Ultimo giorno al Salone, da latitante. Se Picchioni mi
becca, mi crocefigge sul palco dell’Arena Bookstock. Il mio articoletto uscito stamattina sulla “Stampa” lo ha fatto infuriare più che mai. Com’è ovvio, dato che una mia
fonte (autorevole e regionale) l'altro giorno mi ha raccontato le preoccupazioni della Regione per il disavanzo che –
dice la fonte – il Salone si porta dietro. E’ una questione ricorrente: era
già saltata fuori l’autunno scorso, anche allora Picchioni s’era incazzato, aveva
proclamato conti alla mano che non c’è nessun “buco”, e io l’avevo scritto,com’è dovere del vostro cronista. Stavolta ho sentito l’altra campana, che
invece insiste sul disavanzo: e, sempre doverosamente, ho riferito.
Che poi è una questione tecnica: “buco” e disavanzo, mi hanno spiegato, non sono la stessa cosa. E io l’ho pure precisato, nel pezzo. Ma di questi tempi Picchioni non è incline a distinzioni poetiche, per cui s’incazza. Uscendo dall'incazzo, il problema è sempre quello: l'accordo con Gl Events per l'uso del Lingotto è favorevolissimo per Gl Events, molto meno per il Salone. Rebus sic stantibus, degli incassi di biglietteria e stand al Salone arrivano gli spiccioli. Chiaro che il bilancio ne risente. Ma non starò ad annoiarvi con una faccenda che annoia prima di tutti me. Ciò che importa è che ogni volta che se ne parla qualcuno si incazza.
Che poi è una questione tecnica: “buco” e disavanzo, mi hanno spiegato, non sono la stessa cosa. E io l’ho pure precisato, nel pezzo. Ma di questi tempi Picchioni non è incline a distinzioni poetiche, per cui s’incazza. Uscendo dall'incazzo, il problema è sempre quello: l'accordo con Gl Events per l'uso del Lingotto è favorevolissimo per Gl Events, molto meno per il Salone. Rebus sic stantibus, degli incassi di biglietteria e stand al Salone arrivano gli spiccioli. Chiaro che il bilancio ne risente. Ma non starò ad annoiarvi con una faccenda che annoia prima di tutti me. Ciò che importa è che ogni volta che se ne parla qualcuno si incazza.
Ma devo dire che qui s'incazzano un po' tutti, e un po' per tutto. E' il Salone più incazzoso che io ricordi.
Per dire, stamattina anche il Chiampa s'è incazzato per il mio pezzo sulla "Stampa", laddove riporto che il prossimo tandem per il Salone del Libro vedrebbe Vittorio Bo alla presidenza e Alessandro Baricco alla direzione. Chiampa, mi giurano emissari non so quanto attendibili, non è per nulla d'accordo su quel tandem. In realtà c'è un sacco di gente che non è d'accordo. E di sicuro i giochi sono ancora apertissimi.
Intanto si profila all'orizzonte un nuovo incazzo. Riguarda il paese ospite del 2016, annunciato un po' in sordina, et pour cause. L'Arabia Saudita non è un modello mondiale sul versante dei diritti umani, e già serpeggia la polemica. Gira voce però che la scelta non sia farina del sacco del Salone: c'è chi (sempre autorevole) sostiene che sarebbe stata "imposta". Da chi e perché, lo scopriremo solo vivendo. Io intanto appoggio la proposta alternativa del consigliere Cassiani: Giamaica paese ospite 2016. Niente incazzi e one lova.
Mi associo alla proposta della Giamaica come paese ospite 2016 (I'm sad to say, I'm on my way...")
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