Passa ai contenuti principali

SALONE: LAGIOIA DIRETTORE, MA STENTO A CREDERCI

Nicola Lagioia alla direzione del Salone?
Nicola Lagioia, nato a Bari nel 1973, autore di quattro romanzi più uno collettivo, sarebbe stato scelto dal leccese Massimo Bray come nuovo direttore del morituro (a questo punto...) Salone del Libro di Torino. 
Vincitore dello Strega nel 2015 con "La ferocia", Lagioia è molto legato alla casa editrice minimum fax (tra i "fedelissimi" del Salone torinese), con cui ha esordito nel 2001 con "Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj" e di cui dirige la collana "nichel". Gli altri suoi romanzi sono "Occidente per principianti" del 2004 e "Riportando tutto a casa" del 2009, entrambi usciti da Einaudi.
Ecco, insomma... Degnissima persona e bravo scrittore, Lagioia, niente da dire. Massimo rispetto. E se farà il direttore del Salone del Libro 2017, grazie comunque e complimenti: ci vuole un coraggio da leoni per beccarsi una simile mission impossible.
Però.
Però sarebbe questo il "direttore star", il "nome di respiro internazionale" che l'ambizioso Bray ci ha fatto aspettare per tre mesi, mentre Milano faceva la sua Fiera e noi ci facevamo le pippe mentali?
E quali esperienze ha Lagioia nell'organizzazione del Salone, e più in generale nell'organizzazione di saloni? E' stato per tre anni fra i selezionatori della Mostra del Cinema di Venezia, ok: ma quello non è "organizzare".
E in ultima analisi, che cos'ha Lagioia che non avevano Culicchia o Bajani, così da indurre Bray a non prenderli neppure in considerazione per il ruolo di direttore? Voglio dire, cos'altro ha, se per un attimo non teniamo conto di due difettucci di Culicchia e Bajani - per non dire Pautasso che non scrive libri: ovvero essere piemontesi, e conoscere alla perfezione la macchina del Salone per averci lavorato con eccellenti risultati.
Boh, io rinuncio a capire e mi affido alla Madonna addoloreta.

PS. Ha vinto anche il Mondello

Mi segnalano, e prendo atto, che Lagioia ha vinto, con "La ferocia", anche il premio Mondello, organizzato dal Salone del Libro. Almeno adesso c'è un anello di congiunzione. Beh, un anellino...

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la