La delibera è passata, e dal 22 luglio comincerà l'estate dei Murazzi, con un cartellone messo insieme alla veloce da Arci e Aics. Per quest'anno va così. Ma nessuno pensi che va bene. Improvvisare a volte è peggio che non fare. Peraltro, detto senza polemiche, neppure il famoso "piano dei privati" che ancora oggi sui giornali viene citato come occasione perduta, valeva un granchè. Imprenditori e residenti dicono che è stato "sabotato" da una congrega di comunisti chupitari. A mio modesto avviso, avendolo visto, direi che s'è sabotato da solo: a parte la necessità di garantire il rispetto di ogni normativa (aspetto tutt'altro che trascurabili, se si vuole aprire per i Muri una nuova fase all'insegna della rigorosa legalità), bisogna ammettere che la "programmazione culturale" consisteva nelle classiche nozze coi fichi secchi.
Comunque il "piano dei privati" aveva spaccato l'amministrazione comunale, con uno scontro durissimo fra gli assessori Mangone, che lo sosteneva a spada tratta, e Ilda Curti, che lo giudicava troppo vago: i due non se le erano mandate a dire. Mangone soprattutto se l'è legata al dito. Insomma: l'intera vicenda è deprecabile.
Adesso che Fassino è accontentato - in qualche modo mantiene l'impegno di scongiurare una "estate buia" ai Muri - sarà il caso che i diversi interessati (e il Comune per primo) comincino a pensare seriamente a un progetto meno raffazzonato e improvvisato. Magari aprendo un confronto ampio. Tra tante teste, in un anno potranno forse immaginare qualcosa di serio, sostenibile e legale. Forse.
Comunque il "piano dei privati" aveva spaccato l'amministrazione comunale, con uno scontro durissimo fra gli assessori Mangone, che lo sosteneva a spada tratta, e Ilda Curti, che lo giudicava troppo vago: i due non se le erano mandate a dire. Mangone soprattutto se l'è legata al dito. Insomma: l'intera vicenda è deprecabile.
Adesso che Fassino è accontentato - in qualche modo mantiene l'impegno di scongiurare una "estate buia" ai Muri - sarà il caso che i diversi interessati (e il Comune per primo) comincino a pensare seriamente a un progetto meno raffazzonato e improvvisato. Magari aprendo un confronto ampio. Tra tante teste, in un anno potranno forse immaginare qualcosa di serio, sostenibile e legale. Forse.
Commenti
Posta un commento