Quando si dice la serendipity. La coraggiosa uscita del presidente della Fondazione Musei Maurizio Cibrario a proposito della tranvata di bilancio che si profila all'orizzonte ("Con questi tagli non si va avanti") e la composta reazione dell'assessore Leon mi hanno indotto a rileggermi la celebre delibera di giunta del 15 novembre 2016 (meccanografico 2016 05004/001): allora, con un sapiente lavoro di copia-incolla, l'amministrazione civica rispose a chi l'accusava di mancare di progettualità per la cultura sciorinando un chilometrico elenco di eventi fissati per il 2017. Si trattava, per la verità, soprattutto di rassegne e festival esistenti da anni, o addirittura da decenni, dal Salone del Libro al Tff ad Artissima, per intenderci. Tuttavia qualche novità faceva capolino tra quelle fluviali righe.
Oh perbacco baccone, penso io. C'è una mostra di Piffetti a Palazzo Madama, e io non ne so nulla. Mi incazzo un po': ma come, l'altro giorno sono andato a vedere la bella ma piccola mostra "Cose d'altri mondi", e gli amici di Palazzo Madama mi hanno accolto con la consueta affabilità, mi hanno raccontato tutto sulle pagaie polinesiane e gli idoli olmechi, e non mi hanno detto niente della mostra di Piffetti?
Volo sul sito di Palazzo Madama, in cerca di lumi. Apprendo che è in corso persino una irrinunciabile mostra sulla "prima questura del Regno" e che posso iscrivermi a un corso di giardinaggio, ma di Piffetti manco l'ombra. Gli unici Piffetti che ho incrociato di recente restano la coppia di alzatine esposte alla Venaria per "Dalle Regge d'Italia".
Comincio a innervosirmi. Insomma, questi fanno una mostra su Piffetti (badate bene, una mostra "di qualità": sta scritto sulla delibera firmata da tutto il cucuzzaro) e la nascondono? Sono matti?
Acchiappo il telefono e chiamo il direttore di Palazzo Madama, Guido Curto. Lo becco al mercato, davanti al banco del pesce. Gli domando dov'è finita la mostra di Piffetti.
Il sempre disponibile Curto mi illumina: la mostra ci sarà, ma nel 2018. Il rinvio è frutto di una sana strategia concordata con il direttore della Reggia di Venaria, Mario Turetta. Nella primavera del 2018, infatti, la Reggia organizzerà una mega mostra sull'ebanisteria. Di conseguenza, i due direttori hanno pensato bene di unire le forze: la mostra dedicata a Pietro Piffetti ("figura cardine dell'ebanisteria piemontese", ci informa diligentemente la sullodata delibera) si farà quindi nello stesso periodo, a corollario di quella di Venaria.
Curto mi precisa anche la data d'inaugurazione: il 28 marzo 2018. Non accenna a difficoltà di bilancio tra le ragioni del rinvio. .
E mi conferma per il prossimo autunno a Palazzo Madama la mostra "Odissee", sul tema del viaggio e delle migrazioni, che curerà in collaborazione con il Mao.
Bene, il caso è risolto. Cercando una mostra che non c'è, ne ho scoperte due che ci saranno. Serendipity, giustappunto.
Purtroppo, dal combinato disposto di quanto sopra si evince che Palazzo Madama non avrà per tutta l'estate una mostra di grande peso (e grande richiamo turistico) da offrire ai visitatori che affolleranno (si spera) la nostra bella Torino.
Il mistero del Piffetti scomparso
Una di quelle novità la potete scorgere, scorrendo il post che vi linko, alla voce "Mostre". Il testo originale recita quanto segue: "Nell’ambito dell’arte, a valorizzare il patrimonio museale della città, l’offerta sarà completata da una proposta di mostre di qualità. Tra quelle già programmate: Palazzo Madama dal 17 marzo al 10 luglio presenterà l’opera di Pietro Piffetti, figura cardine nella storia dell’ebanisteria piemontese". Letto, approvato e sottoscritto dal sindaco Appendino e dal vicesindaco Montanari, presenti gli assessori Finardi, Giannuzzi, Giusta, Lapietra, Leon, Patti, Pisano, Rolando, Sacco, Schellino. Tutto il cucuzzaro, mica pizza e fichi.Oh perbacco baccone, penso io. C'è una mostra di Piffetti a Palazzo Madama, e io non ne so nulla. Mi incazzo un po': ma come, l'altro giorno sono andato a vedere la bella ma piccola mostra "Cose d'altri mondi", e gli amici di Palazzo Madama mi hanno accolto con la consueta affabilità, mi hanno raccontato tutto sulle pagaie polinesiane e gli idoli olmechi, e non mi hanno detto niente della mostra di Piffetti?
Volo sul sito di Palazzo Madama, in cerca di lumi. Apprendo che è in corso persino una irrinunciabile mostra sulla "prima questura del Regno" e che posso iscrivermi a un corso di giardinaggio, ma di Piffetti manco l'ombra. Gli unici Piffetti che ho incrociato di recente restano la coppia di alzatine esposte alla Venaria per "Dalle Regge d'Italia".
Comincio a innervosirmi. Insomma, questi fanno una mostra su Piffetti (badate bene, una mostra "di qualità": sta scritto sulla delibera firmata da tutto il cucuzzaro) e la nascondono? Sono matti?
Acchiappo il telefono e chiamo il direttore di Palazzo Madama, Guido Curto. Lo becco al mercato, davanti al banco del pesce. Gli domando dov'è finita la mostra di Piffetti.
Un rinvio virtuoso, ma l'estate resta scoperta
Il direttore Guido Curto |
Curto mi precisa anche la data d'inaugurazione: il 28 marzo 2018. Non accenna a difficoltà di bilancio tra le ragioni del rinvio. .
E mi conferma per il prossimo autunno a Palazzo Madama la mostra "Odissee", sul tema del viaggio e delle migrazioni, che curerà in collaborazione con il Mao.
Bene, il caso è risolto. Cercando una mostra che non c'è, ne ho scoperte due che ci saranno. Serendipity, giustappunto.
Purtroppo, dal combinato disposto di quanto sopra si evince che Palazzo Madama non avrà per tutta l'estate una mostra di grande peso (e grande richiamo turistico) da offrire ai visitatori che affolleranno (si spera) la nostra bella Torino.
Commenti
Posta un commento