L'invito alla presentazione del trentesimo Salone del Libro |
Ovviamente all'epoca non c'era nessun progetto. Tant'è che lo presentano a fine novembre, mentre - secondo un'altra strampalata narrazione estiva - era indispensabile lanciare il format entro i primi di settembre per bruciare la concorrenza milanese.
Feltrinelli ci sarà, Bompiani e Giunti pure
In compenso la macchina del Salone in questi mesi ha lavorato; e pure bene. A parte l'accordo con la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, che a me pare un po' come quando conquisti la Jacuzia a Risiko, ciò che ha funzionato davvero è la vendita degli spazi. Ben assorbito il "tradimento" di Eventualmente, l'agenzia passata al nemico: anche allettati dai prezzi da saldissimo, hanno prenotato lo stand già trecento espositori. Fra questi ci sono nomi pesanti dell'editoria: in primis Feltrinelli, che era data per persa, ma anche Giunti e Bompiani, per dire, non sono da buttare via.Arruolati i direttorini
I "direttorini" (ovvero i "responsabili d'area") sono stati finalmente contattati e hanno accettato di essere della partita. Saranno molti di più dei già noti Culicchia, Bajani e Geda. Sette o otto, pare. Sarà un Salone con molte aree.In un'intervista sul pianerottolo. il 14 ottobre, il presidente pro tempore Mario Montalcini mi aveva detto che avrebbero annunciato i nomi dei responsabili d'area al più presto, non più tardi del progetto che - a quel punto - era previsto "entro una ventina di giorni", ovvero per i Santi. A momenti siamo all'Immacolata.
Montalcini, presidente che funziona
Sebbene coinvolto, malgré soi, nel clima nebuloso di questi mesi, Montalcini (così come il segretario generale Ferrari) funziona. Entrambi sono perfetti per il ruolo: quindi lo ricoprono solo temporaneamente. Il presidente definitivo sarà Massimo Bray, e per la carica di segretario generale è già previsto un trasparentissimo bando. Qualcuno crede - o spera - che qualcosa potrebbe ancora cambiare: Bray non sembra ansioso di assumere la presidenza, indipendentemente dai tempi biblici di approvazione dello Statuto. Per cui Montalcini - dicono - alla fin fine potrebbe restare. Io ci conto poco: vivo in una città ansiosa di rimuovere chi funziona.Il progetto è già presentato
Ma veniamo al famoso progetto. Dicono che lo presenteranno lunedì prossimo: in realtà l'hanno già presentato, a loro insaputa, nel centone copia-incolla pomposamente definito "deliberazione della giunta comunale avente per oggetto l'approvazione delle linee d'indirizzo eventi e iniziative della Città per l'anno 2017". In quella volonterosa compilation di eventi già previsti, rabberciata a colpi di Control-C e Control-V qua e là tra rete e affannose mail, compare anche quanto verrà annunciato lunedì in conferenza stampa. Riporto (con adeguato Control-C e Control-V) per vostra comodità: "La XXX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si svolgerà dal 18 al 22 maggio nei padiglioni di Lingotto Fiere. Dopo le 20, il Salone si trasferisce in città: gli eventi proseguiranno nelle sedi più diverse, con il più ampio coinvolgimento dello spazio metropolitano e regionale e dei loro attori (questo si chiama Salone Off, NdG). Il programma culturale è firmato dal nuovo direttore editoriale Nicola Lagioia assieme a un team di collaboratori (i direttorini, NdG), e naturalmente alla Fondazione per il Libro che, da quest’anno, gestisce direttamente anche i rapporti con gli espositori e la vendita degli spazi commerciali. Layout e stand saranno disegnati tenendo conto dell’esperienza di questi anni e delle mutate esigenze (come sarà uno "stand disegnato tenendo conto dell'esperienza", rispetto a uno tradizionale? Forse ricorreranno a geometrie non euclidee, NdG). Grande attenzione sarà dedicata alla dimensione internazionale: oltre all’International Book Forum, che sarà ulteriormente potenziato, ogni editore potrà ospitare nel proprio stand un editore straniero gemellato. E assoluta centralità alle nuove idee e iniziative sul mondo dell’editoria, anche digitale".Questo è quanto. Voglio sperare che lunedì scendano più nel concreto, specie sulla "centralità delle nuove idee", perché un progetto così lo facevo anch'io in mezzo pomeriggio guardando la Domenica Sportiva.
Commenti
Posta un commento