Passa ai contenuti principali

LE INCHIESTE DELL'ISPETTORE GABO: DOV'E' FINITO PIFFETTI?

Quando si dice la serendipity. La coraggiosa uscita del presidente della Fondazione Musei Maurizio Cibrario a proposito della tranvata di bilancio che si profila all'orizzonte ("Con questi tagli non si va avanti") e la composta reazione dell'assessore Leon mi hanno indotto a rileggermi la celebre delibera di giunta del 15 novembre 2016 (meccanografico 2016 05004/001): allora, con un sapiente lavoro di copia-incolla, l'amministrazione civica rispose a chi l'accusava di mancare di progettualità per la cultura sciorinando un chilometrico elenco di eventi fissati per il 2017. Si trattava, per la verità, soprattutto di rassegne e festival esistenti da anni, o addirittura da decenni, dal Salone del Libro al Tff ad Artissima, per intenderci. Tuttavia qualche novità faceva capolino tra quelle fluviali righe.

Il mistero del Piffetti scomparso

Una di quelle novità la potete scorgere, scorrendo il post che vi linko, alla voce "Mostre". Il testo originale recita quanto segue: "Nell’ambito dell’arte, a valorizzare il patrimonio museale della città, l’offerta sarà completata da una proposta di mostre di qualità. Tra quelle già programmate: Palazzo Madama dal 17 marzo al 10 luglio presenterà l’opera di Pietro Piffetti, figura cardine nella storia dell’ebanisteria piemontese". Letto, approvato e sottoscritto dal sindaco Appendino e dal vicesindaco Montanari, presenti gli assessori Finardi, Giannuzzi, Giusta, Lapietra, Leon, Patti, Pisano, Rolando, Sacco, Schellino. Tutto il cucuzzaro, mica pizza e fichi.
Oh perbacco baccone, penso io. C'è una mostra di Piffetti a Palazzo Madama, e io non ne so nulla. Mi incazzo un po': ma come, l'altro giorno sono andato a vedere la bella ma piccola mostra "Cose d'altri mondi", e gli amici di Palazzo Madama mi hanno accolto con la consueta affabilità, mi hanno raccontato tutto sulle pagaie polinesiane e gli idoli olmechi, e non mi hanno detto niente della mostra di Piffetti?
Volo sul sito di Palazzo Madama, in cerca di lumi. Apprendo che è in corso persino una irrinunciabile mostra sulla "prima questura del Regno" e che posso iscrivermi a un corso di giardinaggio, ma di Piffetti manco l'ombra. Gli unici Piffetti che ho incrociato di recente restano la coppia di alzatine esposte alla Venaria per "Dalle Regge d'Italia".
Comincio a innervosirmi. Insomma, questi fanno una mostra su Piffetti (badate bene, una mostra "di qualità": sta scritto sulla delibera firmata da tutto il cucuzzaro) e la nascondono? Sono matti?
Acchiappo il telefono e chiamo il direttore di Palazzo Madama, Guido Curto. Lo becco al mercato, davanti al banco del pesce. Gli domando dov'è finita la mostra di Piffetti.

Un rinvio virtuoso, ma l'estate resta scoperta

Il direttore Guido Curto
Il sempre disponibile Curto mi illumina: la mostra ci sarà, ma nel 2018. Il rinvio è frutto di una sana strategia concordata con il direttore della Reggia di Venaria, Mario Turetta. Nella primavera del 2018, infatti, la Reggia organizzerà una mega mostra sull'ebanisteria. Di conseguenza, i due direttori hanno pensato bene di unire le forze: la mostra dedicata a Pietro Piffetti ("figura cardine dell'ebanisteria piemontese", ci informa diligentemente la sullodata delibera) si farà quindi nello stesso periodo, a corollario di quella di Venaria. 
Curto mi precisa anche la data d'inaugurazione: il 28 marzo 2018. Non accenna a difficoltà di bilancio tra le ragioni del rinvio. . 
E mi conferma per il prossimo autunno a Palazzo Madama la mostra "Odissee", sul tema del viaggio e delle migrazioni, che curerà in collaborazione con il Mao.
Bene, il caso è risolto. Cercando una mostra che non c'è, ne ho scoperte due che ci saranno. Serendipity, giustappunto. 
Purtroppo, dal combinato disposto di quanto sopra si evince che Palazzo Madama non avrà per tutta l'estate una mostra di grande peso (e grande richiamo turistico) da offrire ai visitatori che affolleranno (si spera) la nostra bella Torino.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da