Nicola Lagioia alla direzione del Salone? |
Vincitore dello Strega nel 2015 con "La ferocia", Lagioia è molto legato alla casa editrice minimum fax (tra i "fedelissimi" del Salone torinese), con cui ha esordito nel 2001 con "Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj" e di cui dirige la collana "nichel". Gli altri suoi romanzi sono "Occidente per principianti" del 2004 e "Riportando tutto a casa" del 2009, entrambi usciti da Einaudi.
Ecco, insomma... Degnissima persona e bravo scrittore, Lagioia, niente da dire. Massimo rispetto. E se farà il direttore del Salone del Libro 2017, grazie comunque e complimenti: ci vuole un coraggio da leoni per beccarsi una simile mission impossible.
Però.
Però sarebbe questo il "direttore star", il "nome di respiro internazionale" che l'ambizioso Bray ci ha fatto aspettare per tre mesi, mentre Milano faceva la sua Fiera e noi ci facevamo le pippe mentali?
E quali esperienze ha Lagioia nell'organizzazione del Salone, e più in generale nell'organizzazione di saloni? E' stato per tre anni fra i selezionatori della Mostra del Cinema di Venezia, ok: ma quello non è "organizzare".
E in ultima analisi, che cos'ha Lagioia che non avevano Culicchia o Bajani, così da indurre Bray a non prenderli neppure in considerazione per il ruolo di direttore? Voglio dire, cos'altro ha, se per un attimo non teniamo conto di due difettucci di Culicchia e Bajani - per non dire Pautasso che non scrive libri: ovvero essere piemontesi, e conoscere alla perfezione la macchina del Salone per averci lavorato con eccellenti risultati.
Boh, io rinuncio a capire e mi affido alla Madonna addoloreta.
Mi segnalano, e prendo atto, che Lagioia ha vinto, con "La ferocia", anche il premio Mondello, organizzato dal Salone del Libro. Almeno adesso c'è un anello di congiunzione. Beh, un anellino...
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