Passa ai contenuti principali

CI OCCUPIAMO DI VIA ASTI

Stamattina un gruppo di giovani coordinati dall'associazione Terra del Fuoco è entrato nell'ex caserma di Via Asti, luogo simbolo della Resistenza torinese. Il loro slogan è "Noi non occupiamo, ce ne occupiamo".
Ecco parte del loro comunicato: "L’ex caserma La Marmora di via Asti,  nata come sede stanziale di un reggimento di fanteria, venne costruita tra il 1887 e il 1888 prese inizialmente il nome di caserma Dogali. Dopo l'8 settembre 1943 la caserma divenne il quartier generale dell'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana. La caserma venne quindi trasformata in luogo di detenzione e di tortura per tutti coloro sospettati di connivenza con la resistenza. Per questo è da considerare uno dei principali luoghi della memoria della resistenza di Torino.
Negli scorsi mesi a seguito dell'accordo di programma fra Ministero della Difesa, Demanio Civile e Comune, la Cassa depositi e prestiti ha acquisito la proprietà  della ex Caserma La Marmora. Questo in attesa di una cessione definitiva a eventuali privati, manovra che rischia di essere solo una operazione edilizia. Le istituzioni, invece di cercare le risorse per rifunzionalizzare la caserma hanno preferito trovarle per contabilizzarne la vendita, rischiando come in casi analoghi di consegnarla ad un futuro di ulteriore abbandono. Lo dimostra il dibattito politico di questi mesi che ha messo al centro solo il valore urbanistico-immobiliare dell'ex patrimonio del demanio militare, invece che salvaguardarne il valore storico e immaginare un utilizzo finalizzato a rispondere alla grave crisi sociale che colpisce la nostra città.
Terra del Fuoco, considerato che quest'anno ricorre il settantesimo della liberazione e considerato il grande valore rivestito dalla Caserma di via Asti, proprio in occasione di questo 25 aprile ha riaperto alla cittadinanza la caserma, dato inizio a un percorso di riqualificazione e rifunzionalizzazione a scopo pubblico, grazie al lavoro di moltissimi ragazzi e ragazze. Questo con il preciso intento di salvaguardarne il fondamentale valore storico e valorizzare il potenziale che queste strutture potrebbero avere per fare fronte alle emergenze sociali della città e del Paese. L’intero processo sarà documentato quotidianamente attraverso i canali social e non solo di Terra del Fuoco".

Commenti

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...