascia il cerino in mano all'assessore Gallo. D'altronde, la firma del sindaco è prevista dal recente regolamento sulle piazze auliche; ma chi davvero si fa promotore della deroga è l'assessore. Il sindaco ha una responsabilità oggettiva, perché deve vigilare. A quanto ho appurato, Fassino non aveva visto un rendering del Grande Bubbone, e francamente era difficile immaginare tanto orrore. Ciò non toglie che gli uffici del sindaco hanno toppato clamorosamente; e che quando un assessore come Gallo viene a proporti alcunché, mille cautele sono d'obbligo e alla fine è meglio evitare.

Ecco il comunicato del Comune

La tensostruttura montata in Piazza Vittorio Veneto è una iniziativa promossa dalla Uefa e dalla Sony. Ospita un campetto da calcio che sarà sede nel fine settimana di tornei "2 vs 2". Ha una durata limitata a due giorni – 28 e 29 novembre - e fa parte di un progetto che coinvolge anche Roma e Milano, città che ospiteranno analoga tensostruttura in Piazza del Popolo e Piazza del Duomo.  Le attività sportive e di intrattenimento che vi si svolgeranno sono gratuite.
Le obiezioni alla installazione sono naturalmente legittime e l'Amministrazione comunale intende tenerne conto assumendo criteri ancora più rigorosi per l'utilizzo degli spazi pubblici.
Per questo la Città interverrà nuovamente nei prossimi giorni sul regolamento per l'utilizzo degli spazi pubblici per adeguarlo alle necessità e alla sensibilità dei cittadini, in modo da poter promuovere attività ed eventi anche in centro città senza alterare l’ambiente visivo e storico dei luoghi ed evitando disagi ai cittadini.
La direzione di lavoro è quella di ulteriori restrizioni dei criteri che sono alla base della concessione degli spazi pubblici nelle piazze auliche, affinché gli uffici preposti alle autorizzazioni possano basarsi sin da subito su criteri fissati con nettezza e non suscettibili di ambiguità.

Torino, 26 novembre 2015 (18.00)

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