Il bersaglio grosso: Cristian Valsecchi |
La prima interpellanza riguardava le presunte "spese pazze" dell'ex presidente della Fondazione Torino Musei, Patrizia Asproni; la seconda la ventilata intenzione del Trio Giordano di sgravarsi dei costi del Borgo Medioevale rifilandolo in gestione ai privati - vecchio progetto che fu per l'appunto dell'Asproni, e che è tornato di grande attualità.
Spese pazze?
Quanto alle "spese pazze", trattasi di 67 mila euro nell'arco dei due anni del mandato di Patriza Asproni: vi rientrano i viaggi di lavoro e le spese per il soggiorno a Torino dell'Asproni. Patriziona abita a Firenze, e quando veniva a Torino per fare la presidente - senza stipendio - della Fondazione cenava spesso (udite udite) al ristorante con il suo direttore generale Valsecchi e scendeva (ovviamente a spese della Fondazione, e quindi del Comune) in un albergo 4 stelle che Ricca definisce "il più lussuoso di Torino" dimostrando di avere un'idea tutta sua dello stato delle strutture alberghiere di Torino.Il frugale: il consigliere Fabrizio Ricca (Lega Nord) |
Hotel e pensioni
Nella circostanza l'assessore alle Fontane (e Musei) dà prova di onesto buon senso: fa notare che 67 mila euro divisi per i 167 giorni in cui, nell'arco dei due anni, la Asproni è stata materialmente presente a Torino, o in missione per la FTM, danno circa 400 euro al giorno. Cifra, conviene Leon, accettabile per chi vive fuori casa, e deve viaggiare e mantenere un decoro adeguato al ruolo, senza percepire nessun compenso.In effetti mi sembra difficile convincere qualcuno ad addossarsi gratuitamente una carica di responsabilità proponendogli di spostarsi con l'autostop, abitare alla pensione Sora Lella (venti euro al giorno e cesso sul ballatoio) e mangiare dal kebabbaro all'angolo. Francesca l'ha detta in maniera più formale, ma la sostanza è questa.
Ricca è rimasto ovviamente alla tesi delle "spese pazze" e ha sottolineato che tali lussi sardanapaleschi sono stati autorizzati dal direttore generale Valsecchi. Prendete nota di questo punto.
Il destino del Borgo
Quanto al destino del Borgo Medioevale, Leon s'è appellata alla linea fondante della sua amministrazione: "Stiamo valutando". Ho l'impressione che il Comune e le fondazioni bancarie non vedano l'ora di togliersi dalle scatole il Borgo affibbiandolo ai privati e liberandosi così di un costo che si aggira sul milione all'anno. Il cacio sui maccheroni, se pensate che il bilancio comunale 2017 toglie alla Fondazione Musei circa un milione e ottocentomila euro. Nella sua replica, Ricca ha suggerito che forse il direttore generale Valsecchi non è in grado di valorizzare adeguatamente il Borgo Medioevale, con quanto ne consegue.Il bersaglio grosso
Ma cosa ne consegue? Ne consegue che a Ricca non importa un piffero della Fondazione Musei (a nessun politico importa un piffero di qualsiasi cosa abbia a che fare con la cultura), ma le due interpellanze rivelano qual è il piano strategico dell'opposizione leghista sul fronte della cultura, uno dei ventri molli dell'amministrazione grillina.La Fondazione Musei è il bersaglio grosso. Ricca fin da subito ha tentato di intestarsi il "merito" della defenestrazione di Asproni: anche ieri ha ripetuto che Patriziona si è dimessa a causa della sua mozione di sfiducia, benché a mio avviso i fatti raccontino tutta un'altra storia (che si può leggere a questo link).
Adesso Ricca punta diritto sul direttore generale della FTM Cristian Valsecchi, che considera un fedelissimo dell'Asproni. Ma in realtà non ha molta importanza a chi sia fedele Valsecchi. Ricca è convinto che, se riuscisse a spingerlo alle dimissioni, ne uscirebbe indebolita l'amministrazione Appendino. Per questo stesso motivo l'amministrazione Appendino si ritrova adesso, in uno stravagante gioco delle parti, a difendere l'operato dell'odiata Asproni nella ridicola querelle sulle "spese pazze". Mica possono darla vinta a Ricca. Sono di conseguenza portato a credere che al momento la poltrona di Valsecchi sia più salda che mai.
Il topo e la topa
Ieri, ad esempio, il Consiglio comunale è stato rallegrato da altre e più brillanti performance cabaret-oriented. Silvio Magliano dei Moderati - allo scopo di inchiodare la balbettante Giannuzzi alle sue responsabilità per il degrado della sedicente Oasi Ambientale di piazza d'Armi - le ha sventolato sotto il naso la fotografia di un bambinello che, in riva al laghetto della sullodata "Oasi", ammira estasiato non una graziosa paperella bensì una grassa e grossa pantegana.Osvaldo Napoli di Forza Italia, dal canto suo, ha attaccato l'assessore Giusta perché un "centro del protagonismo giovanile" di proprietà comunale (e al popolo della notte meglio noto come Cap 10100) avrebbe ospitato uno spettacolo definito dal probo Napoli "porno-blasfemo": per suffragare il suo atto d'accuso il documentato Napoli ha esibito a beneficio del Consiglio tutto e del pubblico numeroso e divertito le fotografie per nulla reticenti della protagonista di detto "spettacolo". Si è convenuto che la questione verrà approfondita in Commissione cultura. Non mancherò di essere presente all'approfondimento.
Insomma, si fa quel che si può: "c'è chi mostra il topo e chi la topa" è il commento di sen sfuggito a un consigliere comunale.
Life is a cabaret, e l'opposizione pure.
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