Luciana Littizzetto accanto a un'opera di Valerio Berruti esposta a "Resilienze" |
Ora: la mostra è davvero bella. Tanto più ambientata nei saloni aulici del palazzo: il "dialogo" tra antico e contemporaneo funziona magnificamente. E poi mi piace perché è un bell'esempio di ciò che di veramente buono i privati possono fare per sostenere la cultura. Non soltanto perché la Littizzetto, da semplice amante dell'arte contemporanea, ha voluto impegnarsi - e impegnare virtuosamente la propria notorietà - in un'operazione che promuove artisti giovani e validi. Ma anche perché l'intera operazione non ha finanziamenti pubblici. Tutte le spese sono pagate da un mecenate privato, che oltretutto non vuole neppure comparire.
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