"Wildlife", esordio alla regia dell'attore Paul Dano, vince la trentaseiesima edizione del Torino Film Festival |
Vabbé, stasera si chiude con la premiazione al Reposi, seguita dall'anteprima di "Santiago, Italia" di Nanni Moretti. In queste ore larga parte dei cronisti accreditati al Festival è alla disperata ricerca di Moretti, dell'albergo di Moretti, del ristorante di Moretti, e di Emanuela Martini per chiederle quando arriva Moretti, in che albergo scende Moretti, in che ristorante mangia Moretti. Cose ignote a tutti, tranne che a Moretti, e che in fondo interessano soltanto a Moretti e ai cronisti accreditati al Festival. Io alla premiazione non ci vado - alle otto e mezza gioca il Bologna - e semmai faccio un salto dopo, al cocktail alla Mole. Però vi scrivo qui sotto tutti i vincitori del trentaseiesimo Torino Film Festival.
I dati sulle presenze e gli incassi saranno comunicati lunedì o martedì: il presidente Toffetti anticipa che più o meno sono sui livelli dell'anno passato, e questa è anche la mia impressione. Quindi non chiedetemi "com'è andato il Festival?". E' andato come deve andare un festival per bene, fatto da chi il cinema lo ama e lo conosce. Finché qualche balengo di potere non ci ficcherà il peperone.
Ha parlato ben di più Toffetti. Il presidente del Museo è piuttosto logorroico e irrituale, nei suoi interventi: "Ditemi se c'è qualcosa che non ha funzionato - esordisce - così ne discutiamo subito: e chi non parla ora, taccia per sempre". Nessuno parla.
Rinfrancato dal tacito consenso, Toffetti aggiunge: "A molti giornalisti piace giocare al piccolo economista, quindi vi do un dato interessante: nessuno se n'è accorto, ma quest'anno c'è stato un risparmio del 2 per cento, fate voi i conti". Conti fatti: se quest'anno il budget del salone era - da bilancio preventivo - di 1.940.000 euro, hanno risparmiato 38.800 euro. E poiché nel preventivo di quest'anno c'erano 40 mila euro in più dell'anno scorso, ne deduco che il costo del Festival è rimasto uguale a quello del 2017.
Credo però che Toffetti si riferisca anche all'intero bilancio del Museo del Cinema. Ad esempio, Toffetti mi ha detto che trasferendo parte degli uffici in via Cagliari alla fine spenderanno 50 mila euro in meno. Perciò Toffetti si compiace, definendo il risparmio complessivo "enorme".
Va da sé che le economie non riguardano i costi del personale, che incidono per il 24 per cento del bilancio del Museo e che ovviamente non possono essere tagliati riducendo gli stipendi. Ma di questo mi sono ampiamente occupato nell'apposito post del 27 novembre.
I dati sulle presenze e gli incassi saranno comunicati lunedì o martedì: il presidente Toffetti anticipa che più o meno sono sui livelli dell'anno passato, e questa è anche la mia impressione. Quindi non chiedetemi "com'è andato il Festival?". E' andato come deve andare un festival per bene, fatto da chi il cinema lo ama e lo conosce. Finché qualche balengo di potere non ci ficcherà il peperone.
Il due per cento di Toffetti
Stamattina Emanuela Martini s'è congedata dai cronisti accreditati con la conferenza stampa di fine festival, ringraziando tutti e dicendo che è molto contenta di com'è andata, e che no, non sa quando arriva Moretti, né in quale albergo scende o dove mangia.Ha parlato ben di più Toffetti. Il presidente del Museo è piuttosto logorroico e irrituale, nei suoi interventi: "Ditemi se c'è qualcosa che non ha funzionato - esordisce - così ne discutiamo subito: e chi non parla ora, taccia per sempre". Nessuno parla.
Rinfrancato dal tacito consenso, Toffetti aggiunge: "A molti giornalisti piace giocare al piccolo economista, quindi vi do un dato interessante: nessuno se n'è accorto, ma quest'anno c'è stato un risparmio del 2 per cento, fate voi i conti". Conti fatti: se quest'anno il budget del salone era - da bilancio preventivo - di 1.940.000 euro, hanno risparmiato 38.800 euro. E poiché nel preventivo di quest'anno c'erano 40 mila euro in più dell'anno scorso, ne deduco che il costo del Festival è rimasto uguale a quello del 2017.
Credo però che Toffetti si riferisca anche all'intero bilancio del Museo del Cinema. Ad esempio, Toffetti mi ha detto che trasferendo parte degli uffici in via Cagliari alla fine spenderanno 50 mila euro in meno. Perciò Toffetti si compiace, definendo il risparmio complessivo "enorme".
Va da sé che le economie non riguardano i costi del personale, che incidono per il 24 per cento del bilancio del Museo e che ovviamente non possono essere tagliati riducendo gli stipendi. Ma di questo mi sono ampiamente occupato nell'apposito post del 27 novembre.
In generale, dice il presidente, i risparmi sono in buona parte la conseguenza di un'applicazione puntuale delle procedure di gara per i servizi. Ci hanno però rimesso anche i collaboratori esterni dei tre festival organizzati dal Museo, che si sono beccati ecumenici tagli dei compensi. Quelli del Tff ci hanno rimesso, nell'insieme, all'incirca 24.500 euro, un terzo a carico del direttore: la Martini, onore e oneri, ha infatti perso il 10 per cento (altro che il 2...) del guiderdone, scendendo da 81 a 73 mila euro lordi.
Il vestito di Sofia Loren
Il Museo tenterà di comprare cutin della Loren in "Una giornata particolare" |
Immagino che quanto ho scritto finora faccia di me uno di quei giornalisti che, secondo Toffetti, vogliono "giocare al piccolo economista". Ma potrei obiettare che se in passato i giornalisti avessero giocato un po' di più al piccolo economista forse avremmo letto meno articoli encomiastici ma avremmo anche visto meno disastri nelle istituzioni culturali torinesi.
Un festival da professionisti
Però direi che il risultato più importante - anche se meno visibile - di questo trentaseiesima edizione è sul versante dei professionali. E' cresciuto ancora il ruolo di Torino Film Lab, c'è stato un coinvolgimento molto più stretto di Film Commission: il "pacchetto" del Torino Film Industry ha funzionato, gli operatori nazionali e internazionali dell'industria cinematografica c'erano - 450 ospiti, dai rappresentanti delle grandi case di distribuzione ai direttori dei festival più importanti - e insomma, Savina Neirotti e Paolo Manera, direttori rispettivamente di Torino Film Lab e di Film Commission, mi sono sembrati molto soddisfatti. Tra l'altro si nota una crescente presenza di Rai Cinema nei progetti promossi dal Torino Film Lab, il che è sempre un buon segno. Come è un dato di fatto la crescita delle co-produzioni di Film Commission, irrobustita da nuove leggi (una fra tutte quella regionale sulla cultura) e dall'accesso a nuove fonti di finanziamento, in primis i fondi europei.
Ok, that's all folk. Ed eccovi i premi al gran completo.
Ok, that's all folk. Ed eccovi i premi al gran completo.
Tutti i premi del 36° Tff
TORINO36
La Giuria di Torino 36 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Jia Zhangke (Cina) e composta da Marta Donzelli (Italia), Miguel Gomes (Portogallo), Col Needham (UK),Andreas Prochaska (Austria) assegna i premi:
WILDLIFE di Paul Dano (USA)
Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:
ATLAS di David Nawrath (Germania)
Menzione speciale della giuria a:
ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria)
Premio per la Miglior attrice a:
GRACE PASSÔ per il film Temporada di André Novais Oliveira (Brasile)
Premio per il Miglior attore ex-aequo a:
RAINER BOCK per il film Atlas di David Nawrath (Germania)
e
JAKOB CEDERGREN per il film Den Skyldige / The Guilty di Gustav Möller (Danimarca)
Premio per la Miglior sceneggiatura a:
DEN SKYLDIGE / THE GUILTY scritto da Emil Nygaard Albertsen e Gustav Möller (Danimarca)
PREMIO DEL PUBBLICO EX-AEQUO
DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca)
NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia)
TFFdoc
INTERNAZIONALE.DOC
La Giuria di Internazionale.doc composta da Fabrizio Ferraro (Italia), Narimane Mari (Algeria), Pablo Sigg (Messico) assegna i seguenti premi:
Miglior documentario per Internazionale.doc (€ 6.000) a:
HOMO BOTANICUS di Guillermo Quintero (Colombia/Francia)
Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a:
UNAS PREGUNTAS di Kristina Konrad (Germania/Uruguay)
ITALIANA.DOC
La Giuria di Italiana.doc composta da Federica Di Giacomo (Italia), Annamaria Lodato (Italia), Anna Marziano (Italia) assegna i seguenti premi:
Miglior documentario per Italiana.doc (€ 6.000) a:
IN QUESTO MONDO di Anna Kauber (Italia)
Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a:
IL PRIMO MOTO DELL’IMMOBILE di Sebastiano d’Ayala Valva (Francia/Italia)
MENZIONE SPECIALE della giuria Italiana.doc a:
IL GIGANTE PIDOCCHIO di Paolo Santangelo (Italia)
ITALIANA.CORTI
La Giuria di Italiana.corti composta da Daniele Catalli (Italia), Gabriele Di Munzio (Italia), Jukka Reverberi (Italia) assegna i seguenti premi:
Premio il Miglior cortometraggio (€ 2.000) a:
ULTIMA CASSA di Elettra Bisogno (Italia)
Premio Speciale della giuria ex-aequo a:
13 VOLTE FUOCO SU MIO PADRE di Francesco Ragazzi e COL TEMPO di Sara Dresti (Italia)
PREMIO FIPRESCI
La Giuria del Premio Fipresci (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) composta da Toni Junyent (Spagna), Anna Maria Pasetti (Italia), Alena Sycheva(Russia) assegna il Premio per il Miglior film a:
OIKTOS / PITY di Babis Makridis (Grecia)
PREMIO CIPPUTI
La Giuria, composta da, Francesco Tullio Altan (Italia) Cristina Trezzini (Italia), Laura Panini (Italia)
assegna il Premio Cipputi 2018 – Miglior film sul mondo del lavoro a:
NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia)
PREMIO TORINO FACTORY
TEMPO CRITICO di Gabriele Pappalardo
Menzione speciale a:
SOLO GLI OCCHI PIANGONO di Emanuele Marini
Premi collaterali
PREMIO SCUOLA HOLDEN
Miglior sceneggiatura Torino 36 a:
ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria)
PREMIO ACHILLE VALDATA
DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca)
PREMIO AVANTI
ROSSZ VERSEK/ BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria)
PREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI
DOVE BISOGNA STARE di Daniele Gaglianone (Italia)
MENZIONE SPECIALE a:
DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca)
PREMIO INTERFEDI
NOS BATAILLES di Guillaume Senez ((Belgio/Francia)
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