Irene Dionisio sarà la nuova direttrice di Cinema Gay. Le auguro ogni fortuna |
Colgo la felice occasione per spiegare le tracce che ho disseminato in vari post nei giorni scorsi, a beneficio di quanti, meno versati nell'enigmistica, non ci fossero arrivati da soli.
La prima traccia era nel post del 20 gennaio, dove scrivevo: "il nuovo direttore del Tglff... sorprenderà molti. Almeno per fattori anagrafici. Mi sbilancio e aggiungo un'ultima cosa: il compito che l'attenderà sarà, diciamo, un banco di prova che richiederà impegno. E ho detto tutto". La sorpresa anagrafica sta nella giovane età della prescelta, trent'anni. Più divertente l'altro indizio: "sarà un banco di prova che richiederà impegno" richiama il "banco dei pegni", tema del film di Irene "Le ultime cose", il cui titolo è pure citato nelle parole "aggiungo un'ultima cosa". La fotina di Jim Carrey come The Riddler (l'Enigmista di Batman) sottolineava che c'era un indovinello da risolvere.
Seconda traccia: il 27 gennaio decido di rompere gli indugi e di intervistare la futura direttrice. Naturalmente senza scrivere il suo nome: la chiamo quindi "Pace". Irene significa "pace" in greco. Quanto al cognome, Dionisio, lo rivelo con l'illustrazione del post, solo in apparenza incoerente: si tratta infatti di un affresco raffigurante il "Trionfo di Bacco", e la divinità greca corrispondente al Bacco latino è per l'appunto Dionisio (Nota a posteriori. Qui ho scritto una cazzata: in realtà - mi ricorda un attento lettore - la divinità greca è Dioniso, mentre Dionisio è il nome di vari tiranni et similia. Bon, cosa fatta capo ha. Quandoque bonus dormitat Homerus. Mi scuso e faccio ammenda. Comunque anche con "Dioniso" ci si poteva arrivare...).
Terza e ultima traccia: l'altro ieri scelgo di illustrare il post sui vincitori di Hangar Creatività con la fotografia di Irene Dionisio. Così il servizio è completo: nome, cognome, età, ultimo film, e pure la foto. Che fosse donna s'era detto fin da subito. What else?
Spero che i lettori-enigmisti abbiano apprezzato. Io sono contento per il Tglff: per come s'era messa, poteva finire molto male. Irene è una brava persona, un'ottima regista e una ragazza intelligente. Se lei e il presidente Giovanni Minerba sapranno collaborare, penso che potrà venirne del gran bene per Cinema Gay. Incrocio le dita e auguro a entrambi e al Tglff buona fortuna.
tanti auguri a Irene e un abbraccio da un vecchio direttore di festival. Basta che non metta film di Malick, lei sa perchè (anche questo è un indovinello)
RispondiEliminaPeccato che con tutto questo giro di nomine, tardivo e abborracciato, si sia rischiato di far saltare un'edizione del Festival... (rischio ancora presente). L'ex Direttore ha salvato la poltrona (cosa utile oltre che per il suo portafoglio anche per il Festival, in fondo, dato che la continuità è un valore...e peraltro fu il sottoscritto, in epoca non sospetta, 6 mesi fa, a far presente che Minerba avrebbe dovuto restare a bordo, proprio come Presidente), ora c'è una nuova Direttrice (forse meno qualificata in termini di reti di relazioni rispetto ad altri nomi che si erano fatti, ma comunque capace, e alla quale vanno i più calorosi auguri), quindi ora che la politica si è sfogata forse chi deve lavorare può - all'alba di febbraio - incominciare a farlo... ;)
RispondiElimina