Passa ai contenuti principali

OLTRE 35 MILA PER BIENNALE DEMOCRAZIA

Oggi si è chiusa la quinta edizione di Biennale Democrazia. A suo tempo non avevo potuto assistere alla presentazione e di conseguenza mi mancano i dati necessari per una corretta valutazione: pare comunque che sia andata molto bene, e me ne compiaccio. Pubblico quindi, per completezza d'informazione, il comunicato finale diffuso dall'ufficio stampa:
Grande partecipazione quest’anno agli incontri di Biennale Democrazia 2017. In attesa del gran finale di questa sera al Teatro Regio con la lezione di Roberto Saviano intitolata "Il racconto del potere", la quinta edizione di Biennale Democrazia misura il suo successo: sono stati superati i 35 mila partecipanti dello scorso anno nonostante l’assenza delle iniziative di piazza dell’ultima edizione, grazie all’allargamento alle nuove sedi e a un calendario che prevedeva 246 relatori e 106 incontri.
Un terzo degli eventi è stato frutto delle proposte della cittadinanza, che hanno risposto alle due call, una rivolta alle organizzazioni, l’altra per singoli, che sono state la grande novità di quest’anno.
I posti prenotati in particolare hanno raggiunto un numero sensibilmente superiore rispetto al 2015, a dimostrazione che lo strumento della prenotazione on line, introdotto per evitare le code, ha incontrato il gradimento del pubblico.
"Quest'anno Biennale ha investito sul coinvolgimento ancora più forte dei cittadini e sull’allargamento a nuove aree della città. Ed è stata premiata - dichiara Angela La Rotella, direttore organizzativo della manifestazione – con una partecipazione vivace e costante del pubblico nelle diverse sedi della manifestazione”.
“Biennale è una manifestazione a cui i protagonisti del nostro tempo sempre di più tengono a partecipare – ha affermato Gustavo Zagrebelsky, presidente di Biennale Democrazia, in riferimento al fatto che rispetto alla scorsa edizione il numero dei relatori è raddoppiato - Una caratteristica particolare che ci è stata riconosciuta da tutti è che la partecipazione del pubblico è stata straordinaria: un pubblico attento e preparato, con tanti giovani. È anche il frutto del lavoro che Biennale ha condotto nelle scuole, con l’aiuto dei formatori che hanno preparato a fondo la riflessione sui temi di Biennale Democrazia, fianco a fianco con gli insegnanti, nei mesi precedenti al suo inizio”.
Ma Biennale Democrazia non finisce qui: proseguono le mostre “Esodi e Conflitti” fino al 20 maggio a Film Commission; “Corpi attraverso i Confini” alla Fondazione Merz fino al 30 aprile; "Gang City" alla Scuola Holden fino al 4 aprile; “Abitare in Italia” all’Urban Center Metropolitano fino al 5 giugno.
Il lavoro delle scuole che hanno partecipato ai percorsi formativi di Biennale Democrazia realizzando i video che sono stati proiettati prima degli incontri in calendario è stato premiato con l’organizzazione di una proiezione mercoledì 5 aprile alle ore 16.30 nella Sala 1 del Cinema Massimo nell’ambito del programma di Sottodiciotto Film Festival.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la