Passa ai contenuti principali

GRIMALDI: IL BAR E' UNA RISORSA ECONOMICA PER CHI ORGANIZZA UNO SPETTACOLO"

Ricevo, condivido in toto e pubblico:

“Per anni i soggetti organizzatori di spettacoli dal vivo (concerti, festival, rappresentazioni teatrali, etc.) sono rimasti in piedi da soli, senza il sostegno del pubblico. In questa crisi non riceveranno contributi a fondo perduto. Vivono dei propri spettatori, del proprio pubblico, dei biglietti e delle offerte 'up to you', ma senza la possibilità di somministrazione non potranno reggere. Parliamo di circoli, locali, Centri di protagonismo giovanile, Case del quartiere, ma anche di tutte quelle manifestazioni piccole che animano i territori e le provincie abbinando spettacoli e somministrazione di cibo e bevande (tra l’altro tipiche), valorizzando la cultura e la tradizione regionale. ” - dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito al divieto di somministrazione per spettacoli dal vivo e cinema contenuto nell'ultimo Dpcm del Governo.
Al punto 8 dell'allegato 9 (“Spettacoli dal vivo e cinema”) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 maggio 2020 (“Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19”), si parla infatti di “divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli”.

“La norma impone già, giustamente, il distanziamento interpersonale, l'obbligo di mascherina e l'igienizzazione dei locali e per le persone” - prosegue Grimaldi; - “non c'è alcun bisogno di inserire un divieto che ucciderebbe quelle attività. È possibile gestire in sicurezza la somministrazione, per esempio limitando il consumo al posto, digitalizzando ordinazioni e pagamenti, ma anche distanziando casse e banconi e facendo uso di DPI. Mi rivolgo al Presidente Cirio affinché chieda insieme alla Conferenza delle Regioni di far rivedere al Governo questo punto. 
E alla Sindaca Appendino faccio un appello: è il momento di comprendere che abbiamo una città piena di opportunità e spazi da aprire e utilizzare: i lungo fiume, i parchi, le aree dismesse siano occasione per portarci lontano dal ricordo di Piazza San Carlo ma anche dalla crisi Covid, chiaramente nel rispetto di tutte le misure di sicurezza. Non possiamo limitarci a proporre alle persone le frecce tricolore, per poi sgridarle in modo paternalistico se escono per vederle, servono alternative in una città chiusa da troppo tempo”.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la