Passa ai contenuti principali

CIBRARIO CUOR DI LEONE LA CANTA CHIARA A CHIARABELLA

Maurizio Cibrario accanto alla soprintendente Luisa Papotti
stamane alla presentazione le nuovo logo dei Musei Reali
#jesuiscibrariò

Allora: abbiamo l'eroe di giornata. E' Maurizio Cibrario, fresco neopresidente della Fondazione Musei. Nominato dal sindaco e Appendino in sostituzione dell'odiata Asproni: quindi non certo sospettabile di pregiudiziale avversione verso l'attuale giunta. 
Eppure Cibrario è l'unico cuor di leone tra i barbapapà delle istituzione culturali torinesi; l'unico con il coraggio civile di dichiarare a chiare lettere, senza giri di parole e senza ma, non so, forse e vedremo, ciò che è lampante a chiunque sia dotato di un QI superiore a quello di una lumaca: con certi tagli non si va avanti. Cibrario ha persino avuto l'ardire di affermare sommessamente che forse la quota del bilancio assegnata al welfare è sproporzionata, rispetto alle briciole lasciate alla cultura.
Cioè: non è più questione di risparmiare, limare, smussare. Se da un contributo di 6,8 milioni te ne tolgono quasi due (per la precisione un milione e 850 mila) e ti accollano pure la bolletta del riscaldamento, non è più questione di fare economie. Si chiude, e stop. Fanculo i musei.

Di più: se continuassero, significherebbe dire che prima rubavano. Se a qualcuno di voi tagliano un terzo dello stipendio e voi mi venite a raccontare che il bilancio di casa va benissimo lo stesso, i casi sono due: o siete scemi, oppure di notte andate in giro a scassinare i parchimetri.
E se i musei civici vivono senza i due milioni sottratti dalla giunta Appendino, significa che prima se li giocavano al casinò. 

Notate bene: ho scritto "vivono", non "sopravvivono". Perché un museo può sopravvivere in molti modi, quasi tutti da accattoni, alcuni da pulciosi: senza attività espositiva, senza ricerca scientifica, senza rapporti internazionali, senza laboratori didattici, senza personale, senza riscaldamento...
Ecco: piuttosto che ridurci a quei passi, chiudiamo prima. Facciamo più bella figura.
Cibrario ha espresso il suo punto di vista ad Appendino in un colloquio che non dev'essere stato un pranzo di gala.
Dopodiché, le conseguenze stanno alla dignità personale di ognuno.
Al posto di Cibrario, ad esempio, io esigerei da lorsignori un lesto ravvedimento e fondi ragionevoli, senza lasciarmi imbambolare dalla favoletta dei 61 milioni alla quale ormai non credon più nemmeno le vecchierelle; in caso contrario, mi dimetterei. Se hanno bisogno di uno schettino, vadano a cercarselo altrove.


Aggiornamento e commento: "Il Masaniello della cultura"

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da