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SERIO MA ALLEGRO: LA RICETTA DI STEVE FUNZIONA ANCHE PER SOTTODICIOTTO

Steve Della Casa: dopo il successo, ancora un anno alla guida di Sottodiciotto
Quando dirigeva il Torino Film Festival, Steve Della Casa concludeva invariabilmente il suo fervorino alla serata d'apertura con un sintetico "divertitevi": un augurio eretico rispetto al "buona visione" in uso tra cinefili, ma coerente con il "director's touch" dei festival dellacasiani. Secondo Steve un festival di cinema dev'essere "serio ma allegro". Formula che ha applicato con successo anche a Sottodiciotto, portandolo, nel giro di due anni e tre edizioni, a risultati superiori a ogni aspettativa.
Oggi, giornata conclusiva del diciannovesimo Sottodiciotto Festival, alle 17 al Massimo c'è la premiazione del Concorso nazionale per le scuole, che di quel successo è uno degli indicatori: alle proiezioni per gli istituti di ogni ordine e grado hanno partecipato 4331 studenti di Torino e 497 di fuori città, per un totale di 4828 presenze. Alle proposte di Sotto18 Lab hanno aderito 854 studenti. Le proiezioni dei cortometraggi selezionati per il Concorso sono stati visti da 850 studenti torinesi, 389 provenienti dalla Regione e ben 538 in arrivo da altre città italiane. Sottodiciotto sta diventando una meta interessante per le gite scolastiche: e sputaci sopra, considerato il momentaccio del turismo a Torino.
Nell'insieme, le iniziative di Sottodiciotto per le scuole (proiezioni dedicate, programmazione degli elaborati in concorso, attività laboratoriali e didattiche) ha registrato un totale di 7459 presenze, con un incremento del 65% rispetto all’edizione 2017, che si era chiusa con un bilancio di 4520 partecipanti.
I dati sulle presenze "normali", quelle del Festival che si è aperto il 16 e si conclude stasera, non sono definitivi: i conti si faranno l'8 aprile, alla chiusura della mostra di 
Martha Cooper "On The Street" a Camera. Ma bastano gli occhi e un giretto nelle sale del Massimo per capire che il pubblico è in crescita. 
Così il vecchio Steve ha modo di abbandonarsi a qualche confronto con i propri esordi: "Ho ritrovato a Sottodiciotto lo stesso spirito che ricordo quando con Gianni Rondolino e Alberto Barbera iniziammo Cinema Giovani, la sintonia tra un pubblico curioso e desideroso di proposte fuori dalla routine, e la voglia di ricerca e di sperimentazione che i curatori delle varie sezioni interpretano in modo personale e intelligente", dice. E conferma che per lui è arrivato il momento di farsi da parte, di lasciare il passo alla giovane squadra che ha costruito e che potrà ereditare il Festival. Ma, con gran soddisfazione dell'Aiace, ha accettato di rimanere ancora per la prossima edizione: un po' più defilato, magari, per non incombere eccessivamente sulle scelte della squadra. Steve è uomo di mondo e sa con quanta rapidità il Venerato Maestro possa trascolorare nel Vecchio Rompicoglioni.

Il programma di oggi

Intanto oggi il Festival vive la sua ultima giornata. La sezione dedicata all’animazione propone "Revolting Rhymes" (alle 18.30 al Massimo 1) di Jacob Schuh e Jan Lachauer. Wikicampus si conclude con l’incontro dedicato a “Scrivere il rap” (alle 18 al Circolo dei lettori) con i rapper Ensi, Willie Peyote, Rancore e Dutch Nazari. Ultimo film della retrospettiva sull'hip hop, "Stations of the Elevated" viene proiettato alle 19.30, al Massimo 1, con la presentazione in sala di DeeMo, nome storico dell’hip hop e pioniere del writing in Italia. 
Il film di chiusura del Festival, alla 21 al Massimo 1,  è - in anteprima italiana - il nuovo lungometraggio di Bruno Dumont, "Jeannette, L’Enfance de Jeanne D’Arc". E poi Sottodiciotto si sposta a Hiroshima mon Amour per il festone finale, con Dj Double S e Dj Mastafive ai piatti e sul palco il supertrio formato da Ensi, Rancore e Dutch Nazari.

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