Nella solita foto ufficiale, Vallarino Gancia e Fonsatti se la ridono più che mai: il loro Stabile chiude in gloria anche il 2018 |
Nel 2018 il Teatro Stabile di Torino ha conseguito risultati molto positivi che hanno superato le previsioni più ottimistiche e migliorato ulteriormente le prestazioni dell’esercizio precedente, facendo segnare cinque nuovi record storici per incassi da biglietteria, biglietti venduti, abbonamenti, recite prodotte e contributo Fus.
Dopo il prodigioso balzo nel 2017 dei ricavi da bigliettazione e numero di presenze (a questo link tutti i dati dell'anno scorso, NdG), nel 2018 era atteso un fisiologico assestamento. E invece il botteghino ha fatto segnare tre nuovi massimi nella storia dello Stabile: l’esercizio corrente si chiuderà con ricavi da bigliettazione ancora in crescita di oltre 100.000 euro, da 2.301.250 a 2.416.100 euro, facendo segnare +5%, mentre le presenze nei teatri Carignano, Gobetti e Fonderie Limone aumentano di quasi 5.000 unità, da 158.643 a 163.350, con un incremento del 3%. Inoltre, gli abbonamenti alla stagione 2018-2019 a fine anno saranno 18.210 a fronte dei 17.545 dello scorso anno, in crescita del 4% (e qui la domanda sorge spontanea: ma com'è che allo Stabile riescono a far aumentare contemporaneamente gli spettatori e gli incassi, mentre un'altra istituzione torinese aumenta gli spettatori ma riduce gli incassi? Sarà una questione di strategie - anzi, di "piani industriali" - differenti... NdG).
Altro dato significativo è l’aumento delle recite di produzione e coproduzione, che passano dalle 359 del 2017 alle 445 del 2018. Mai lo Stabile aveva prodotto così tanto: un’impennata del 24% dovuta all’efficientamento dei processi produttivi, all’aumento della domanda in sede, all’andamento favorevole delle vendite degli spettacoli in tournée, al prolungamento delle teniture, al prolungamento estivo dell’attività.
Infine, nel 2018 lo Stabile si è confermato primo tra i Teatri Nazionali e Torinodanza primo tra i festival disciplinari nel ranking del MiBAC, sia per punteggio qualitativo e quantitativo sia per assegnazioni Fus. Il contributo complessivo Fus (teatro + danza) è passato da 2.828.734 a 2.967.697, in aumento sul 2017 del 5% (tetto massimo previsto dalla legge), a riprova dell’equilibrio competitivo tra qualità dell’offerta, capacità produttiva, volume dell’attività, partecipazione del pubblico.
Se la dimensione quantitativa ha regalato grandi soddisfazioni, non è da meno quella qualitativa. Il 2018 ha visto assegnare prestigiosi riconoscimenti alle produzioni dello Stabile, ai suoi artisti e ai suoi progetti: "Il sindaco del rione Sanità", con la regia di Mario Martone, ha vinto i premi Le Maschere del Teatro e Hystrio come migliore spettacolo; Valerio Binasco è stato insignito del premio Le Maschere del Teatro come miglior regista della Stagione 2017-2018; Natalino Balasso ha ricevuto l’Arlecchino d’oro per la sua interpretazione dell’"Arlecchino" di Goldoni per la regia di Binasco; il progetto transfrontaliero Corpo Links Cluster si è aggiudicato il premio francese Innowards Savoie Mont Blanc. Inoltre, a sottolineare l’efficacia del processo di internazionalizzazione, lo Stabile è nella terna delle nomination del Premio Ubu 2018 per il migliore spettacolo straniero presentato in Italia ("Les Trois Sœurs" di Simon Stone coprodotto con l’Odéon di Parigi) e per il migliore testo straniero ("Disgraced" di Ayad Akhtar, con la regia di Martin Kušej).«Stanti gli spazi e le risorse attualmente disponibili crediamo che lo Stabile abbia raggiunto nel 2018 un’efficienza ottimale – commentano il presidente Lamberto Vallarino Gancia e il direttore Filippo Fonsatti, soddisfatti (a parte il riferimento agli spazi, che da sempre considerano insufficienti: ancora non si danno pace per la perdita della Cavallerizza... NdG) - Questi risultati sono frutto di una strategia di lungo termine e del lavoro di maestranze tecniche e amministrative dotate di competenza, impegno e passione straordinari. In questi anni l’immagine e la reputazione dello Stabile si è molto rafforzata – concludono Vallarino Gancia e Fonsatti - e grazie alla nostra progettualità siamo riusciti ad attrarre alcuni tra i migliori artisti della scena teatrale italiana come Valerio Binasco, Filippo Dini, Maria Paiato, Antonio Latella, Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon e tanti altri. A loro, a tutti i dipendenti, al Consiglio d’Amministrazione, ai Soci aderenti, agli sponsor e ai nostri affezionati spettatori va la nostra più sincera gratitudine».
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