Devo scusarmi con i lettori. Purtroppo non mi è possibile riferire della conferenza stampa di ContemporaryArt, che si è tenuta stamane al Tollbox Coworking di via Agostino da Montefeltro. Non ci sono andato per il semplice motivo che non ne sapevo nulla. Non mi risulta di aver ricevuto nella mia mailbox il consueto invito che l'Ufficio stampa del Comune di Torino dirama in tali occasioni a tutti i giornalisti presenti nella mailing list dell'assessorato alla Cultura. Mailing list in cui mi si conferma che sono regolarmente incluso (né si vede perché non dovrei). Il mancato invito sarà quindi dovuto a un errore umano (fors'anche mio, una mail può sempre sfuggirti) o più probabilmente a un disguido informatico o a un virus malignazzo. Non certo a una prava volontà di evitare ospiti sgraditi.
D'altra parte era già accaduto qualcosa di simile con la Fondazione Torino Musei, combinazione proprio nel periodo in cui seguivo con particolare attenzione le imprese dell'allora presidente Patrizia Asproni. Ma dopo adeguata segnalazione il problema venne superato.
Ad ogni buon conto ho provveduto a notificare il disguido all'Ufficio stampa del Comune, e per il futuro metteremo in atto ogni cautela onde assicurarci che l'incidente tecnico non abbia a ripetersi.
Vi linko il sito di ContemporaryArt per tutte le notizie. Che cos'è stato detto in conferenza purtroppo resterà un segreto per happy few.
D'altra parte era già accaduto qualcosa di simile con la Fondazione Torino Musei, combinazione proprio nel periodo in cui seguivo con particolare attenzione le imprese dell'allora presidente Patrizia Asproni. Ma dopo adeguata segnalazione il problema venne superato.
Ad ogni buon conto ho provveduto a notificare il disguido all'Ufficio stampa del Comune, e per il futuro metteremo in atto ogni cautela onde assicurarci che l'incidente tecnico non abbia a ripetersi.
Vi linko il sito di ContemporaryArt per tutte le notizie. Che cos'è stato detto in conferenza purtroppo resterà un segreto per happy few.
Aggiornamento. Dopo la pubblicazione di questo post su Fb, altri colleghi segnalano lo stesso disguido. E qualcuno ipotizza maliziosamente che possa trattarsi di una strategia "per sminuire l'importanza delle Luci d'artista e poi poter dire una cosa del tipo Lo vedi che i grandi eventi non portano poi tutta questa gente in città?". A me sembra troppo enorme, ma mi torna alla mente un articolo di Repubblica del 10 luglio scorso, che vale la pena di taggare qui. A futura memoria.
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