ANSA. La Fondazione Merz si apre al mondo, nel decennale della sua nascita, con esposizioni anche al Metropolitan di New York e all'Hammer Museum di Los Angeles.
Perché "l'arte contemporanea non è un monumento o un'immagine della memoria, ma un propulsore di energia", sostiene Beatrice Merz, presidente del centro d'arte torinese che ieri ha presentato alla stampa estera, a Milano, il calendario delle attività del 2017.
A New York, dal 24 gennaio al 7 maggio, e a Los Angeles, dal 4 giugno al 4 settembre, è prevista la retrospettiva "Marisa Merz. The Sky is a great Space", mentre in autunno a Beirut è in programma una personale dell'artista libanese Zena ed Khalil.
Previste anche la partecipazione alla Biennale di Venezia con un progetto di Marzia Migliora, il Mario Merz Prize, e diverse mostre.
"Inizia una nuova fase - spiega Merz - mirata a portare fuori, altrove, la nostra attività e la nostra storia, per incrociarci con le energie altre".
Perché "l'arte contemporanea non è un monumento o un'immagine della memoria, ma un propulsore di energia", sostiene Beatrice Merz, presidente del centro d'arte torinese che ieri ha presentato alla stampa estera, a Milano, il calendario delle attività del 2017.
A New York, dal 24 gennaio al 7 maggio, e a Los Angeles, dal 4 giugno al 4 settembre, è prevista la retrospettiva "Marisa Merz. The Sky is a great Space", mentre in autunno a Beirut è in programma una personale dell'artista libanese Zena ed Khalil.
Previste anche la partecipazione alla Biennale di Venezia con un progetto di Marzia Migliora, il Mario Merz Prize, e diverse mostre.
"Inizia una nuova fase - spiega Merz - mirata a portare fuori, altrove, la nostra attività e la nostra storia, per incrociarci con le energie altre".
Commenti
Posta un commento